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lunedì 31 dicembre 2012


Siamo arrivati all'ultimo giorno di questo 2012. Un anno che, dal punto di vista della corsa, mi ha riservato solo soddisfazioni.
Non so dire quale sia stato il traguardo più bello raggiunto in quest'anno. Pensavo che il fatto di abbattere il muro delle 3 ore in maratona avrebbe rappresentato la più grande soddisfazione. Ripensandoci, però, faccio fatica a dire se mi abbia dato più soddisfazione quel risultato oppure l'aver portato a termine la Trans D'Havet. E'  una bella lotta.
La cosa bella è che ho potuto tracciare tutto quanto grazie a Garmin Connect ed ora posso riportare un po' di dati dell'anno appena concluso.

  • Km percorsi: 2892
  • Numero di uscite: 223
  • Mese dal kilometraggio più alto: Settembre con 316 km
  • Dislivello positivo percorso: 45966 Metri
  • Gare disputate: 31 così suddivise (3 Maratone, 6 Mezze Maratone, 8 Trail, 4 corse in salita,  1 Campestre, 4 diecimila, 3 gare di distanze intermedie tra il diecimila e la maratona, 2 ritiri).
Un gran bel bottino direi.
Per il nuovo anno mi basterebbe ripetere quanto fatto in questo 2012, magari potrei puntare a quota 3000 km. Basterebbe non infortunarsi mai. Che poi è sempre il migliore degli auspici.

Buona fine anno a tutti e un augurio per un 2013 carico di felicità e soddisfazioni.

domenica 30 dicembre 2012

7^ Maratonina della Città Murata. 21 km e rotti da correre a Cittadella una delle città più belle che si trovano qui nel circondario. Peccato aver visto le bellissime mura del centro soltanto alla partenza e all'arrivo per un totale di meno di un km. Tutti gli altri 20 si correvano all'esterno, molto all'esterno e, in particolare, in mezzo ai campi.
Tengo a precisare che, quando dico in mezzo ai campi, non mi riferisco a passaggi in mezzo a paesini di campagna ma proprio a strade di terra circondate dai campi arati. Complice la giornata soleggiata, il tepore che già alle 10, orario della partenza, irradiava la zona era sufficiente a sciogliere il ghiaccio formato nella notte. Il risultato è stato che i pezzi di sterrato si correvano su di un leggero strato di fango. Non molta roba, ad essere onesti, ma quel che basta a farti smadonnare visto che dalla mezza di Cittadella mi aspettavo un percorso più che veloce. E invece mi son ritrovato a correre in mezzo a quello che, dalle nostre parti, viene definito paciòro.
Peccato, gli organizzatori si sono fatti perdonare solo con un pacco gara davvero molto generoso. Senza quello non so se la manifestazione avrebbe raggiunto la sufficienza nel mio personalissimo cartellino.
Alla fine, dopo tanto fango, tanta terra e tanta fatica ne è venuta fuori comunque una grande prestazione con un sostanzioso ritocco al personale.
Il mio Garmin, al traguardo, segnava 1h 22' e 59" mentre TDS, che ha rilevato il tempo, restituisce solo l'official time che corrisponde a 1h 23' e 10".
Ho un unico rammarico, dal km 15 in poi ho dovuto convivere con la solita fitta al fegato che mi ha condizionato non poco nella ultima parte di gara. Al km 17 e al km 19 mi sono dovuto anche fermare per cercare sollievo. La fitta era divenuta talmente acuta da impedirmi di respirare. Con le due soste mi sono giocato, come minimo, una ventina di secondi.
Peccato per questo inconveniente che, ogni tanto si presenta, e che ancora non sono riuscito a risolvere.
Ad ogni modo, oggi ho faticato davvero tanto. La Stragiaxà probabilmente non era ancora riassorbita. Sarebbe da tentare una nuova mezza tra tre settimane per vedere cosa ne può uscire.
Quasi quasi vado a dare un'occhiata alle gare in programma.

giovedì 27 dicembre 2012

È stato un grandissimo successo l'ultima  edizione della Stragiaxà, la corsa ideata dal presidente Bress che, anno dopo anno,cresce sempre di più.
La Stragiaxà 2012 verrà ricordata per lo scenario, per la prima volta si è corso in centro città a Thiene, e per l'altissimo numero di partecipanti, circa 300. Un successo tale che ha permesso di versare più di mille e settecento euro ciascuno alle fondazioni Onlus supportate dall'iniziativa: Ambulatorio autismo di Thiene e Città della speranza.
Tutto questo ha reso ancora più bella la festa cui tutti i fulminei, a loro modo, hanno dato il proprio contributo.
Ma c'era anche una gara da correre, un circuito di 3 giri per un totale di 10 km. Nonostante i bagordi di Natale e nonostante lo scopo principalmente benefico dell'iniziativa, ogni volta che si spilla un pettorale alla canotta, l'adrenalina sale e così pure la voglia di competere. Ecco dunque che ho dato fondo a tutte le energie di cui disponevo  per onorare con il massimo impegno quei 10 km tutti curve e sanpietrini.
Ho dovuto, mio malgrado, rinunciare a correre con Rowdy, troppo rischioso farlo correre sul porfido bagnato da una pioggia costante. Talmente costante e fastidiosa che in molti hanno suggerito di rinominare la gara, per quest'anno soltanto, Strabagnà.
Pronti via e mi ritrovo intruppato nel mezzo del gruppo, accelero, freno, scarto da una parte e dall'altra. Verrebbe quasi da sgomitare non fosse che si sta correndo per beneficenza. Passano i primi 200 metri ed il traffico diminuisce, finalmente si può correre liberi. Imposto il ritmo senza sapere per bene la velocità cui sto andando. Corro in base allo sforzo che avverto. Fatico un bel po', anche per evitare le molte pozzanghere, ma non vado mai fuori giri. Tengo il ritmo in maniera tutto sommato agevole anche se mi rendo conto di correre piuttosto veloce. Alla fine taglio il traguardo in 36’ e 57”, mancano però 200 metri ai 10 km previsti (dati presi da Garmim), ma va benissimo uguale. Anche se non è personale so comunque che sotto ai 38 minuti ci vado abbastanza tranquillamente. Tanto mi basta per essere molto soddisfatto.
Oltretutto, è stata una bella sgasata, ottima in vista della mezza di cittadella di Domenica.
Il post gara è stata un'altra grande prova, una festa continua proseguita fino a sera inoltrata al termine della quale siamo usciti tutti enormemente soddisfatti.
E' la magia della Stragiaxà, una corsa nata per caso che si è trasformata in un evento di successo. Tra Fulminei e non ci siamo divertiti con le premiazioni e con l'estrazione dei numerosi premi. Ed un premio, all'impegno del presidente Bress e de La Fulminea tutta, è stato il ricavato versato in beneficenza.
Un iniziativa meravigliosa che spero possa ripetersi ancora per tanto, tantissimo tempo. 
Lunga vita alla Stragiaxà.

domenica 23 dicembre 2012

Vi regalo uno spezzone tratto dal film L'ultimo capodanno. Una scena che, se l'avesse girata Tarantino, saremmo tutti qua a strapparci le vesti gridando al miracolo.

 

Bene, ora che sapete dove fanno le olive ascolane torno a parlare un po' di me.
Archiviata l'esperienza portoghese ora sto cominciando a fare due conti in previsione 2013. A marzo torno a Treviso per la maratona mentre ad Aprile volerò a Boston che rappresenta certamente l'evento più importante della prima parte della nuova stagione.  Poi a Settembre ci sarà Berlino, nel mezzo un bell'intervallo a base di Trail.
Dopo Lisbona mi sono preso una settimana abbondante di pausa, me lo chiedeva anche il lavoro, ed ora sto ricominciando pigramente a macinare km.
Il 26 Dicembre, a Thiene, prenderò parte alla Stragiaxà Race con tutta l'intenzione di vincere nella categoria Atleta a 6 Zampe.
Correrò infatti col Rowdy al mio fianco. Spero solo non soffra il porfido del centro di Thiene perchè, per il resto, non avrebbe problemi a vincere contro chiunque. Semmai sono io che lo freno col mio passo stanco.
Dopo Thiene, il 30 andrò a Cittadella (PD) per la mezza della città murata. Cittadella è un posto magnifico, il percorso è piatto e scorrevole, se la condizione è quella di Lisbona le premesse ci sono tutte per abbassare il personale sulla distanza. Non sarebbe male chiudere l'anno con un nuovo personal best.
Infine, il 31, assieme a Capitan Rigo, Massive Attack e Zanze, ce ne andiamo a Calderara di Reno a correre la maratona di San Silvestro, versione staffetta. A quanto mi dicono, la maratona di Calderara è unica nel suo genere in quanto a tristezza del percorso. Un circuito talmente improbabile da diventare affascinante. Sono proprio curioso di vedere come sarà.
Chiuderò così, con un bel po' di impegni podistici, questo 2012 che tante soddisfazioni mi ha regalato. Chi ben finisce...l'anno prossimo può fare ancora meglio.

lunedì 17 dicembre 2012

Un tempo, quando un amico tornava dalle ferie, vi invitava a casa sua a vedere le diapositive delle ferie. Era un supplizio cui toccava sottoporsi, in nome dell'amicizia. Ora le diapositive sono sparite, però c'è Youtube.
Pertanto vi invito a vedere il video della mia vacanza appena conclusa a Lisbona. Sperando sia un po' meglio delle diapositive di una volta.
(Se potete, guardatelo in HD. Basta clickare sull'icona a forma di ingranaggio ed impostare la risoluzione).

venerdì 14 dicembre 2012

Da quando ho iniziato a correre le maratone ho sempre avuto un obiettivo in testa: il muro delle 3 ore. Sapevo di potercela fare, sapevo anche che sarebbe stato difficile ma, con il giusto impegno, ce l'avrei fatta.
Il muro è caduto Domenica scorsa (il 9 Dicembre), dopo 7 maratone ed al secondo concreto tentativo di scendere sotto la fatidica soglia.
Devo dire che mi hanno fatto molto bene i lunghi trail che ho svolto in estate, così come mi ha fatto bene un anno nel quale ho corso con costanza senza subire pesanti stop per infortuni o altri cazzi.
Nonostante una buona preparazione, ho provato a mettermi i bastoni tra le ruote da solo con delle scelte logistiche non proprio felici.
Su tutte, la scelta della maratona: Lisbona.
Il pre maratona è stato quasi una campagna su quello che non si dovrebbe fare. La cena dovrebbe essere a base di carboidrati ? Benissimo, noi siamo andati in un ristorante portoghese a mangiare il Churrasco che, in sostanza, è una sorta di grigliata mista.
L'idratazione è importante ? Lo sappiamo bene, peccato che idratarsi con la birra non sia esattamente il metodo più indicato. Certo che, con la bionda bevanda a 4 euro al litro....come si fa a resistere ?
Il percorso di gara va studiato e i dettagli pianificati ? Per la prima volta mi presentavo al via senza alcun gel, dimenticati a casa, e del percorso avevo un'idea  che definire sommaria è un eufemismo.
Già, il percorso. Chi conosce Lisbona sa bene che è una città collinare. Il centro è un continuo saliscendi e l'unico tratto piatto è quello che costeggia la baia. Peccato solo si trovi un centinaio di metri più in basso rispetto al centro della città. Il percorso, ovviamente, partiva dal centro, faceva un giro di 16 km circa tra i saliscendi poc'anzi descritti, quindi scendeva con decisione verso la baia.
Il tempo perso nei saliscendi, con i pacer delle 3 ore volati a 200 metri di distanza, mi ha costretto a forzare nel tratto di discesa facendo  una cosa che mi piace molto poco e cioè tirare nella prima parte. Già qui avevo capito che sarebbe stata dura, e le gambe, dopo la discesa, lo testimoniavano.
Giunti alla baia ci aspettavano 8 km in una direzione, con strada finalmente piana, quindi giro di boa e nuovi 8 km nella direzione opposta. All'andata tutto bene, a parte un po' di caldo e a parte il fatto di trovarsi sul percorso della Mezza maratona partita 2 minuti dopo il mio passaggio. Farsi superare dai mezzi-maratoneti e perdere i punti di riferimento non è stato d'aiuto, ma, comunque, niente di terrificante.
Al ritorno, sorpresa, si presentava il vento contro. Stavamo sul mare dove l'aria si sente. Soffia a intermittenza ma è piuttosto fastidiosa. Provo a schermarmi con qualche runner zigzagando pure parecchio ma non c'è verso, il vento cambia costantemente angolazione ma finisce sempre per remare contro.
Terminati anche gli ultimi 8 km tocca risalire. I km sulle gambe sono 36 e quando la strada gira, lasciando la baia sulla destra per puntare il centro città, ecco che si presenta la salita. Inizialmente sale dolce ma, dopo un incrocio, diventa una piccola rampa. Un rettilineo di un paio di km che sale, sale e sale ancora. Poi con tutto quello che già è alle spalle diventa un bel calvario.
Qui vado in difficoltà. La fatica è tanta, so di avere un po' di vantaggio sul passo gara delle 3 ore ma so anche che è ancora lunga. Mi sembra di andare pianissimo e ho pure la tentazione di porre fine alla sofferenza e di fermarmi, una voce interna dice che non ce la farò.
Per fortuna c'è quell'altra voce, quella determinata che mi scrolla e mi ricorda di quanto sarebbe una sconfitta il fatto di rinunciare, di quanto mi pentirei poi e di quanto abbia lavorato sodo per raggiungere il traguardo che, se ci penso un attimo, è li a pochi km. E allora decido di non fermarmi, magari andrò piano ma non devo cedere alla tentazione.
E' la scelta giusta, mi sembra di andar piano ma, controllando il Garmin successivamente alla gara, scopro che stavo procedendo a 4'26/km. Mi fossi fermato sarebbe stato proprio un delitto.
I km passano sempre più lentamente ma, raggiunto il 40°, capisco che ormai è fatta.
Si presenta un'ultima salita e, con essa, quella fottutissima fitta al fegato che tante tribolazioni mi ha dato. Ho un momento di sconforto ma poi reagisco, mi premo il fianco, espiro con forza l'aria dai polmoni, mi piego pure un po' in avanti. Faccio di tutto pur di evitare che il dolore diventi insopportabile.
Un km e mezzo dopo anche il dolore se ne va. Mi vien da pensare fosse di natura psicologica, una sorta di paura di vincere.
Si ripresenta lo stadio I de Mayo, questa volta veniamo dirottati verso la pista di atletica. L'arrivo è bellissimo, con il mezzo giro di pista e con una giornata baciata dal sole. Quando imbocco il rettilineo vedo che il crono non ha ancora raggiunto le 2 ore e 59. Ho un runner di fronte a me ed ancora qualche energia da parte, sprinto andandolo a riprendere e tagliando il traguardo in 2 ore 59' e 02".
E' stata durissima ma ne è valsa la pena. Ritiro la medaglia e penso che è la prima che ricevo dopo aver terminato una maratona in meno di 3 ore. Me la guardo per bene, la osservo, voglio cercare di imprimere nella memoria le sensazioni di quel momento.
E' una gran soddisfazione. Potrà sembrare stupido ma è un piccolo successo e ne vado orgoglioso.
Il seguito è una dolce attesa dei miei compagni di avventura. Arrivano in sequenza, quasi equidistanti. Alberto G. sfonda il muro delle 3h e 10 chiudendo in 3h 09' e 52", Zanze migliora nettamente il suo personale sulla distanza con un ottimo 3h 18' e 36" e infine Simone, chiude la sua fatica nella mezza maratona in 1 h 41' e 46".
Il resto della permanenza a Lisbona è una continua festa. All'indomani della gara, controllando la classifica, scopro che mi sono stati regalati 4 secondi. Il mio tempo ufficiale diviene pertanto di 2h 58' e 58". Sono sicuro si siano sbagliati ma direi che non ho lamentele da fare a riguardo.
Per i restanti due giorni ci siamo goduti una città che a tutti è piaciuta tantissimo. La maratona è stata una bella parentesi ma il bello è venuto dopo.
Il fatto è che mi piace vedere posti nuovi ma conto di tornare a Lisbona perchè, appena ci penso, sento già un po' di saudade.

lunedì 10 dicembre 2012

2 ore 59 minuti e 2 secondi. Garmin alla mano, questo è il responso che il crono mi restituisce dopo 42 km e 195 metri di fatica. È stata dura, più del previsto.
Il percorso della maratona di Lisbona è tra i meno piatti che io ricordi. Si parte in salita, quindi si scende e poi si risale di nuovo. Un'alternanza di saliscendi che va avanti fino al km 18 circa. Qui si scende con decisione per un paio di km buoni fino a raggiungere il livello del mare. 8 km per la prima volta piatti e rettilinei. Giro di boa e si ritorna sui propri passi ripercorrendo la strada dell'andata e beccandosi un bel po' di vento in faccia. Terminati gli 8 km di ritorno, km 36 della maratona, si ricomincia a salire, prima in maniera dolce, poi sempre più decisi.
Al km 38 un rettilineo in salita ci si presenta avanti. Le gambe sono legnose e pare di non riuscire a fare strada. Gli ultimi km sono una lenta agonia. Mi ritrovo a fare conti per capire se, anche con un crollo finale, riuscirò a raggiungere l'obiettivo, pare di si, ma è meglio non rischiare. Le energie però sono quasi svanite.
Calo la testa e abbasso lo sguardo mentre percorrono l'ennesimo tratto in salita e poi, finalmente, bello e dolcissimo si presenta la sagoma dello stadio Primerio de Mayo.
Controllo il Garmin e pare proprio sia fatta. Ancora mezzo giro di pista ed ecco il traguardo. Il crono ha appena superato i 59 minuti dopo le due ore. È fatta! Il muro è caduto, terminino una maratona facendo segnare un tempo la cui prima cifra inizia con 2. Che soddisfazione.
Ora festeggio e mi godo la città, prossimamente darò maggiori dettagli sull'andamento della corsa. Ora mi resta il ricordo di una gara veramente durissima e di un risultato che mi riempie di soddisfazione. Così come soddisfazione mi da l'idea che un muro è caduto.

sabato 8 dicembre 2012

...esprimo il mio sentimento nei confronti della situazione politica italiana:




Ecco, mi sono sfogato, ora parto.
Ciao

venerdì 7 dicembre 2012

Tutto pronto. Fuori nevica e tra poco mi caccio sotto le coperte che domani non ce la possiamo prendere troppo comoda. Thiene - Venezia - Lisbona. Queste le tre tappe che la gita propone. Una volta in terra lusitana, via a depositare le valige e quindi si fa rotta verso l'Estadio 1° de Mayo per ritirare il pettorale. Li ci sarà anche modo di abbuffarsi visto che è previsto il pasta party.
Terminato il carbo loading non rimarrà che correre la maratona. Il mio obiettivo è noto, terminare entro le tre ore.
In Portogallo troveremo un clima decisamente più caldo (tra i 13 e i 15 gradi circa) e troveremo anche delle belle salite da affrontare. La foto del post parla da sola anche se, spero, il percorso sarà un po' più clemente rispetto all'immagine.
Altro da dire non c'è, ci risentiamo al ritorno in Italia oppure, se ci riesco, da una postazione di fortuna in quel di Lisbona.
In alternativa, per saperne qualcosa, potete provare a dare un'occhiata qui: Lisbon Marathon o sul mio Twitter: @viverestanca un'aggiornamento da cellulare dovrei essere in grado di darlo non molto dopo l'arrivo.
Spengo tutto che domani si parte.
A presto.

martedì 4 dicembre 2012


E' sera, sono le 18, mi vesto in fretta e furia ed esco a fare l'allenamento del giorno.
E' completamente buio e tranne per qualche sporadico lampione la mia lampada frontale è l'unica fonte di illuminazione. Ad accompagnarmi c'è il cane che, lo vedo, è impaziente di sgambettare dopo una giornata a poltrire in cuccia. Dopo i primi km più urbani, percorro un breve tratto di sterrato al termine del quale sbuco su una stradina asfaltata perpendicolare al tratto dal quale provengo. Giungendo vedo che il lato sinistro è libero, imbocco la strada compiendo la curva a destra, Rowdy, alla mia sinistra allarga un po', e quando ci ritroviamo sulla strada incrociamo una macchina che stava giungendo dal lato opposto.
Noto subito una certa agitazione nell'auto la quale si ferma di colpo, anche se procedeva piano. Quindi, al mio passaggio, riparte suonando il clacson con insistenza. Io attraverso la strada, ormai libera, portandomi a sinistra e proseguo. Ma è solo un attimo, quello strombazzare mi ha dato fastidio, del resto non avevo fatto niente di che. Soltanto avevo evitato di fermarmi per immettermi nella strada vedendo che il lato sinistro era libero.
Mi volto e inseguo l'auto che, nel frattempo, era ripartita lentamente. Il conducente mi scorge e si ferma. Lo affianco attendendo che apra il finestrino. E' quello che fa.
- Beh - dico io - che succede ?
- Come che succede, uno non può neanche prendere paura ? Sei sbucato come un disperato con il cane in mezzo alla strada!
- In mezzo alla strada proprio no, sono rimasto nella mia carreggiata.
Al che il tipo comincia a scaldarsi.
- Ma cosa dici ? Stai scerzando ? - e fa per scendere.
- Dai Nino, lascia stare - Interviene la moglie che avrà pensato, questo che corre di notte col cane, poco poco, è un pazzo squilibrato.
- No guarda - faccio io - la mia carreggiata era libera e io non ho invaso la tua
- Ah ma vuoi anche avere ragione ?!?!
- No, non è che voglio avere ragione. Ho ragione!
Ormai il tipo è sceso dall'auto e mi fronteggia.
- Guarda che sono della polizia locale
- Io lavoro per un corriere espresso.
Il tipo sbatte le palpebre sorpreso al che mi sento in dovere di spiegare
- Beh, tu mi hai detto che lavoro fai tu, io ti dico che lavoro faccio io. Così siamo pari! *
Non mi lascia finire e scaldandosi sempre più continua:
- Il pedone deve stare a destra e tu eri in mezzo alla strada
- Dai Nino, lascia stareeee.
- A destra ? - Faccio io - Mi risulta che il pedone debba stare sul lato sinistro...
- A destra!
- A sinistra!
- A destra!

E dopo esserci scambiati quelli che potrebbero essere anche i rispettivi orientamenti politici, il poliziotto risale in macchina e se ne va salutato dal mio Buonaseraaa!
Per tutto il resto della corsa sono rimasto a rimuginare su quanto fosse stato stupido il fermarsi a discutere per una tale cazzata. Per quanto abbia davvero mantenuto una calma olimpica è stata lo stesso una cosa evitabile.
Caro poliziotto, se ti ritrovo ti offro il caffè, comunque è meglio che ti ripassi il codice stradale perchè ho controllato e, Art. 190: i pedoni devono circolare sul margine della carreggiata opposto al senso di marcia dei veicoli in modo da causare il minimo intralcio possibile alla circolazione.

*Lo ammetto, questa battuta è inventata, non sono stato tanto brillante. Se mi ricapita la uso di sicuro!

domenica 2 dicembre 2012

Una settimana. Domenica prossima sarò al via della mia 8a maratona, la seconda in terra straniera. La preparazione prosegue in maniera soddisfacente, ho ormai svolto tutti gli allenamenti antipatici che mi ero ripromesso di fare:
- Ripetute lunghe: FATTO
- Lunghissimo: FATTO
- Medio: FATTO
Il medio è storia recentissima. Di questa mattina. Dopo aver pascolato il cane mi sono infatti vestito di tutto punto e sono partito lungo le vie di quella che ho ribattezzato "Drugo Run Zone": un tracciato che è diventato un po' "mio" visto l'alto numero di passaggi fatti da un anno a questa parte. Il meteo, sia mai, non presentava sorprese. Grigia e piovosa tutta la settimana, grigio e piovoso anche il weekend.
L'idea, alla partenza, era quella di fare il solito percorso di 18 km a ritmo sostenuto ma senza tirarsi troppo il collo, tanto, a quello c'avrebbe pensato il percorso. La "Drugo Run Zone" è infatti piuttosto bastarda. Se si fa lo studio di funzione del profilo altimetrico, si realizza che il percorso è a parabola, dove il giro di boa corrisponde al punto di minimo. Ne consegue che si parte dal livello più alto, si scende verso il minimo e, una volta raggiunto, si risale recuperando tutto il dislivello perduto nella prima parte. In altre parole, la seconda parte è un'agonia.


L'idea del percorso impegnativo era voluta visto che, analizzando l'altimetria di Lisbona, ho realizzato che il profilo altimetrico sarà analogo. Si parte da una certa altezza, a un quarto di gara si scende di un bel po' e quindi si risale quando mancano 5 km circa. Ecco la prova:


Di per sa l'allenamento è andato piuttosto bene. Più veloce di quanto avessi programmato anche se lo sforzo è stato notevole. Al km 15 avevo pensato anche di fermarmi "che tanto poteva bastare così", ma mi sono imposto di continuare ed ho ultimato il giro mantenendo un buon ritmo di 4'10/km provando anzi una sensazione di recupero (QUI il resoconto da Garmin).
Alla fine ottime sensazioni e grande soddisfazione per aver svolto un altro allenamento antipatico, l'ultimo che ancora mancava.
Ora mi aspetta una settimana relativamente tranquilla. Un paio di corsette sciolte e forse delle ripetute da 1 km per dare una spolverata alla velocità.
L'operazione Maratona di Lisbona prosegue bene, ormai non ci sono più grossi ostacoli a separarmi dalla gara.
 
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