• Twitter
  • Facebook
  • Google+
  • RSS Feed

lunedì 28 novembre 2011

Bravo, bravo, bravo!
La maggior parte dei messaggi che mi sono giunti una volta tagliato il traguardo della maratona di Firenze riportavano questa formula, la stessa utilizzata da Bragagna nel commentare la vittoria olimpica di Baldini ad Atene nel 2004. Ed è la stessa frase che io stesso mi sono ripetuto nella testa all'arrivo. Curioso come anche nella mia mente la voce che pronunciava tali parole fosse sempre quella del commentatore Rai.
A furia di ripetermelo e di sentirmelo dire me ne sono convinto anch'io. Sono stato bravo, per davvero.
Detto cio', una maratona si merita un post formato maratona, com'è giusto che sia, e quindi via alle danze.

Domenica 27 Novembre, la sveglia suona alle 6, al contrario di altre volte al suono della sveglia sto ancora dormendo, segno che non mi sento particolarmente nervoso. Non so se sia per merito della buona notte di Alvin ("e adesso dormi cazzo!" come recitava il suo sms di auguri la sera prima della gara) ma di sicuro è una buona cosa.
Una leggera colazione e alle 7.30 mi ritrovo davanti all'hotel con la blog-star Pasteo. Blog-star sul serio, il giorno prima abbiamo fatto assieme il carico di carboidrati, pasta di primo e pasta di secondo sia a pranzo che a cena, e siamo stati all'expo a ritirare il pettorale, più di una volta Alberto è stato riconosciuto e fermato da persone di passaggio. Complimenti a lui per il movimento che ha saputo creare attorno al suo blog.
In compagnia di Pasteo andiamo al deposito sacche che dista qualche centinaio di metri dal nostro albergo. In poco tempo mi cambio, lascio la mia sacca all'organizzazione, quindi un breve riscaldamento e sono pronto ad entrare nella gabbia. Mentre attendiamo passa il sindaco di Firenze Matteo Renzi, lo salutiamo e gli facciamo un in bocca al lupo. Il sindaco ringrazia e prontamente ci stringe la mano e ricambia l'augurio con un sorriso. Un bel modo di porsi, cosi' si fa.
Dopo la benedizione del primo cittadino di Firenze le gabbie vengono aperte, ci fiondiamo dentro ed abbiamo un posto in prima fila, speriamo con questo di evitare i soliti furbi i quali invadono le gabbie che non competono loro rallentando chi ha un passo superiore.
Mentre stiamo in gabbia scambiamo quattro chiacchiere sulla gara che ci aspetta e sul ritmo da tenere. Con Pasteo concordiamo sul fatto di correre intorno ai 4'40/km, almeno per la prima metà del percorso, poi chi ne ha può andare anche se sarebbe bello arrivare assieme sotto al traguardo.
Il freddo della prima mattina lascia spazio ad un tiepido sole. Con l'approssimarsi del via la temperatura si fa sempre più mite tanto che le protezioni adottate per combattere il gelo diventano ben presto superficiali. Dieci minuti prima dello start Pasteo comincia ad entrare in tensione pre-gara, io, invece, mi sento tranquillo e continuo a cazzeggiare in attesa dello sparo.
Dopo la partenza degli atleti diversamente abili finalmente, e in maniera anche un poco improvvisa, arriva anche il nostro turno.
La pistola esplode il colpo, la massa si muove lentamente e dopo una quindicina di secondi passo sotto al via e faccio partire il cronometro.
Sono le 9.20 e comincia la mia quinta maratona.
Nonostante le precauzioni prese incontriamo un sacco di gente che corricchia in mezzo alla strada a ritmi troppo lenti. Pasteo (che nel frattempo s'è preso pure l'incoraggiamento di Salvatore Bettiol) impreca e dribbla schiumante di rabbia i corridori lumaca. Io lo seguo perplesso, forse siamo partiti troppo svelti ma fa uguale, tanto i primi km so che correremo ad un ritmo più veloce del previsto. Il Garmin lappa il primo giro: 4'32.
Dopo un km e mezzo percorso a zig-zag la strada si fa più scorrevole e possiamo pensare di imbastire il ritmo prestabilito. L'entusiasmo però ci prende le gambe ed anche il secondo km se ne va pari al primo: 4'32.
Pasteoooo, dobbiamo rallentare, urlo al mio compare. Il blogger più famoso della Marca concorda, alziamo il piede dall'accelaratore ma, inaspettatamente, tlin: 4'29.
Ci scambiamo uno sguardo perplesso, finchè va così si possono assecondare le gambe, attenzione però a non strafare, tlin: 4'19.
L'ultimo split mi preoccupa, 4'19 è un ritmo fuori da ogni grazia di dio, sullo sfondo vediamo il cartello dei 5 km, riusciamo ad uscire dalla sbornia di entusiasmo riportandoci su ritmi umani: 4'24.
Passato il cartello del 5° km si entra nel parco delle Cascine, la giornata splendida contribuisce a rendere questo passaggio davvero molto bello. A detta di tutti un grande passo avanti rispetto alle scorse edizioni quando il parco arrivava verso la fine contribuendo a stroncare chi vi capitava in condizione di crisi.
Mentre ci addentriamo nel parco cominciamo ad inanellare km ad un passo prossimo a quello che ci eravamo prefissati, anche se manca un po' la continuità: 4'33 - 4'32 - 4'40.
Sarà che a questo punto ci siamo scaldati per bene, sarà l'atmosfera piacevole del parco, sta di fatto che dall'8° km riusciamo a centrare una serie di km a ritmo costante: 4'36 - 4'38 - 4'36 - 4'35 - 4'36.
All'inizio del km 14 veniamo ripresi dai pacer delle 3h e 15, mi si affianca Frate Tack che aveva preso parte anche alla mezza dei 6 comuni di domenica scorsa. Scambiamo quattro chiacchiere e poi gli dico "Vai pure, tanto poi vi riprendiamo" e così faccio, decido che non è il caso di seguire il passo dei pacer, per me stanno viaggiando troppo veloci, se le gambe tengono li andrò a riprendere più avanti.
Purtroppo in questo tratto la strada è particolarmente stretta ed i pacer sono seguiti da un folto gruppo di persone. Corriamo un brutto km stretti tra corridori e transenne. Inevitabilmente ci tocca rallentare: 4'46 poco male, un po' di riposo.
Il km seguente dico a Pasteo che abbiamo tutto il tempo per recuperare il km più lento, ma non c'è niente da fare, anche senza volerlo oggi andiamo forte: tlin 4'32.
Siamo usciti dal parco delle Cascine, faccio il punto della situazione col mio compagno di avventura. Per ora stiamo andando bene ma la strada è ancora lunga, cerchiamo di non strafare e di tenere le energie pronte per le emergenze. Ma non strafare, per noi in quel momento, significa correre poco sopra ai 4' 30. I tre km successivi sono infatti corsi quasi tutti in fotocopia: 4'33 - 4'32 - 4'33.
Al 19° km preparo il secondo gel di giornata, non so se sia per questo ma il ritmo cala lievemente: Tlin 4'38.
Eh no, troppo piano, senza neanche star li a pensarci il km successivo vendica il ritmo un po' più alto della frazione precedente: tlin 4'29.
Durante il 21° km arriva la tegola che non ci voleva, Pasteo mi comunica che il suo ginocchio comincia a dargli fastidio, per il momento è solo un dolore lieve ma ha brutte sensazioni, conosce quella magagna e sa che non è una cosa su cui scherzare.
Intanto si passa alla mezza maratona in 1h 37 e 20, la proiezione dice 3h 14 e 40, sarebbe obiettivo massimo centrato alla grande, tutto ampiamente secondo i piani.
Tranquillizzati dal passaggio rallentiamo un po' l'andatura 4'36 - 4'36 - 4'38.
Scherzo con Pasteo e con il pubblico, saluto le vecchiette sui balconi e i bambini per strada. Mi sento bene e spero che, così facendo, anche Alberto riesca a trarne un po' di vantaggio distraendosi. Pasteo invece è piuttosto preoccupato e prosegue concentrato e in silenzio. Al km 24 pare risorgere, mi comunica che forse tutto è passato, l'euforia ci fa accelerare: tlin 4'29.
Al km 25 arriva un altro ristoro, decido di consumare qui l'ultimo gel di cui dispongo, tanto al 28° km l'organizzazione ha previsto di distribuire dei gel ai maratoneti, se ne avrò bisogno ne prenderò un altro li. Mentre mi avvicino al ristoro controllo Pasteo per vedere se tutto va bene ma non lo vedo più, mi giro e lo scorgo qualche metro dietro di me. Rallento un poco ma non si riavvicina. Prendo l'acqua dal ristoro ed assumo il mio gel, fatto il rifornimento mi volto ancora cercando Alberto ma a questo punto è sparito alla mia vista, in poco tempo mi rendo conto che da questo momento in avanti proseguirò da solo. Tlin 4'38.
Ora che non ho più Pasteo con il quale condividere le sensazioni di gara mi concentro maggiormente sulla corsa e sul pubblico. Come sempre mi capita, scherzo con la gente e cerco di coinvolgere i più passivi tra gli spettatori. Davanti a me, a una cinquantina di metri, vedo i palloncini verdi delle 3h e 15. Avevo detto che li avrei ripresi, cerchiamo di essere di parola: tlin 4'37.
Sono al km 27, pianifico di raggiungere i pacer entro il km 33 e di superarli intorno al km 35 sperando di riuscire ad accelerare nel finale. Lo stadio di atletica si profila, ormai siamo quasi a campo di Marte: tlin 4'31
L'ultimo km mi avvicina non poco ai pacer davanti a me. Comincio a riprendere gli elementi che si stanno staccando dal gruppo. Senza volerlo risalgo tra la gente e al km 28 sono di nuovo a fianco di Frate Tack. Tlin: 4'32.
Corro col frate per qualche km, da dietro un tizio mi riconosce (o meglio, riconosce la mia canotta gialla), mi chiede se ho un gel in più da dargli, gli dico che non ce l'ho ma che al km 28 c'è il ristoro con i gel. Mi guarda sbigottito, "cazzo dici" - mi fa - "siamo al km 29!". Ed in effetti, più avanti sulla destra c'è il cartello col numero 29. Tlin 4'37.
Rifletto sul fatto che i km continuano a passare velocemente e sul fatto che un gel me lo ciuccerei volentieri, mi sono perso la distribuzione dei gel al km 28 oppure proprio non l'abbiamo incontrata ? I pensieri mi rallentano un poco, all'orizzonte un nuovo punto di ristoro e con esso il km numero 30. Tlin 4'40.
La distribuzione dei gel si trova a questo ristoro. Davanti a me si presentano scene apocalittiche. I runner impazziti si fiondano tutti sulle prime postazioni con gli integratori travolgendo i volontari e i prodotti disposti sui tavoli. E' una scena piuttosto grottesca. Dribblo i runner famelici ed impazziti e con molta calma mi dirigo sui volontari a fondo ristoro che, ignorati dai più, agitano i loro prodotti nell'aria in attesa che qualcuno li colga. Agguanto il mio gel e mi ritrovo da solo nuovamente davanti ai palloncini. Grande, penso, sorpasso ai box! Tlin 4'33.
Assaggio il gel recuperato poco prima, sa di napalm, sento forze fresche diffondersi nelle gambe ma cerco di tenerle a bada. Tlin 4'32.
Al km 33 si entra in pieno centro storico, il percorso sotto ai piedi comincia a cambiare, dall'asfalto si passa ad una superficie meno regolare fatta di porfido o di lastre di pietra. Anche la gente aumenta così come il tifo ed il calore che trasmettono ai maratoneti. I miei piedi qui volano, 4'24.
Il pubblico mi da una grande carica, ogni tanto qualcuno riconosce la canotta gialla e mi incita con un "Vai fulmineo!". Sto andando forte, meglio delle aspettative, sono al 34° km ed ho ancora energie da spendere, si profila il tempone.  Per fortuna mantengo un briciolo di lucidità e non mi lascio trasportare troppo dall'euforia, dopo il passaggio in centro il percorso si addentra in vicoli meno affollati di pubblico, proseguo con la mia marcia mantenendo alto il ritmo: 4'33 - 4'32.
Ad un certo punto comincio a sentire un gran baccano da qualche parte davanti a me. E' il preavviso che si sta per correre all'interno della zona più bella della città. Dopo una curva, inaspettatamente, ci si ritrova a passare dietro al battistero e quindi all'interno di una piazza gremitissima di gente urlante. Spalanco gli occhi e
un gran sorriso si allarga sulla mia faccia. Mi godo il passaggio tra la folla. E' per scene come queste che vale la pena correre una maratona. L'entusiasmo si trasmette alle gambe nonostante i km percorsi siano parecchi. Tlin, il garmin scandisce il km 36 (4'26) e il km 37 (4'25) ad intervalli quasi identici.
Dopo la folla ci si dirige verso l'esterno per poi rientrare passando su Ponte Vecchio, qui, in maniera non prevista, l'entusiasmo di poco prima lascia spazio ad un momento di appannamento. Il dolore alle gambe aumenta rapidamente, la strada si fa in salita e tutta la fatica che fino a li parevo non sentire mi attanaglia gli arti inferiori. Immediatamente capisco che non c'è da scherzare, si rischia di compromettere tutto e a così poco dal traguardo. Rallento il ritmo e mi concentro sulla mia azione di corsa con l'obiettivo di recuperare, anzi no, di arrivare, ormai basta anche solo questo tanto è il fieno che ho già messo in cascina. Il km 38 è interminabile. Tlin 4'35.
Ancora 4 km, mi ripeto, e poi sarà gloria. Anzi, basta meno, ancora 2 km, poi gli ultimi 2 vengono da soli, non puoi mollare adesso cazzo! Soffro come un cane ma non mollo, rallento ma riesco comunque a mantenere un'andatura decisamente veloce. Il km 39 culmina proprio al centro di Ponte Vecchio. Tlin 4'39. Ponte Vecchio mi perdonerà ma in quel momento l'ho odiato profondamente.
I due km percorsi a ritmo controllato, e l'approssimarsi del traguardo, mi danno nuove energie. Dopo Ponte Vecchio si rientra nel cuore di Firenze, il passaggio in Piazza della Signoria regala un altro brivido raddoppiato poco dopo quando si passa di fronte al duomo. Tlin coi brividi 4'29.
La crisi non è proprio alle spalle ma ora fa meno paura. Si entra negli ultimi 2 km, provo ad incrementare anche se i crampi sono in agguato. Altri duemila metri, una ripetuta lunga, stringo i denti e mi concentro sul ritmo tentando di mantenere quello del precedente km. L'operazione funziona, il Garmin fa tlin per la 41^ volta, 4'27.
E' fatta, è fatta. Ultimi mille metri. Grande, dai che ci siamo!
Comincio a prepararmi per l'arrivo mettendo a posto la canotta, un po' come fanno i ciclisti quando arrivano in solitaria e mettono in ordine la divisa. Già che ci sono non rinuncio a superare un po' di gente. Riconosco un paio di corridori che mi avevano sopravvanzato durante i miei due km di crisi nera, rendo loro l'affronto e li supero poco prima del cartello che reca il numero 42. Tlin 4'27.
Dopo l'ultimo cartello kilometrico si svolta a sinistra e si presenta il tappeto blu del rettilineo finale, siamo in piazza santa croce, davanti a me il traguardo e sulla destra una tribuna gremitissima. L'entusiasmo per la vista della folla e del traguardo mi strappa le ultime energie di dosso. Scatto sul tappeto blu finendo in volata, porto le mani all'altezza della canotta e mostro a tutti la scritta La fulminea Running Team finendo rabbioso come piace al Bress e come è nelle corde della mia squadra. Una volta tagliato il traguardo stoppo il Garmin e sferro un pugno in aria di grande soddisfazione. Non controllo subito il tempo, so già che è ottimo ben al di sopra dell'aspettativa più rosea. Quando finalmente guardo verso il garmin leggo il crono finale: 3h 13' e 38".
Bravo, bravo, bravo!
Analizzandolo con calma mi compiaccio per la regolarità mantenuta e soprattutto per il fatto che la seconda metà è più veloce di un minuto e 3 secondi rispetto alla prima.


Solo a corsa finita mi rendo conto che i piedi mi fanno un male cane. Proseguo verso i ristori dopo aver ritirato la medaglia. E quindi vado a recuperare la sacca. Qui intravedo Linus che, dopo aver terminato la sua fatica, sta rientrando verso l'albergo (immagino), anche per lui oggi è stata una giornata positiva, nuovo PB in maratona.
Spero di incrociare Pasteo ma non lo vedo, saprò solo dopo del suo grandissimo risultato, 3h 18' e 42 nonostante il problema avuto. Stratosferico.
E spendo due parole anche per la compagna di Pasteo, la Manu che è stata, secondo me, ancora più brava di tutti noi. Con coraggio ha preso il via della maratona nonostante un problema ad un piede. Ha portato a termine tutti i 42 km cogliendo alla fine la sua meritatissima medaglia. Davvero complimenti.

Recuperata la sacca accendo il cellulare, ho promesso ad Alvin che l'avrei informato puntualmente appena terminata la gara. Non faccio a tempo a scrivere che subito gli sms arrivano a fiumi.
Dario che mi seguiva su TDS, oltre ai complimenti per il tempo finale, mi aveva mandato già un messaggio al mio passaggio del 40° km. Pur sapendo che non avrei potuto leggerlo in corsa me lo ha mandato lo stesso, è stato bello leggerlo a posteriori. E poi il Bress che, giustamente, sottolinea il fatto di aver vinto la scommessa. Pago molto volentieri. E poi uno alla volta i miei compagni di squadra, Gianluca, Andrea Rigo, Giovanni (Massive Attack), Tosto, Alvin e Zanze.
Un sacco di complimenti che mi rendono ancora più felice per il risultato ottenuto.
Anche questo secondo posto è portato a casa, sono passati due giorni ma ancora non mi stanco di ripetermelo: Bravo, bravo, bravo!

domenica 27 novembre 2011

Il piano è riuscito meglio di ogni più rosea aspettativa. Non ho centrato il Pi Greco perchè sono stato addirittura più veloce, 3h 13' e 38 il crono finale. È stata dura, soprattutto negli ultimi 5 km dove ho sofferto parecchio ma sono felicissimo per un risultato che è il massimo che posso esprimere oggi in maratona. Particolare piacere mi da il fatto che, anche in questo caso, sono riuscito a correre la seconda metà di gara più veloce della prima. Più di un minuto più svelto.
Bravissimo anche Pasteo che chiude in 3h 18' e 42 schiantando il suo precedente pb.
Ora si va a a reintegrare a suon di birre medie e stasera fiorentine e Chianti. Tutto molto meritato!


venerdì 25 novembre 2011

Biglietti del treno: Presi.
Organizzazione logistica: Pianificata.
Valigia: Pronta.
Preparazione Atletica: Tutto secondo i piani.

Bene, mi pare che tutto sia pronto, domani mi incontrerò con il mio contatto a Firenze (Pasteo) e partirà ufficialmente il piano Firenze Marathon.
Giove Pluvio pare sarà clemente con i maratoneti al via pertanto ci aspetta una giornata perfetta per correre una maratona.
La strategia prevede un ritmo impostato sui 4'40/km (tanto già lo so che i primi km fileranno via più veloci) da correre assieme al buon Alberto.
L'obiettivo finale, non lo nascondo, è il π ovvero terminare la gara in 3 e 14 e rotti.
In ogni caso, va ricordato che il mio personale in maratona è pur sempre un 3h 24 e qualcosa, pertanto un qualsiasi risultato sotto le 3h e 20 sarebbe ben accetto dal sottoscritto.
Ovvio che, già che ci sono, punterò al bottino pieno per poter poi dire: Adoro i piani ben riusciti!



giovedì 17 novembre 2011

Quando racconto in giro che ho corso la Venice Marathon e che ne sto  preparando un'altra, bene o male le domande che mi vengono poste sono sempre le stesse. La prima, inevitabile, è: Quanti km è lunga la maratona di Venezia  ? La seconda, molto spesso, è: Ma non è noioso correre ?
La mia risposta è Si, correre in se è noioso ma è tutto quello che ci sta attorno che rende tanto bello questo sport.
Questo mi porta a fare una riflessione e a chiedere prima di tutto a me stesso il motivo che mi porta a continuare a correre.  E siccome mi piacciono gli elenchi, ne faccio uno sul perchè mi piace correre (Che mi aiuta anche a ordinare le idee).

Mi piace correre perchè:
E' aggregante. Con la corsa ho conosciuto un sacco di gente che altrimenti non avrei incontrato mai.
E' salutare. Sento che il mio corpo sta bene e più sono allenato più avverto questo benessere.
E' formativo. Mi sono ritrovato a studiare e ad apprendere un sacco di nozioni di anatomia e di fisiologia del corpo umano.
Ti fa scoprire e conoscere l'ambiente che ti circonda con l'esigenza di trovare nuovi percorsi di allenamento.
Ti mette a contatto con la natura. Prima di correre sottovalutavo la bellezza che può nascondersi nell'alba di un nuovo giorno.
Ti fa viaggiare e non solo per l'italia, le gare sono in tutto il mondo. Le più prestigiose sono molto lontane dal nostro paese.
Ti mette in competizione, con gli amici, i conoscenti, l'estraneo che incontri alla gara della Domenica e, soprattutto, con te stesso il rivale che tutti noi che non siamo campioni abbiamo in comune.
Ti fa gareggiare sullo stesso identico campo del più forte al mondo. Pensateci, non avviene in nessun altro sport. Il detentore del record del mondo e chiunque di noi runner amatori percorrono la stessa identica gara. Sarebbe un po' come andare a giocare a calcetto e trovarsi contro Messi.
Ti fa aprire un blog (che non in tutti i casi è una cosa positiva, ve lo concedo).

Direi che sono un sacco di cose per un'attività noiosa. Forse forse, alla fine, così noiosa non è.
Segue di conseguenza l'inevitabile domanda: E a voi? Perchè piace correre ?

domenica 13 novembre 2011

Foto By http://www.flickr.com/photos/nicoren/
Sabato sera, ore 19.30, ritrovo a Ca' Dario per una strepitosa cena a base di vari antipasti, risotto ai funghi, tagliata e Sacher torte con ripetute medie di Prosecco, Chianti e Cabernet (particolarmente sentita la ripetuta delle 20.30 quando abbiamo festeggiato le dimissioni di una certa persona).
Domenica mattina, molto mattina. Ore 6.00, la sveglia mi butta giù dal letto e mi ricorda che c'è da andare a Dueville (VI) dove si corre la Brosemada, una non competitiva che ho  intenzione di sfruttare come ultimo lungo prima della maratona di Firenze.
Nonostante le poche e pessime ore di sonno ci metto poco ad attivarmi. Mi vesto in fretta, sorseggio un po' di Tè caldo, rimetto a letto il cane rimboccandogli le coperte e via in macchina verso il luogo della partenza. Sta cominciando ad albeggiare e, stranamente, mi sento molto bene.
Giunto a Dueville parcheggio e subito mi inoltro sul percorso della non competitiva. Sono le 7 e nonostante la manifestazione partirà di li ad un'ora incontro già i primi marciatori lungo il percorso.
Mi rendo conto immediatamente che il percorso sarà fantastico. Ci si inoltra in mezzo ai campi e, per la prima volta quest'anno, mi imbatto nella brina (la brosemada appunto) che copre la campagna con un lieve velo bianco. Alle mie spalle il sole si sta alzando e irradia il percorso con caldi raggi rosa e gialli. Spettacolo. In un colpo solo ho dimenticato le sgradevoli sensazioni della corsa all'ora di pranzo ed ho ritrovato le atmosfere magiche della corsa all'alba. Cullato in quell'atmosfera da fiaba mi sciroppo i primi 4 km e mezzo su fondo tanto bello a vedersi quanto insidioso per i piedi che scivolano sull'umidità e sul fango. Ad un incrocio sfrutto un anziano signore che fungeva da regolatore del traffico e gli giro attorno per ritornare sui miei passi manco fossi una nave della coppa america alla boa di bolina. Il vecchio mi guarda stranito e mi fa "Ma dove veto?!?". "Tranquillo" - gli faccio io - "dopo torno!". E infatti ripasserò ma prima devo ritornare al punto di partenza dove mi ritrovo con gli amici Fulminei.
Dopo altri 4 km, questa volta corsi contromano suscitando l'ira dei marciatori che ormai sono sempre più numerosi lungo il percorso, mi ritrovo alla partenza.
Mi fermo e ben presto il gruppo fulmineo si compone. Alvin, Gianluca, Zanze, Tosto e Luca mi raggiungono, dopo un buon quarto d'ora a capire se deve arrivare altra gente si parte. Io sono già a quota 9,6 km, ci aggiungo il percorso da 24 e ne usciranno poco meno di 34, perfetto.
L'idea iniziale è quella di correre tutti assieme ma subito appare evidente come io ed Alvin siamo intenzionati a prendercela un po' meno comoda rispetto a tutti gli altri. Ben presto ci ritroviamo davanti con il resto del gruppetto a seguire. Al ristoro dei 4 km ci fermiamo ad aspettare, ma dopo un tè ed una castagna (che Alvin mangia su consiglio diretto di Marco Olmo) ancora non si vede nessuno. Decidiamo così di ripartire. Saluto l'uomo-boa di poco prima che però, evidentemente stordito dal vin brulè consumato per combattere il freddo, non mi riconosce e mi fissa con lo sguardo che hanno le mucche quando guardano un treno passare.
Con Alvin proseguiamo di buon ritmo (4'45 che per un lungo su fondo insidioso è un bell'andare) chiacchierando un po' di tutto. Del resto è dal riscaldamento della Maratona del Garda del 2008 che non ci ritroviamo a correre assieme.
Via via che i km proseguono sento la stanchezza aumentare. Il periodo di corse intense, unito alla durezza del percorso odierno comincia a farsi sentire. Intorno al 18° km comincio a sentirmi in difficoltà. Alvin invece, brillante come sempre, mi racconta la trama di un film che ha visto da poco: La famiglia omicidi. Ascolto con interesse e, fra me e me, ringrazio Alvin che mi distrae dalla fatica. Oltretutto son contento che la trama del film sia lunga e articolata perchè, finchè parla lui, io me ne posso stare in silenzio a respirare e a cercare di recuperare.
All'incirca al 20° km sento che le forze mi stanno abbandonando. Comincio ad essere molto stanco, mi sento vuoto e debole. Dico ad Alvin che è meglio rallentare e così facciamo. Un paio di km dopo, come un'oasi nel deserto, compare il ristoro del 24° km. Ci fermiamo ed ho così modo di recuperare un po' bevendo un paio di bicchieri di Tè. Già che ci sono butto giù un gel al gusto Radicchio proveniente dal pacco gara della Maratonina di San Martino. La stanchezza era evidentemente dovuta ad una carenza di zuccheri, dopo la sosta, infatti, riparto di slancio ed affronto l'ultima parte del percorso con rinnovate energie.
E per fortuna!L'ultima parte di gara si snoda infatti sui pendii di un colle presentando varie salite, non molto lunghe ma certamente impegnative, tant'è che in alcuni casi ci ritroviamo a camminare. Le salite sono dure ma i passaggi sono veramente bellissimi. Ci si ritrova proiettati nel sottobosco dipinto dei colori dell'autunno.
Terminata la parte collinare il percorso ridiscende verso la zona di partenza. Negli ultimi km riesco anche ad aumentare il ritmo e a ritrovare una buona azione di corsa. Giunti all'ultimo km Alvin, che ne ha molta più di me, mi dice "Vado un po' questo km, ci vediamo all'arrivo". Gli dico "ok" ma tra me e me penso "adesso lo seguo così tiro anche io l'ultimo mille". Provo ad appiccicarmi alla sua canotta gialla ma devo desistere dopo poco, troppo veloce il suo passo. Ad ogni modo riesco comunque ad accelerare di un bel po' il ritmo ed il buon Alvin non mi distanzia poi di molto. Termino l'ultimo km in 4'08 e stoppo il Garmin qualche centinaio di metri dopo. 33,3 i km totali percorsi in 2h e 41 e con un dislivello di 179 metri. 4'50 la media tenuta.
Soddisfatti per il duro allenamento portato a casa andiamo a recuperarci il meritato premio. Panino con la mortadella e vin brulè. C'erano anche delle signore che distribuivano del brodo caldo ma non me la sono sentita.
Per quel che riguarda l'allenamento odierno avrei voluto aggiungere un paio di km alla distanza totale e mi sarebbe piaciuto evitare le tre soste fatte lungo il percorso ma, vista la condizione di carico attuale e visto il fondo e la pendenza direi che non posso lamentarmi, anzi, posso ritenermi certamente soddisfatto.
Ora mi aspetta un'ultima settimana ad alto kilometraggio che culminerà con la maratonina dei 6 comuni di Domenica e poi tutta discesa verso Firenze.


venerdì 11 novembre 2011

L'altro giorno i pianeti si sono allineati alla perfezione, il clima di pioggia ha concesso una tregua ed ecco che, magicamente, s'e' aperto uno spazio in cui andare a correre: La pausa pranzo.
Raramente avevo corso in quel risicato periodo di tempo, ho voluto provarci visto che c'erano tutti i presupposti per poterlo fare. Credo che non ripetero' l'esperimento.
E' stata infatti un'esperienza al limite del traumatico. Per prima cosa generalmente arrivo in pausa pranzo affamato come un leone per cui il mio fisico, pronto ad ingurgitare del cibo, s'e' ritrovato costretto a correre. E, giustamente, ha deciso di farmela pagare. Dopo 10 km, infatti, mi sono ritrovato ansimante a bordo strada con quello stronzo di un fegato che mi torturava il fianco. A dirla tutta nemmeno i primi km erano stati particolarmente agevoli, gia' alla partenza sentivo le gambe legnose ed i piedi pesantissimi, mi sembrava di calzare dei ferri da stiro non delle scarpe da running.
Infine il traffico. Correre in quella fascia oraria, con tutte le persone che si fiondano a casa come avvoltoi su di una carcassa, non e' proprio cosa da fare. Anziche' godersi la corsa ci si ritrova a schivare le auto impazzite e a pregare che nessuna prenda la curva un po' troppo larga.
In definitiva, credo che non ripetero' l'avventura, molto meglio alzarsi al mattino presto, rinunciando a qualche ora di sonno, piuttosto che rischiare di rinunciare all'equilibrio del proprio stato psico fisico.

domenica 6 novembre 2011

Questa mattina, assieme al fido Dario e ad un folto gruppo di Fulminei, ho corso la Mezza maratona di San Martino, gara che si svolgeva a Paese, in provincia di Treviso, a pochi km dal paese nel quale sono nato e cresciuto. Insomma, una maratonina sulle strade di casa.
C'erano molte incognite alla partenza di questa corsa. In primis il clima, i vari "previsori" avevano pronosticato un cielo coperto con forte possibilità di pioggia. Alla fine il cielo è stato effettivamente minaccioso per tutto il tempo ma l'acqua ha risparmiato i coraggiosi runner che hanno preso parte alla gara.
L'altra grande incognita era legata al mio approccio alla corsa ed al ritmo da tenere durante il percorso. Come scritto qui nel blog, l'obiettivo era quello di stare sotto l'ora e mezza. Visti gli ultimi allenamenti non ero molto fiducioso di riuscire nell'intento, sapevo però che un risultato del genere sarebbe stato per me molto importante in vista della incombente maratona di Firenze. Il dubbio più grande era dunque il ritmo da impostare nei primi km, partire a 4'15 oppure cominciare più cauto ed aumentare lungo il percorso ?
Alla fine ho deciso di procedere alla cazzo nella prima parte di gara e di aumentare nella seconda parte cercando di raggiungere una velocità smodata.
Mentre rifletto su questi elementi tecnici, lo starter da il via e si parte con la corsa.
Faccio partire il Garmin e mi rendo conto che questo è andato in risparmio energetico senza che me ne accorgessi. Armeggio disperato, l'orologio si attiva, ricerca i satelliti e finalmente mi permette di far partire il cronometro. Sono passati 30" dallo start.
Davanti a me il fronte Fulmineo (Massive Attack, Mao, Zanze, Obe, Alberto e Bress) procede compatto. Ho qualche metro di ritardo, provo a recuperare per mettermi alle loro spalle ma viaggiano troppo veloci. Mi assesto sul mio ritmo tanto l'obiettivo del giorno è stare sotto l'ora e trenta. Passo il cartello del primo km, con i 30" di ritardo il mio Garmin lappa 100 metri più avanti. Tlin e 4'04.
Ok, la partenza è spesso allegra, adesso si rallenta, altri mille metri e...4'04. Ritento e dal terzo km riesco nell'impresa di impostare un ritmo più consono alle prospettive di giornata, 4'12.
Bene, bene - penso - ho già messo in saccoccia qualche secondo prezioso, ora corriamo a sensazione che la strada è lunga.
I km successivi si susseguono sullo stile conservativo: 4'18 - 4'16 - 4'16.
Varia gente mi supera sfrecciando da tutte le parti. Penso che li andrò a riprendere più avanti, se le forze mi assisteranno.
Il fronte fulmineo davanti a me comincia a sfaldarsi, il primo che incontro sulla mia strada è Bress che oggi corre senza Garmin, a sensazione. E' partito troppo forte e sta arrancando, questa la mia di sensazione, la sua non la conosco, aspetto il suo resoconto sul blog.
Si arriva all'odioso tratto di sterrato, c'è qualche pozzanghera ma almeno non piove. Un paio di km di terra e sassi e finalmente si ritorna sull'asfalto. 4'11 - 4'04 - 4'07 evidentemente avevo fretta di abbandonare lo sterrato. 4'16 - 4'14 - 4'13 e sono al 12° km. Molto bene, sto macinando un buon ritmo e la prima parte di gara è andata. La fatica si fa sentire ma la sto gestendo bene, ho ancora energie da spendere, ancora qualche km e poi provo ad accelerare. Non voglio bruciarmi troppo presto.
Raggiungo Alberto e proseguo un po' con lui, poi aumento il ritmo e vado da solo. Quel che resta del fronte fulmineo è ancora distante ma mi serve da punto di riferimento quando proverò ad aumentare. 4'09 - 4'15 - 4'14 giunto al km 15 decido che è il momento di abbandonare ogni paura e di darci dentro. Riesco ad accelerare recuperando un bel po' di posizioni 4'06 - 4'08 - 4'04. Recupero Obe e mi metto in caccia di Massive Attack. Gli altri due membri del fronte fulmineo (Mao e Zanze) sono fuori portata visiva. 3'59 - 4'05 e riprendo Massive, scambio due parole con lui ma poi vado visto che ne ho ancora. Acchiappo qualche altro runner e continuo ad accelerare a più non posso. Dopo una curva spunta il rettilineo finale. Tlin 3'48.
Come spesso mi riesce di fare parto a cannone per la volata.  Un corridore di nero vestito tenta di mettersi tra me e il traguardo ma oggi non è giornata, lo spazzo via e chiudo la gara con uno sprint davvero veloce.
Tagliato il traguardo aspetto qualche secondo (per recuperare quelli guadagnati alla partenza) e poi stoppo il Garmin. L'orologio mi restituisce 1h 27 e 31 (in realtà ho chiuso in 1h 27 e 52). Incredibile, veramente non me l'aspettavo. Non pensavo di valere già questo tempo.
All'arrivo mi aspettano Mao e Zanze. Poco dopo giunge Massive Attack che fissa il suo nuovo personale sulla distanza e così farà anche Alberto.
Il Bress, evidentemente risorto durante il percorso, arriva chiudendo in 1h e 32, molto bene.
Chiude la festa Dario che col tempo di 1h 41 e 07 migliora il suo primato sulla distanza. Bravo.
Per quel che mi riguarda sono veramente soddisfatto della prestazione odierna. Il mio personale sulla mezza è 1h 26, considerando che si trattava di un allenamento in vista maratona il tempo fatto segnare oggi è veramente incoraggiante. Ancora di più se considero il fatto che ho faticato ma non in maniera particolare, prova ne è anche la condotta di gara con un netto aumento nella seconda parte del percorso.
Archiviata anche questa ora penso a questa settimana che sarà sicuramente fondamentale e che culminerà con un bel lungaccio oltre i 30 km previsto per domenica. Viste le previsioni per i prossimi giorni sarà dura, ma direi che non è proprio il caso di farsi prendere dalla pigrizia in questo momento.
Firenze è alle porte e qua si comincia a sentire profumo di personal best.

venerdì 4 novembre 2011

Domenica a Paese si correra' la 4a Edizione della Maratonina di San Martino.
E' una corsa cui sono particolarmente legato perche' si corre molto vicino alle strade di casa mia (di quando ancora stavo in provincia di Treviso) ed anche perche' li ho stabilito il mio PB sulla distanza.
Domenica quindi ci torno molto volentieri. Sara' una corsa da affrontare in ottica preparazione alla Maratona di Firenze ma, gia' che ci sono, credo proprio non mi tirero' indietro e provero' ad imbastire un buon ritmo. Anche perche' se mi riesce di far segnare un buon crono sara' tutto fieno in cascina in vista della trasferta in terra toscana.
In questa settimana mi sono allenato bene e, soprattutto, con buoni ritmi. Cosa che non mi capitava da un po' di tempo. Evidentemente i km messi alle spalle durante la Maratona di Venezia e quel po' di velocita' fatta durante Bress Race Day hanno dato i loro frutti. Una mezza svelta e' proprio quello di cui ho bisogno per tenere alta la condizione e riuscire a guadagnare qualche secondo sul ritmo gara da tenere in maratona.
Vediamo come andra', ho in testa un obiettivo che svelo a rischio di fare figure barbine...spero di stare sotto l'ora e trenta.
Vista la condizione attuale sara' molto dura ma se non ci poniamo obiettivi difficili da raggiungere allora significa prendersela comoda.
Staremo a vedere, intanto vado a preparare le gomme da bagnato.
 
© 2012. Design by Main-Blogger - Blogger Template and Blogging Stuff