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venerdì 30 marzo 2012


Giusto per chiudere il cerchio!

domenica 25 marzo 2012

Scrivo subito il resoconto perchè mi va di scrivere, un po' per la soddisfazione un po' per altri motivi.
Ferrara quest'oggi ospitava la CorriFerrara, competizione nella quale erano a disposizione due tipi di percorso, la Maratona e la Mezza Maratona. Com'è noto io ho preso parte alla mezza.
Ieri sono stato ospite del mio amico Claudio  in modo da poter prendere parte alla gara con comodo (grazie ancora per l'ospitalità e per il servizio logistico, nonchè per la fantastica pizza).
Questa mattina, complice anche il cambio dell'ora, alzataccia, colazione veloce e poi via in bici da casa di Claudio fino al castello estense. Qui ci si ritrova con gli altri fulminei, si ride e si scherza e in men che non si dica arriva il momento di partire.
E' evidente come quella di Ferrara sia una manifestazione piuttosto piccola, l'Expo sembra un po' improvvisato e anche il servizio ritiro sacche non è dei migliori. Ad ogni modo sono giovani e volenterosi, han tempo per migliorare.
Tanto per dire, al ritiro sacche, c'era gente in coda per la consegna almeno fino alle 9.20 (oltre non so perchè sono andato verso lo start) con partenza della competizione prevista per le 9.30. Nonostante ciò, alle 9.29 parte la competizione delle hand bike e qualche minuto dopo, 9.32, arriva anche lo sparo che lancia i runners verso i loro percorsi di 21 e 42 km.
Il mio piano, per quest'oggi è di partire ad un ritmo di poco superiore ai 4'/km cercando poi di crescere una volta passati i 10 km.
Alla partenza ho la fortuna di individuare subito un tizio che ha il compito di fare da pacer dell'ora e 24. Per me è perfetto, ho un punto di riferimento da seguire.
I primi km scorrono veloci, il pacer delle 1 e 24 è poco avanti a me, lo seguo guardingo cercando di mantenere la distanza grossomodo invariata. Passa il primo km: 3'56, solito entusiasmo da partenza.
Le gambe sembrano fresche ed indosso le mie nuove e fiammanti (è proprio il caso di dirlo) scarpe. In quel di Ferrara han fatto subito tendenza, non posso sbagliare. Secondo km: 3'53.
Siamo ormai fuori dal centro città e la campagna si profila all'orizzonte, rallento un po' per non andare fuori giri. Il gruppo ammassato dietro ai palloncini del pacer sembra chiamarmi ma non mi lascio indurre in tentazione. Tlin: 4'04
Il percorso è piatto e scorrevole, ho un punto di riferimento valido e tutto sembra filare licio. Solo un dolore alle tibie rovina un po' la situazione di apparente tranquillità. Boh, ci penserò più tardi 3'59
Il 5° km e il relativo ristoro si profilano a bordo strada. Il sole oggi non ci risparmia, la respirazione è meno facile che in maratona per cui una sorsata d'acqua ci sta tutta. Bevo da una bottiglietta in stile cammello. Annaspo cercando di ritrovare l'ossigeno perso durante le sorsate, intanto anche il km numero 5 se ne va: 4'01.
Già che ci sono controllo anche il tempo totale, tanto con la media prevista oggi fare i conti dovrebbe essere facile. Al 5° dovrei passare in 20 minuti, ci passo in 19'53. Tutto secondo i piani.
Sto rispettando i tempi e, a parte qualche dolorino qua e la, mi sento bene. Eppure sto facendo molta fatica, non sono abituato a mantenere un ritmo tanto allegro e dopo il 5° km mi ritrovo a fare l'andatura da solo. In quel momento ho avvertito paura di scoppiare. Alzo quindi un poco il piede dall'acceleratore e lascio andare il gruppo pacer che mi distanzia ancora un po'. Penso che, al limite, li andrò a riprendere poi. Tlin: 4'05.
Dopo un km corso un po' più sciolto vengo raggiunto da due runners che corrono appaiati. Impiegano tutto il 7° km per passarmi avanti. Tlin: 3'59.
I due runners corrono regolari. Rompo gli indugi e decido di accodarmi tenendo il loro passo. I due viaggiano di buona lena e correre alle loro spalle è decisamente meno impegnativo che correre in solitudine. Tagliamo assieme e appassionatamente 8°,9° e 10° km: 3'58, 3'53 e 3'54.
Al km 10 passo in 39' 44 (contro i 40' pianificati). Ristoro a base di acqua e gel zuccherino.
L'azione dei due runners mi riporta sotto al gruppo del pacer. Un altro km ancora a buona andatura: 3'54 e sono attaccato al gruppo dell'ora e 24. Molto bene.
Correre in gruppo è anche meglio che correre dietro ai due che mi ci han riportato in mezzo. Ci si ripara da quel poco di vento che c'è e la presenza altrui mette coraggio. L'andatura, inoltre, è piuttosto regolare.
La mezza è comunque una corsa piuttosto dura, il ritmo alto è difficile da mantenere. Mi dico di resistere fino al 15° km, poi il più sarà fatto. 12°km 3'57.
Dopo il km 12 le tibie non mi fanno più male ma la fitta al fegato che ogni tanto mi fa visita quando corro ad andature sostenute si fa sentire. All'inizio è un piccolo fastidio ma poi aumenta sempre più. Intanto passo al km 13: 4'00.
Qui la fitta al fegato ha il suo culmine, provo ad accorciare il passo aumentando la frequenza, in un primo momento lo stratagemma pare non sortire l'effetto sperato, anzi, il dolore aumenta e, per un istante ho sinceramente temuto di dovermi ritirare. Dopo una fitta più dolorosa delle altre però il dolore si riduce, si affievolisce via via e mi lascia correre tranquillo. Pur rimanendosene li in agguato. km 14: 3'58.
I metri passano e la fitta al fegato sembra tornata sotto controllo. Il pacer mi sta conducendo verso il tempo sperato. Se il fegato non fa lo stronzo c'è anche spazio per aumentare un po'. Transitiamo al km 15 in 59' 33 (4'00 l'ultimo parziale), il bottino di secondi da parte aumenta.
Passato il 15° penso che seguiranno 3 km molto importanti. Il gruppo dietro al palloncino si assottiglia mentre recuperiamo un bel po' di gente avanti a noi. Si rientra verso la città, la vista di un'area più urbana mette fiducia. 3'57, 3'58 e 4'00. Buona regolarità e siamo ormai al 18° km. Altri 3 ed è fatta.
Ormai dietro al palloncino siamo rimasti solo in due, tutti gli altri si sono squagliati. Sono incerto se andare o aspettare. La fitta al fegato di qualche km prima mi aiuta a decidere, meglio aspettare. Km 19: 3'55.
Nel frattempo il pacer, visto l'anticipo a disposizione decide di rallentare un poco, ma non troppo. Lo affianco, mi complimento con lui per la regolarità e proseguiamo così fino al cartello del 20° km: 4'02.
A questo punto il buon portatore di palloncini dell'ora e 24, con pesante accento romagnolo mi fa: "Soccmel, mo c'è un bel retilineo, se uno ce ne ha potrebbe fare una bella progresscione. Non si può mica dire che non si vede il traguardo!" Ed ha ragione, dopo il cartello del km 20 c'è un rettilineo che conduce dritto al castello estense e, quindi, anche al traguardo che è li posizionato. Non mi lascio pregare oltre, ho già indugiato fin troppo, aumento il passo vado a recuperare un po' di corridori volando (per i miei standard) sul rettilineo. Passato il km 21 (3'42) svolto a destra e mi involo sul traguardo. Ho il tempo di esultare scherzosamente con Claudio che mi aspettava all'arrivo e di tagliare il traguardo in 1h 23 e 43.
Che Personal Best. 1h 23' e 43" in mezza maratona. Sono 21,1 km corsi a 3'58 al km di media, ma quello che più mi soddisfa è l'aver abbattuto il muro dell'ora e 24. Non ci speravo, ho stupito anche me stesso.
Una volta raccolte le mie cose, ho il tempo di recuperare la mia bici e di portarmi al km 41 per andare a sostenere i miei compagni di squadra che oggi correvano la maratona. Ho quindi modo di vedere ed incitare Mao (che chiuderà in 2h 46', 10° assoluto) il capitano Rigo subito dietro (chiuderà in 2h e 47, 11° assoluto) e poi il buon Giovanni che chiuderà sfiorando il personale: 3h e 15 il suo risultato oggi.
Oltre a loro segnalo anche le ottime prestazioni degli altri miei compagni di squadra: Peo el Roverso che ha chiuso la mezza in 1h e 28 superando alla grande l'obiettivo che si era prefissato per la giornata ed Alberto Gasparotto che ha portato a casa un'altra maratona chiudendo in 3h e 20.
Infine citazione d'obbligo per Pasteo che ha corso in quel di Ferrara con la divisa Fulminea ed ha chiuso la sua maratona con un bel 3h e 23 e per Gianmarco che ho avuto il piacere di conoscere nel post gara. Da notare il suo tempo in mezza maratona quest'oggi: 1h 12' e 58" e 9^ posizione assoluta. Un campione vero e proprio.
Per concludere, il triplete è servito, ora ho dei personali davvero difficili da ritoccare. M'ero ripromesso che se a Ferrara avessi corso in 1h e 24 avrei corso la maratona di Padova. A questo punto pare mi tocchi proprio.

giovedì 22 marzo 2012

Come anticipato nel post precedente, ieri avevo in programma un allenamento veramente tosto. Un bel 4X2000 a 3'55 di media con recupero affaticante a 3'45, il tutto da svolgere in pista. Anche perchè se ci provavo sulle strade di Thiene avrei rischiato la vita nei tratti in salita.
Ieri sera dunque, dopo il lavoro, mi sono recato a Breganze e, da bravo criceto, mi sono messo a girare in tondo macinando km su km. Dopo 5 giri di riscaldamento sono partito con l'allenamento vero e proprio. Ho tolto l'autolap al Garmin e ho calcolato che, per restare in media, avrei dovuto chiudere i giri di pista più lenti in un minuto e 34 e i giri più veloci in un minuto e 30. Vi risparmio i passaggi ad ogni giro ma riporto la media delle varie frazioni:

2000 - 3'58
1000 Affaticante - 3'44
2000 - 3'56
1000 Affaticante - 3'44
2000 - 3'57
1000 Affaticante - 3'42
2000 - 3'58
1000 Affaticante - 3'42

Devo confessare che dopo il secondo ed il terzo mille affaticante mi sono dovuto fermare per riprendere fiato. Evidentemente il km sotto i 3'45 è troppo veloce per me e con una frazione sotto ai 4' non recupero del tutto. Sono comunque soddisfatto perchè ho portato a termine tutte le frazioni nonostante già dopo aver concluso la seconda mi ritrovavo in forte difficoltà.

Dopo l'allenamento di ieri oggi avrei dovuto riposare. Sentivo infatti di non aver recuperato per bene anche a causa di una nottataccia e di una giornata lavorativa estremamente stressante. Avevo però voglia di fare questa sera l'ultima seduta in modo da tenere poi il venerdi e il sabato come giorni di assoluto riposo. Ho quindi ignorato i segnali del mio corpo e sono andato a correre in compagnia del Bress. Dopo i primi 5 km (a guardar bene in leggera e costante salita) sono letteralmente esploso. Le energie sono venute meno e mi sono dovuto fermare per proseguire al passo. Mi sentivo completamente svuotato, stanco e affamato. Ho capito subito che mi mancava benzina per cui inutile accanirsi, ho continuato camminando per un tratto, poi, una volta recuperato, mi sono rimesso a correre fermandomi un altro paio di volte quando sentivo di dover rifiatare.
Alla fine ne sono usciti comunque 11 km abbondanti che, grossomodo, è quanto avevo in previsione di correre.
Nessun dramma quindi, se non si recupera e non ci si alimenta in modo corretto è matematico incappare in incidenti del genere.

A questo punto i km e gli allenamenti qualitativi che volevo fare in settimana ci sono. Ora non mi resta che riposare e ricaricare le batterie in modo da arrivare a Domenica nelle migliori condizioni possibili, il fondo e la velocità delle ultime due settimane dovrebbero fare il resto. Speriamo.

martedì 20 marzo 2012

Dopo il personal best ottenuto in maratona a Treviso (il più importante) e dopo il personal best ottenuto nei 10.000 (il più semplice visto il precedente), domenica tento di abbattere anche il personal best sulla mezza maratona (sicuramente il più difficile). Al momento, il mio personale sulla distanza è di 1h 26' e 17 ottenuto alla mezza di Paese (TV) di due anni e mezzo fa. Come ho già avuto modo di scrivere, l'obiettivo è di migliorarlo di molto, punto infatti, con molta ambizione ed altrettanto sprezzo del pericolo, a segnare un tempo inferiore all'ora e 25. Già, ma come fare ? Ho approntato un piano per questa settimana che prevede una serie di allenamenti mirati al raggiungimento dello scopo. Intanto, questa mattina mi sono sciroppato 14 km in compagnia del mio cane, media finale 4'32 e una fatica bestiale soprattutto nell'ultimo tratto. Ma del resto ci sta, la parte finale del percorso nel quale corro è in leggera e costante salita e quando i km si sommano la pendenza sfavorevole diventa un nemico incredibilmente cazzuto. Archiviato questo primo allenamento settimanale domani sera me ne aspetta uno veramente tosto, sicuramente l'allenamento più importante della settimana. Ho intenzione infatti di andare in pista per una seduta di ripetute lunghe (2km) con recupero affaticante di Furiosa memoria. I ritmi da tenere saranno 3'55 nei 2 km di ripetuta e 3'45 nel km affaticante. Molto dura ma si può fare.
Giovedi e Venerdi ho purtroppo degli impegni lavorativi che un po' mi scombussolano i piani. Probabilmente Giovedi dovrei correre al mattino e non so se avrò recuperato dall'allenamento della sera precedente (ci potrebbe stare un 12 km di corsa lenta lenta eventualmente).
Infine Venerdi (sempre se riesco visto il lavoro), se le gambe saranno a posto dovrei fare un po' di interval training: 400 metri veloci con 200 metri di recupero da ripetere una decina di volte o, in alternativa un 5 km lenti e un 6 km a ritmo mezza giusto per "testare" il ritmo. Sabato 0 km visto che si parte verso Ferrara.
In definitiva, fino a domani le idee sono chiare, poi ci sono un paio di incognite da sciogliere, si vedrà strada facendo.
Come sempre, eventuali suggerimenti sono più che graditi.

domenica 18 marzo 2012

 L'obiettivo di cui parlo nel titolo del post è un under 40' nei 10.000 da raggiungere in occasione della Stra Vicenza corsa questa mattina.
A due settimane dalla maratona di Treviso, e con poco allenamento veloce, mi ero posto un traguardo per me ambizioso: segnare un nuovo personale sui 10 km scendendo sotto ai 40' (il precedente era un 42' e rotti anche se non avevo mai "tirato" per bene la distanza) . Alla vigilia, visto anche l'andamento degli ultimi allenamenti, avrei firmato per un 39' e 30.
Alla fine è andata anche meglio poichè  il tempo finale è stato di 38' e 35.
A dirla tutta, forse si poteva fare pure meglio visto che ho sofferto parecchio in gara ma sono riuscito a finire con un buono sprint e, una volta giunto all'arrivo, non mi sentivo pienamente soddisfatto della mia condotta di gara. Sono infatti partito un po' troppo forte (sul piede dei 3' 40) per poi rallentare in modo da proseguire mantenendo una buona media. In più ho preso il via molto assetato dopo il riscaldamento e, nonostante una furiosa ricerca, non sono riuscito a trovare una bottiglietta d'acqua che fosse una. Ho dovuto attendere il ristoro del 5° km, quando ormai deglutivo sabbia, per poter bere qualcosa.
Se a tutto ciò si aggiunge anche il fatto che il percorso fosse un po' nervoso ecco che i 38' e 35 finali assumono una dimensione ancora migliore e devono farmi ben sperare in vista dei prossimi appuntamenti.
Copio qui di seguito i miei passaggi. Avevo tolto l'autolap al Garmin in modo da dare gli split manualmente ad ogni km. Purtroppo ogni tanto capita che il Garmin non prenda il mio lap nonostante prema il pulsante in maniera anche molto decisa. Per questa ragione i giri sono 8 anzichè 10 (un paio sono di 2 km).

Intermedio 
Distanza 
Passo 
Aumento quota
Perdita quota
3'42
1,01
3'41
11
0
7'38
2,01
3'48
1
14
3'49
1,00
3'50
3
5
4'05
1,04
3'55
3
0
3'28
0,93
3'45
0
1
4'10
1,08
3'52
16
6
4'01
1,09
3'41
4
7
7'41
2,13
3'37
6
14

Molto buono, in particolare, l'ultimo duemila corso ad una media inferiore ai 3'40 il che mi fa piuttosto contento.
Archiviato questo bel risultato ora mi devo concentrare sulla mezza di Ferrara. Li ho in mente un altro obiettivo molto ambizioso, ossia terminare la mezza in 1h e 24. Che sarebbe correre tutta la mezza a 4' al km di media.
Visto che in questo 10.000 ho tenuto una media di 3' e 52 non sono così sicuro di potercela fare. Ho una settimana per lavorare un po' sulla velocità cercando di non caricare troppo per non arrivare a Ferrara imballato. Cercherò di non strafare.
Intanto mi complimento con gli organizzatori della Stra Vicenza i quali balzano prepotentemente al primo posto nella classifica del pacco gara più triste e tirchio della storia. A fronte di 11 € di iscrizione per i gruppi (13 € per i singoli) il pacco gara comprendeva una maglietta di cotone, due barrette energetiche e una confezione di pane da tramezzini.
A confronto, una gallina sarebbe stata molto più gradita.

lunedì 12 marzo 2012

Archiviata la Treviso Marathon mi sono concesso qualche giorno di riposo. Mi pareva giusto tirare un po' il fiato dopo un inverno corso come non mai in vita mia (di solito d'inverno mi dedicavo al divano) e mi pareva giusto dare respiro ai miei malanni fisici. In particolare la corsa di Treviso aveva lasciato qualche strascico al ginocchio destro mentre il malanno alla caviglia sembra definitivamente risolto.
Nella settimana post maratona ho corso soltanto venerdi, con un 10 km a ritmi piuttosto blandi nei quali ho sofferto quasi come negli ultimi km della maratona. Mi sono ritrovato infatti a patire vari dolori muscolari avvertendo sensazioni pessime. Pareva di avere i muscoli accorciati oltre che tartassati. Evidentemente i giorni di nulla assoluto, senza nemmeno un minimo di stretching, sono serviti a recuperare lo sforzo della maratona ma non a risistemare la muscolatura. Per quella è necessario un minimo di movimento e una qualche azione utile a "sciogliere".
Nei giorni successivi a quell'unica corsetta le sensazioni sono andate via via migliorando e domani posso ricominciare a prepararmi in vista dei prossimi obiettivi.
Già, ma quali obiettivi ?
Ce ne sono un paio nelle prossime due settimane ed entrambi particolarmente interessanti.
Domenica, per cominciare, prenderò parte alla StraVicenza, una gara di 10 km su percorso cittadino nella quale tenterò di migliorare il mio personale sulla distanza. Dovrebbe essere piuttosto semplice visto che non ho un personale sui 10 km. L'obiettivo è comunque impegnativo dato che mi auguro di terminare sotto ai 40 minuti (spererei anche di un po' sotto ai 40 minuti).
Successivamente alla corsa di Vicenza, per la precisione la Domenica successiva, andrò a Ferrara per tentare di ritoccare il personale sulla mezza maratona. Qui il tempo da battere è 1h 26' e 17" fatto segnare nel "lontano" 2009.
Visto il risultato colto a Treviso mi verrebbe da pensare che i tempi siano maturi per fare bene in entrambe le occasioni. In particolare a Ferrara mi piacerebbe riuscire a correre tutta la gara a 4'/km finendo così in 1h e 24'.
Forse come obiettivo è troppo ambizioso, lo vedremo. Ho due settimane per velocizzarmi, ginocchio permettendo.

martedì 6 marzo 2012

(...segue)
L'euforia dell'incontro con Dario non mi lascia del tutto indifferente, il Garmin subito testimonia quanto il supporto del pubblico possa fungere da spinta per le nostre gambe. Tlin 4'18.
Il km successivo è il 25°, il menu prevede un secondo gel da abbinare al ristoro, evidentemente il cuoco non aveva molta fantasia. Attendo il profilarsi dei tavoli con acqua e sali, prendo una bottiglietta e via, bevo e assumo il gel alternativamente. I muscoli delle gambe cominciano a farsi rigidi e dolenti. Mi verso un po' d'acqua fresca sulle mani e massaggio alla bell'e meglio i quadricipiti mentre il passaggio al km 26 dice 4'28.
A questo punto, inaspettatamente, si presenta un momento di crisi. Mi sento improvvisamente appannato e stanco, i 16 km che ancora mancano al traguardo paiono un'eternità e la testa mi suggerisce di porre fine alla sofferenza.
Tengo duro dicendo a me stesso che è un attimo e che passerà. Identifico un paio di runners dalla buona andatura poco avanti a me, li raggiungo e mi accodo scambiando quattro chiacchiere in loro compagnia. Intanto passiamo davanti al km 27: 4'20
I miei nuovi compagni di corsa gareggiano per l'Atletica San Marco U.S. ACLI di Busto Arsizio. Uno dei due riconosce la mia canotta, legge il mio nome sul retro della divisa ed esclama Hey, ma tu hai un blog, ti leggo spesso! 
Wow - penso - questa ancora non mi era capitata. Brutte cose che leggi! Gli rispondo, rubando la battuta ad Alvin.
Passano i km (4'28, 4'24, 4'30) e la chiacchierata con Massimiliano (questo il nome del runner) si fa sempre più interessante. Salta fuori che ha realizzato un sito dedicato al mondo dei pacer. http://www.thepacer.it/  Andate a vederlo, è veramente ben fatto.
Ridi e scherza, ormai abbiamo passato il 30° km. La media è sempre buona e la crisi sembra essere alle spalle. Assumo il terzo e ultimo gel in concomitanza del ristoro e sotto con gli ultimi 12 km. Non penso più ad una progressione finale, punto a continuare così e ad arrivare al traguardo.
Passa il cartello del km numero 31 e il Garmin sancisce il mio incedere regolare: 4'29
Nonostante la stanchezza il passo si mantiene comunque buono, ormai mancano poco più di 10 km, non dico che è fatta ma poco ci manca. L'imperativo è stringere i denti fino al ristoro del 35° km poi gli ultimi 7 in qualche modo si fanno.
4'33, 4'24 e 4'30. Non sono proprio un fenomeno di regolarità ma chissenefrega, altri tre km sono alle spalle ora ne mancano solo 7, i più duri di tutti.
Massimiliano tiene il mio passo anche se le chiacchiere si sono ridotte. Il suo compare ci lascia andare risparmiando un po' sulla velocità di crociera. Km 36: 4'29
Dal 37° km in poi inizia una piccola, quanto inspiegabile, progressione. Massimiliano fatica a tenere il ritmo, gli consiglio di ricercare l'agilità e di provare a correre "rilassato", io proseguo col mio passo. Km 37: 4'23
Poco dopo il cartello kilometrico ce n'è un altro altrettanto gradevole, segna la fine di Villorba e l'inizo di Treviso. 5 km ancora, è dura ma di mollare non se ne parla proprio. Al km 38 incontro mia zia che mi saluta calorosamente, ricambio il saluto e punto la zona spugnaggio per rinfrescare ancora una volta i quadricipiti urlanti. La progressione continua: 4'24 (anche se il mio "lap" manuale arriva dopo il cartello e segna 4'41 facendomi pensare di essere in regressione).
Comincia il conto alla rovescia, una volta imboccato il lungo vialone che conduce in città non vedo l'ora di entrare all'interno delle mura. La strada è dritta come una spada, solo due lievi curve nascondono la città dall'orizzonte. I quadricipiti urlano disperati ma la mia determinazione copre il loro grido di aiuto. Passo davanti al cartello che segna il km 39 e do il lap, il Garmin restituisce un non troppo esaltante 4'35, scoprirò solo dopo di essere passato in 4'22.
A tre km dalla fine provo a rompere gli indugi, tra poco vedrò la città e quello sarà il segnale definitivo che l'impresa sarà compiuta. Aggancio due runners davanti a me, uno dei quali munito di cintura zeppa di bevande energetiche. I due sorseggiano i loro beveroni ad ogni cento metri, sento che parlano tra di loro ma il loro idioma mi è sconosciuto. Decido che sono olandesi, forse perchè erano vestiti di arancione entrambi ? Mah. Nel pieno delle mie elucubrazioni passo il cartello del 40° km e do il lap al Garmin 3' 52. Non ci capisco più niente, vabbè che ho accelerato, ma mica così tanto. In effetti ci deve essere stato un errore con i cartelli, infatti il passaggio, da satellitare, dice 4'16 (che comunque, vogliamo commentare? 40° km!).
Ormai si è entrati nel rettilineo che porta all'interno della città. Vedo un primo gonfiabile e capisco che è fatta. Scorgo sulla sinistra Greta e le urlo "Gretaaaa!" un po' come Rocky con Adriana (vabbè, non serve approfondire, avete capito). Poco oltre c'è capitan Rigo che mi accoglie con entusiasmo e urlandomi il suo sostegno. Son morto - gli dico e lui risponde con un Si vede! Non incoraggiante ma sincero.
Gli olandesi mi superano, li guardo ma non riesco a reagire immediatamente. Vabbè, facciamo che in onore dell'Olanda del calcio totale, per questa volta, vi lascio andare.
Un paio di curve e si entra in città, passo il cartello del km 41 e il Garmin dice 4'20.
Poco dopo il cartello una figura urlante mi accoglie e mi incita, è mia sorella che per la prima volta viene a vedermi in maratona. Ancora uno  - le dico io - lei, ancora più in trance di me, continua ad incitarmi con frasi sconnesse.
E' l'ultimo km, sono in centro città e sto portando a casa un grande risultato, provo ad accelerare perchè ne avrei la forza. Purtroppo una fitta al fegato si fa sentire e mi costringe a rallentare tenendo una mano sotto al costato. Proseguo così per un po', sembra passare, poi riprende. Mi piacerebbe fregarmene ma è un dolore che toglie il fiato, un altro po' e mi tocca fermarmi. Passo il cartello del km 42, tlin 4'01.
Altre due curve velocissime e ci si immette nel rettilineo finale. Il dolore al fegato svanisce di botta e mi lascia la forza per un ultimo spunto. L'orologio di gara segna 3 ore 56' e 50, 51, 52, 53. Accelero nel finale per evitare che l'official time possa raggiungere le 3 h e 07. Riesco nell'intento passando sotto al traguardo mentre l'orologio segna 3h 06 e 59, stoppo il Garmin e controllo per verificare il tempo effettivo 3h 06' e 52 questo il risultato della mia 6a maratona.
Passato il traguardo mi fermo a riprendere fiato, quindi, rigido come un burattino, recupero la medaglia e la sacca con le mie cose. Quasi non credo al risultato, fino a qualche mese fa mi pareva fantascienza e invece l'ho fatto io, io e le mie gambe che, una volta tagliato il traguardo, me la fanno pagare tutta.
Di li a poco arriverà Paolo che farà segnare un tempone: 3h e 11 con una progressione strepitosa. A breve distanza taglia il traguardo anche Bress che, tomo tomo, cacchio cacchio, porterà a casa il suo nuovo personale: 3h e 15
In zona ritiro sacche faccio la conoscenza di Lello e sono felice di sapere che anche per lui oggi sarà personal best! Complimenti!
Terminate le operazioni di saluto post gara mi involo verso un meritato bagno caldo e un buon pasto, seguito poi da una bella dormita.
Ora, davanti al pc, mentre scrivo il resoconto della gara mi rendo conto di quanto sia bello vivere un'esperienza così intensa e di quanto sia ancora più bello poterla condividere con voi che leggete e con quanti erano lungo il percorso a sostenermi e ad incoraggiarmi. Senza contare gli amici che lungo il percorso non c'erano ma che non hanno fatto mancare il loro sostegno. Grazie di cuore.
E nonostante sia sempre corsa e siano sempre 42 km ogni volta è un'esperienza fantastica e diversa da tutte le precedenti.
Ora mi fermo qualche giorno per permettere al ginocchio di recuperare (non ha gradito i 42 km) e alle vesciche di riassorbirsi. Da settimana prossima torno a corricchiare per preparare la Mezza di Ferrara del 25 Marzo. Per quel che riguarda Padova ancora non sono convinto di correrla. Facciamo che mi godo questa Treviso ancora per un po', poi deciderò in base a condizione e motivazioni.
...3 ore e 7 ragazzi...non so a voi, ma a me pare proprio tanta roba!

lunedì 5 marzo 2012

Drugo al traguardo Foto by Silvia G.
Tre settimane fa le mie probabilità di correre questa maratona erano decisamente crollate. Per il quarto anno consecutivo ero iscritto alla Treviso Marathon e per la quarta volta rischiavo di non correrla. Nelle tre precedenti edizioni non ero riuscito a prendere parte alla gara a causa di infortuni vari o di scarsa preparazione. Anche perchè per preparare questa maratona, così in anticipo sul calendario, occorre allenarsi d'inverno il che risulta particolarmente impegnativo.
Al quarto tentativo m'è riuscito di correrla e pure bene. Buona la quarta quindi, vi racconto come è andata.

Ore 6.30, assieme all'amico Paolo partiamo da casa mia, alle 7 meno dieci siamo a Treviso, piove leggermente, prendiamo il bus e via fino a Vittorio Veneto, luogo della partenza, qui la pioggia è svanita. Purtroppo non riusciamo a sincronizzarci con Bress e Massive Attack che arriveranno a Vittorio più tardi, io ho il pettorale di entrambi per cui li devo aspettare e questo mi fa saltare il blog point con Pasteo e gli altri. Gran peccato.
L'incognita principale riguardava il meteo, scrutiamo con insistenza il cielo grigio, non c'è una sola traccia di sole ma il tempo pare tenere, speriamo bene. Andiamo a cambiarci in un parcheggio sotterraneo, stemperiamo l'attesa con le solite battute e discussioni sulla tattica di gara da affrontare. Io ho deciso di partire a una media di 4'30 al km e cercherò di tenere il ritmo per arrivare a Treviso in 3h e 10. Contando sulla progressione della seconda parte, che sono solito fare, spero in un 3h e 08 ma non lo dico a nessuno. Giovanni (Massive Attack) intende seguirmi fin che ce la farà, Paolo vuole migliorare il suo precedente personale di 3h e 25 mentre Bress nicchia dicendo che questa è solo una gara di preparazione alla Maratona di Roma.
Il tempo passa ed arriva il momento di schierarsi in griglia. Siamo a ridosso della linea di partenza e, davanti a noi, impacchettati nelle loro belle tute Adidas, vediamo i top runners. Esili e sottili, paiono degli spaventapasseri, affatto brutti a vedersi, anzi, danno proprio l'idea che con un soffio di vento siano in grado di spiccare il volo.
Neanche il tempo di guardarli con ammirazione per qualche istante che arriva, puntuale, lo sparo dello starter.
Sono le 9.45 in punto, si parte, destinazione Treviso.
La partenza è come al solito un filo caotica ma niente di drammatico, dribblo qualche runner lumacone, supero i Pacer delle 3h e 15 e mi porto a ridosso dei pacer delle 3 ore. La partenza è in discesa e questo agevola molto l'andatura. Il cielo regge, la temperatura è perfetta, la pendenza è a favore. Si corre che è una meraviglia.
Mi volto e Giovanni è li con me. Con lui passa anche il primo km: 4'15. Rallentiamo un po' perdendo il contatto col gruppo delle 3h che pure rimane li a pochi metri. Quelli del gruppo, correndo compatti, si riparano da quel po' di vento che c'è e si sostengono a vicenda. Ci guardiamo e pensiamo che in fondo stiamo correndo facile, tenere i pacer delle 3 ore, per un paio di km, forse non è peccato. Accelleriamo e ci riaccodiamo a loro Tlin: 4'16
La luce della ragione torna ad illuminare le nostre menti ottenebrate, va bene correre facile ma il personale sotto le 3 ore lo possiamo tenere per la prossima volta. Intanto le gambe sono lanciate, prima di ritornare al ritmo previsto dei 4'30 passeranno dei km. E infatti: 4'21.
La corsa si snoda tra paesini nei quali folle festanti ci accolgono e tratti dritti e pressochè deserti. La pendenza è quasi sempre favorevole e permette di correre in scioltezza. Passa il 4° km: 4'26
Giovanni, euforico per i primi km corsi più facile del previsto, teme di rallentare troppo e corre sempre qualche metro avanti a me. Io cerco di controllare il ritmo e lo sforzo. 5° km: Ancora 4'26
Bene, la velocità di crociera è impostata, si va avanti così, abbiamo già un po' di margine sulla media prevista, si può anche rallentare: Tlin 4'25
I km proseguono a ritmo pressochè costante. La strada è praticamente sempre piatta con una tendenza a scendere, soprattutto nella prima parte di gara.
Senza forzare non superiamo mai il ritmo dei 4'30 al km.
4'29, 4'27, 4'29, 4'29 e siamo al km numero 10 in 44' e 07. Non faccio più di tanto caso al tempo, mi concentro sul ritmo e penso ai prossimi passi da fare.
Giovanni è sempre li, pochi passi avanti a me, ogni tanto rallenta e mi aspetta ma poi torna leggermente avanti. Passa l'undicesimo km (4'26) e il successivo (4'27). A questo punto la pendenza della corsa cambia, fino al 12° km tutta discesa, il 13° presenta invece una piccola salita. Il cambio si fa subito sentire ed infatti il crono, per la prima volta, segna un tempo superiore alla media prefissata: 4'32.
Senza troppo pensarci le gambe reagiscono in maniera inconscia ed i km successivi filano via più veloci: 4'25, 4'26. Al 15° km assumo il primo gel, condito con abbondante acqua presa al ristoro, lo stomaco non mi ha mai dato problemi ma non vorrei cominciare proprio oggi per cui via con l'innaffiatoio.
Nei successivi km mi sento piuttosto bene, le gambe girano e il fiato è tranquillissimo pertanto rallento. Ma come - direte voi - stai bene e rallenti? Esatto! La maratona è una gara lunghissima, io sono dell'idea che quando se ne ha la possibilità è il caso di ricercare un'azione di corsa facile in modo da recuperare la fatica fin li svolta e di risparmiare energie in vista di quel che ancora ci aspetta.
Tiro leggermente il freno, senza esagerare, e percorro così i successivi 5 km: 4'31, 4'30, 4'28, 4'32, 4'31.
In questi 5 km, riacciuffo definitivamente Giovanni il quale sta attraversando un momento di leggero appannamento. Mi dice di andare, il suo obiettivo del giorno era fare un lungo. Lo saluto con un cenno e proseguo al mio ritmo, il mio obiettivo oggi è un nuovo Personal Best e ho tutta l'intenzione di andarlo a prendere.
Siamo ormai alla mezza maratona, non ricordo esattamente il punto ma dev'essere stato un tratto particolarmente galvanizzante, infatti percorro il 21° km in 4'23 tagliando il traguardo di metà gara in 1 h 33 e 51. Proiezione finale 3 h e 08 scarse. Perfetto!
Passata la mezza continuo a correre sul lato destro della strada perchè so che, da qualche parte intorno al 21° km, mi aspetta il mio amico Dario (Dario sensa cavei).  I km passano ma di lui non c'è traccia. Il percorso si sviluppa lungo zone piuttosto desertiche dove a guardarci passare ci sono solo alberi e paracarri. Nonostante ciò Dario può essere ovunque meglio esser pronti, mi faccio bello e aumento il ritmo: 4'24, 4'23, 4'22.
Mentre corro sento urla rivolte a me provenire dalle retrovie. Una voce cavernosa e potente mi minaccia: "Drugo, vengo a prenderti!". Inizialmente penso sia la voce del tristo mietitore che mi richiamava prematuramente al suo cospetto. Ma continuo a correre e a soffrire per cui non può essere. Capisco di li a poco di chi si trattava, è il mio compagno di squadra Maurizio "Mao" Ammirata che, in preparazione al Passatore, s'è sciroppato 8 km prima della partenza usando poi la maratona per portare a casa un progressivo di 50 km. Forse è anche a causa della sua "minaccia" che aumento il passo. Posso accelerare quanto voglio tant'è che all'imbocco del Ponte sul Piave (a Ponte della Priula) mi riagguanta, mi saluta brevemente e poi schizza via a velocità doppia. Terminerà la maratona in 3h e 01, altro pianeta.
Subito dopo il sorpasso di Mao finalmente trovo Dario. Mi tolgo il berretto che gli consegno (tanto oggi era inutile) e lui mi affianca per un tratto correndo accanto a me. Col telefonino mi fa una foto (che vi risparmio) e poi un breve filmato (su mia richiesta) che condivido con voi.
Scusate il dialetto ma tra Trevisani campagnoli l'Italiano non è proprio previsto.



Continua...

domenica 4 marzo 2012

In velocità, prima di andare a dormire, posto il risultato della Treviso Marathon, la mia 6a maratona chiusa con un bellissimo 3h 6' e 52" (nuovo PB).
Sono proprio soddisfatto, è stata dura ma il risultato ripaga degli sforzi e della sofferenza. Nonostante una partenza arrembante anche in questo caso sono riuscito a correre la seconda parte più velocemente della prima.
Domani vi racconto tutto per bene, intanto qui sotto riporto i miei Split.



SplitTimemin/KmDeltamin/KmRealTime
Km 100:44:144,250:44:144,250:44:07
Km 21,0971:33:584,270:49:444,281:33:51
Km 302:13:164,260:39:184,242:13:09
Arrivo3:06:594,250:53:434,243:06:52

Buona notte.

venerdì 2 marzo 2012

...io son d'un altro avviso, corro una maratona.

Il meteo non da scampo, domenica sarà una maratona corsa sotto l'acqua. Delle 5 corse fin qui ancora non m'era capitato di correrne una con il brutto tempo. Visti gli infortuni dell'ultimo periodo direi proprio che è il male minore.
Per il resto arrivo a questo appuntamento in buona condizione, non al 100% ma ci sono abbastanza vicino. Questa mattina ho svolto l'ultimo allenamento di rifinitura, 5 km abbastanza spinti per far girare le gambe. Devo dire che le sensazioni sono state piuttosto negative, gambe pesanti, poca voglia e tanta fatica. Non esattamente le sensazioni che uno vorrebbe provare a pochi giorni da una maratona ma tant'è.
Mi sono allenato meglio che potevo, ho corso un bel po' di km ed ho lavorato sulla velocità, direi che non mi posso rimproverare nulla.
Peccato solo per il doppio infortunio (ginocchio e caviglia) capitato a 3 settimane dalla gara che ha un po' rovinato l'ottima preparazione fino a li svolta.
Relativamente alla gara di domenica, e alla strategia da tenere, le idee sono chiare. Parto ad un ritmo di 4'30 e spero di tenerlo fino all'arrivo. Significherebbe Personal Best e significherebbe maratona sotto le 3h e 10.
L'incognita più grande che ho è la tenuta. Visto come sono andati i lunghi (male), ho il timore di scoppiare intorno al 35° km.
Comunque vada non avrò rimpianti, chi non risica non rosica e se andrà male a Treviso avrò comunque modo di rifarmi (a Padova per esempio).
Ora vado a preparare ombrello, stivali ed impermeabile. Domenica c'è una maratona da correre sotto l'acqua, non vorrei bagnarmi i piedi.
Non sono mai stato un grande amante di Lucio Dalla, ho apprezzato alcune sue canzoni ed il suo modo di fare, soprattutto perchè ho una certa simpatia per i matti. In particolare, tra le sue canzoni, mi piace molto Disperato Erotico Stomp che mi pare una buona sintesi del personaggio. Anche se sapeva essere pure serio e tirare fuori delle canzoni decisamente più toccanti.
La cosa buffa è che, nonostante non conoscessi bene il cantante e poco di più il personaggio, mi dispiace molto l'averlo perso. La cosa ancora più buffa è che nel ricordarlo in questi giorni mi scappa quasi sempre un sorriso. Come se fossi a ricordare una persona che conoscevo un poco e per la quale provavo affetto.
E' stato bello sentire alla radio questa mattina Linus e Savino raccontare diversi aneddoti su questo bellissimo personaggio (Se non avete ascoltato la puntata la potete trovare qui integrale).
Vabbè mi sono rotto, torno a casa e mi rimetterò in mutande.


 
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