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domenica 29 aprile 2012

Breve guida per chi volesse sapere come prendere parte ad una gara di 10 km e ritirarsi a metà percorso.
Per prima cosa scegliete una gara di 10 km ed iscrivetevi. In secondo luogo ritirate il pettorale e prendete il via. Fin qui tutto semplice, il difficile viene ora.
Alla partenza posizionatevi subito dietro la linea dello start così allo sparo si scatenerà l'inferno e voi vi troverete nel bel mezzo delle fiamme. Spintoni, urla, gente che vi taglia la strada e che vi calpesta. Rischierete più volte di cadere a terra, se siete fortunati potreste riuscire nell'intento di ritirarvi già nei primi metri. Nel caso proseguiste fate una cosa saggia, ai fini del ritiro ovviamente, partite forte! Avete un record nei 10 km di, diciamo per esempio, 38' 35 ? Si ??? Bene, significa correre una 10 km a 3'50 al km, per ottenere un ritiro serio e veloce partite pure a 3'30 al km!
Il km successivo comincerete ad avvertire una certa pesantezza nelle gambe, specie se la settimana precedente avevate corso una maratona, non demordete per carità, continuate a tirare come dei forsennati, ci penseranno le vostre gambe di legno a farvi andare piano.
Al terzo km, finalmente, comincerete ad avvertire una certa fitta al fianco destro (Fegato ? Cistifellea ? Quel che è!) e questo sarà il colpo di grazia. Resistete sbavando fino al primo passaggio sotto alla linea di partenza (la gara che avevate scelto prevedeva due giri di 5 km) e quindi ritiratevi con tutta calma maledicendo voi stessi e le divinità a voi più invise.

Qualsiasi riferimento a fatti o persone reali è puramente casuale

Spero questa guida non vi sia mai di aiuto ma mi pareva giusto pubblicarla, per il bene della comunità.
E sempre per il bene della comunità io oggi ho deciso di testarla e devo dire che ha funzionato alla perfezione. Assieme ai miei compagni di squadra Michele ed Otman ho preso parte infatti alla CorriTreviso. Gara di 10 km che si sviluppava tutta all'interno del centro città  in un percorso di 5 km, un po' nervoso, da ripetere due volte.
Dopo il primo giro mi sono dovuto ritirare per una fitta al fianco destro, un problema questo che mi porto dietro da tanto tempo e che con l'aumentare degli allenamenti si è affievolito ma non è mai scomparso del tutto. Appena comincio ad aumentare la velocità il problema si ripropone. Poi è ovvio che la velocità e l'impegno nel mantenere un certo ritmo di corsa dipendono dalla mia condizione fisica quindi il dolore non è tanto legato alla velocità in se ma, più che altro, è proporzionato allo sforzo nell'azione di corsa.
Ad ogni modo urge un controllo (ecografia penso) per cercare di risolvere una volta per tutte questo fastidioso inconveniente.
Metabolizzato il ritiro ho capito una cosa semplice, non si possono tirare tutte le gare. Oggi non ero nella condizione di fare una gara tirata, avrei dovuto partire con calma e vivere la corsa come un allenamento. Peccato non averlo compreso prima ma, come si dice in questi casi, meglio tardi che mai.
Martedi correrò a Breganze una corsa in salita di 7 km e Domenica prenderò parte alla 10 Miglia del montello. In entrambe le occasioni partirò con l'intento di fare un semplice allenamento e di divertirmi.
Ritornando alla corsa di oggi volevo complimentarmi con l'organizzazione e con la corsa. Si tratta di una competizione veramente molto bella, organizzata benissimo e con un percorso altamente spettacolare.
Oltre al percorso, di spettacolare c'è anche il pacco gara. Con soli 10 € di iscrizione ci siamo portati a casa mezzo supermercato:

StraVicenza...prendi nota va!

Chiudo il post citando nuovamente i miei compagni di squadra Michele ed Otman che a Treviso hanno ben figurato. Sono arrivati rispettivamente 7° e 8° di categoria con tanto di premiazione sul palco oltre che con il personale al termine della gara. Complimenti ad entrambi.
Evidentemente devono aver scelto una guida migliore della mia...

venerdì 27 aprile 2012

Croda dal Lago da Forcella Ambrizzola
Archiviata la Maratona di Sant'Antonio prendo una pausa dalle maratone e mi concentro su altro. Gare più brevi, forse un po' di pista ma, soprattutto, TRAIL!
Sono da sempre un amante della montagna. A questa mia passione ho aggiunto successivamente la passione per la corsa per cui come non unire le due passioni in un'unica che le sintetizzi entrambe ?
Impossibile resistere al richiamo ed ecco che, in un impeto di incoscienza, fomentato dal buon Alvin, mi sono iscritto al Cortina Trail.
Prima edizione per questo trail che fa da spalla al più famoso Lavaredo Ultra Trail e che prevede un percorso di 50 km con 2500 Metri di dislivello positivo. Mi sono studiato il giro ed ho scoperto che include passaggi lungo posti dove spesso sono stato durante le mie escursioni nelle dolomiti. Rifugio Averau, Passo Giau,Forcella Giau, Forcella Ambrizzola, Rifugio Croda da Lago. Luoghi bellissimi e montagna vera.
Ora non resta che prepararlo come si deve. Fortunatamente parto da una condizione buona, da qui al 30 Giugno c'è il tempo giusto per adattare la preparazione a questo tipo di esperienza. L'obiettivo è quello di finirla intero e di divertirsi assieme al mio fido compare Alvin. Nulla di più.
Portata a casa anche questa potrò ripensare al muro delle 3 ore in maratona da abbattere magari a Venezia o altrove, in questo momento poco importa.
Ieri, intanto, ho fatto compere. Scarpe, e che altro sennò ?
Dopo lunghi tentativi (Brooks Cascadia, La Sportiva Raptor, Asics Trabuco, Salomon XT) ho optato per il modello di casa Asics. La scelta è stata molto difficile perchè non ho ben idea di quanto mi aspetta per cui non so nemmeno quali possano essere le esigenze del piede in circostanze di corsa in montagna.
Mi sono fidato di Asics, che al momento calzo anche per la corsa su strada, anche perchè mi sembravano una via di mezzo tra la rigidità e protezione estrema di scarpe come quelle La sportiva e la leggerezza ed il confort forse eccessivo per i terreni che dovrò affrontare di calzature come le Cascadia.
Ora non resta che testarle. Ancora un paio di gare su asfalto (Domenica CorriTreviso 10 km e la domenica successiva 10 Miglia del Montello) e poi comincerò con qualche allenamento in montagna. Mi piacerebbe anche andare a fare la Cortina-Dobbiaco il 3 giugno, valuterò nei prossimi giorni.
Che altro dire, si parla di futuro e allora mi è tornata in mente questa frase dell'orso Yogi che, mentre militava negli Yankees, era solito dire, il futuro non è più quello di una volta!
 

lunedì 23 aprile 2012

Domenica 21 Aprile, ore 5.15, la sveglia suona cogliendomi nel sonno. E' un buon segnale, significa che per qualche ora sono riuscito a dormire. In due secondi sono completamente sveglio. Gambe fuori dal letto e via con la vestizione, gli indumenti sono pronti dalla sera prima, tutto in rigoroso ordine.
Vestito e sciacquato scendo a fare una leggera colazione: Tè col miele e due fette biscottate con la marmellata. Quindi parto verso lo stadio Euganeo per prendere il bus navetta che mi porterà alla partenza della Maratona a Campodarsego.
Una volta alla partenza ci ritroviamo coi compagni di squadra Alberto G., Giovanni (Massive Attack) e Oberdan. Beviamo un caffè, ci cambiamo e poi di corsa per un leggero riscaldamento. Durante la corsetta ci ritroviamo dietro ai top runners Kenyani, i quali corricchiano ad un'andatura decisamente blanda. Li stiamo superando quando Giovanni ci ferma. "Se loro che sono dei campioni vanno così piano...noi dobbiamo andare ancora più piano!" osserva giustamente il buon Massive, il ragionamento fila per cui rallentiamo imponendoci un divieto di sorpasso.
Terminato il warm up ci posizioniamo in griglia. Io ho un pettorale basso e parto subito dietro ai corridori veramente forti. Individuo subito i palloncini gialli delle 3 ore, eccoli qua, questi dovranno essere i miei compagni di viaggio per tutto il tempo.
Il cielo è grigio sopra di noi, c'è un filo d'aria ma si sta proprio bene, sembrano le condizioni ideali per correre.
Alle 8.45 lo starter esplode il colpo di pistola e via, la maratona di Padova è partita!
Mi accodo ai pacer e provo a saggiare il ritmo. Percorro i primi metri e penso "boh, questo 4 e 15 (ritmo maratona sotto le 3 ore) pare anche comodo". Bene così.
Il percorso della maratona è abbastanza regolare, poche curve e lunghi tratti dritti intervallati dai cartelli kilometrici e dalla gente lungo la strada che, nonostante una giornata dal meteo incerto, è presente e si fa sentire.
Corro col gruppo delle 3 ore, un gruppo bello numeroso. Correre affiancati l'uno all'altro non è esattamente semplice, basta uno scarto di qualcuno e si viene a contatto con chi sta di fianco, oltretutto bisogna fare attenzione a non urtare i piedi di chi sta davanti. Però meglio così che all'aria, anche perchè un po' di vento c'è e si sente.
Dopo il primo km (4'13), mi defilo sul lato della strada mettendomi dietro ad un cristone tedesco che mi ripara dall'aria. Seguo il podista teutone come un'ombra pensando che non sto facendo grande fatica. Passa così il secondo km: 4'14.
Bene, cominciamo ad impegnare la testa. A che cosa pensiamo ? Penso al commento che Gian Carlo mi ha lasciato al post precedente: "2h 59 e 38", senti come suona bene...si si, sarebbe proprio bello centrare quel pronostico. Terzo km: 4'16.
Poco dopo, mentre studio l'argine a fianco del quale stiamo correndo, il cristone tedesco decide di rallentare. Mio malgrado sono costretto a superarlo e a trovare qualcun altro cui agganciarmi. Non trovo nessuno di altrettanto valido così mi piazzo dietro a chi capita. L'importante è stare coperti: 4'11.
Km allegrotto questo ma vabbeh, ci può anche stare. Da qualche parte tra poco dovrebbe arrivare il ristoro. Eccolo li, 5° km e ristoro ben fornito. Agguanto una bottiglietta d'acqua mentre il Garmin lappa il giro: 4'12.
La velocità si è un poco alzata ma si procede comunque regolari. C'è chi tenta di scherzare qualche volta ma, fondamentalmente, i più sono concentrati sul ritmo da tenere. Insomma, un mortorio. In religioso silenzio passiamo anche il 6° km: 4'13.
A questo punto i pacers cominciano ad incrementare il ritmo, non me ne accorgo nell'immediato ma quando si passa al km numero 7 il Garmin lappa e: 4'09.
Qualcuno mugugna, ma nessuno si lamenta più di tanto. Il lap successivo accende qualche protesta in più. 8° km e tlin: 4'08.
"Troppo velociiii!!" si sente qualcuno lamentarsi dalle retrovie. Un runner dall'accento veneziano, accanto a me sbotta "Devono andare più veloci perchè poi nel finale si cala!".
"Bravo fesso" - penso io - "caliamo se andiamo troppo forte nella prima parte!". Ma tengo il ragionamento per me. Intanto passa anche il km numero 9: 4'09.
E' il momento del secondo ristoro ed anche del primo dei 3 gel che ho con me. Non sento il bisogno di assumere zuccheri ma so che quando se ne sente il bisogno è probabilmente troppo tardi. Preparo dunque il gel e una volta giunto al ristoro me lo pappo inaffiandolo con abbondante acqua. Passa anche il 10° km: 4'13.
Dopo 10 km è possibile fare i primi conti. Siamo andati in crescendo e abbiamo già qualche secondo di margine sulla tabella di marcia. Per quel che riguarda me, sto bene. Sudo molto ma è a causa dell'umidità. Per il resto tutto sotto controllo.
I km successivi proseguono sempre abbastanza regolari e sempre un po' sotto rispetto alla media pianificata. 4'16 - 4'13 - 4'10 e siamo al 13° km.
Qui il cielo minaccioso decide di regalarci qualche goccia di pioggia. E' una pioggerellina leggera ed incostante. Decisamente piacevole. 14° km: 4'12.
I km si sommano e la fatica comincia a farsi sentire. Il mio pensiero si rivolge un po' troppo spesso verso la domanda "ce la farò?". Pensiero inutile anche perchè la risposta non può che essere "e che cazzo ne so?". 15° km: 4'13.
Dopo il ristoro del 15° km penso che mancano ancora poco meno di 30 km, il pensiero non è confortante e infatti lo scaccio subito. Cerco di concentrarmi sull'azione di corsa. Appena posso sciolgo braccia e spalle e ricerco una certa agilità. I pacer vanno avanti del loro passo, un po' troppo allegro ma li per li non ci faccio molto caso. 4'16 - 4'14 - 4'13 - 4'13 - 4'11 e siamo al km 20. Ancora 1 e passeremo alla mezza maratona.
Intanto passiamo da un altro ristoro ed io assumo il secondo gel di giornata riservandomi l'ultima cartuccia per il km 30.
Passiamo alla mezza in 1h e 29 ben 1 minuto al di sotto del tempo pianificato. In proiezione ne esce un 2h e 58...pacers, non ci siamo!
A questo punto è già troppo tardi per lasciare i pacers e proseguire col mio passo. Tanto vale continuare con loro e sperare di reggere fino alla fine. Dalla mezza in poi le sensazioni si alternano in maniera piuttosto netta. In alcuni tratti mi sento bene e in forze, in altri tratti avverto molta fatica e sofferenza. Passo quindi da uno stato in cui sono convinto di farcela ad uno in cui vedo prossimo il ritiro.
Intanto i palloncini proseguono la loro avanzata: 4'08 - 4'12 - 4'12 - 4'12 e siamo al 25° km.
Passato il cartello kilometrico, me lo ricordo bene, ho un momento di euforia. Mi sembra di correre facile e senza sforzo. "Se proseguo così posso tenere il ritmo e finisco pure forte" mi illudo per un breve tratto.
Poco dopo però la stanchezza torna a farsi sentire e con essa anche il ritmo è più difficoltoso. Avverto i passi essere più pesanti ma il ritmo che ne esce è comunque buono: 4'16 - 4'11 - 4'16 - 4'13 - 4'15.
Siamo ormai al 30° km e il margine da parte è decisamente notevole. In tutti i km percorsi non siamo praticamente mai stati sopra al ritmo stimato per raggiungere il traguardo in 3 ore. Gli ultimi km percorsi sono stati però particolarmente difficoltosi. L'azione si è appesantita e i dolori alle gambe si sono notevolmente intensificati. Oltre a ciò da qualche km mi dolgono anche fegato e milza che mi rendono più difficile sia l'azione di corsa che la respirazione. Le forze si affievoliscono e la voglia di continuare a soffrire diminuisce sempre più.
Km 30, chiaro come il sole, eccolo li, IL MURO.
La consapevolezza di non farcela mi coglie a questo punto. Provo a tenere duro, "un km ancora"  mi ripeto e proseguo così per altri 3 km dove mantengo il ritmo dei pacers (4'15 - 4'18 - 4'15). Al km 33 non ce la faccio più e mi fermo.
Cammino per un lungo tratto mentre i corridori che si erano staccati dal gruppo dei pacers mi superano. Riprendo a correre e li riagguanto ma poco dopo mi fermo di nuovo. Penso a ritirarmi, mancano ancora 9 km all'arrivo, e il traguardo mi sembra veramente inarrivabile per le condizioni in cui mi trovo. Il km 34 se ne va in 5'18.
Nel km successivo riparto e mi rifermo altre due volte. Stranamente trovo il tempo per scherzare col pubblico. Un signore si rivolge a me dicendomi "mi sembri un po' stanco"  io sorrido e replico "macchè, non vedi che sono fresco come una rosa, sono come appena partito!".  Ad una signora che mi applaude dico "ah, com'è bello camminare signora!". Intanto passa anche il km 35: 5'34.
Proseguo così quasi in relax finchè arriva il momento più bello della mia maratona.
Mentre sto camminando incontro un papà con suo figlio (un bimbo di 5 o 6 anni). Il papà percepisce la mia difficoltà e dice al figlio: "Forza, incitiamo questo maratoneta che ne ha bisogno! Forza, forza!" e via entrambi ad incitarmi. Io guardo il bimbo e gli dico "Grazie, guarda, mi rimetto anche a correre!" e così riparto mentre padre e figlio esultano felici braccia al cielo.
Proseguo finchè posso poi mi fermo nuovamente a camminare ma per tratti più brevi. Passa anche il km 36 ed il Garmin mi regala un insperato 4'41.
Guardo il tempo di gara e penso che, con una media di 5' al km ho ancora 30 minuti e poi questa agonia sarà terminata. Ma...un momento, è terminata si, ma sarebbe anche nuovo personale. Ricontrollo i calcoli ed è proprio così, può uscire tranquillamente un 3 ore e 5. La prospettiva mi da nuove energie e riparto dopo l'ennesima sosta. 37° km: 4'46
Ad un certo punto mi supera Roberto Gobbo, forte runner del Running Team Zanè che oggi correva la mezza (arriverà secondo assoluto in 1h 13', complimenti), mi saluta superandomi (poichè i percorsi di mezza e di maratona ad un certo punto si incrociavano), io rispondo al saluto e, già che la corsa è andata in vacca, mi affianco a lui e proseguo assieme per 300 metri...a 3'30 di media. Gli spiego anche che sono esploso per cui tanto vale, almeno metto dietro qualche altra centinaia di metri. Mi guarda perplesso ma non protesta. Gli sto affianco finchè le gambe non mi dicono basta e poi lo lascio andare verso il suo strepitoso piazzamento.
Passa intanto il km 37: 4'26 e solo altri 4 km.
Dopo lo sprint con Roberto devo fermarmi. Lo faccio per un lungo tratto. Cerco di riprendere le forze e penso che manca poco e poi saranno solo 3 i km che mi separeranno dall'arrivo. Cammino fino a quando non sono sicuro di riuscire a riprendere bene. Intanto passa anche il km 39: 6'09.
Sarà l'ultima fermata. Da qui all'arrivo, nonostante numerose tentazioni riuscirò a non fermarmi più.
Il motivo, oltre ai pochi km restanti, è dato dal fatto che si entra in centro città. Gli ultimi 3 km sono veramente spettacolari. Si attraversano le vie del centro di Padova, colme di storia e di gente pronta a sostenere i maratoneti stremati.
Con gli ultimi barlumi di forza supero il km 40: 4'35 e qui capisco che il PB è cosa fatta.
La prospettiva del personale, oltre ai due soli km mancanti, mi dona nuove energie. Ritrovo pian piano il ritmo maratona. Km 41: 4'29.
Ormai un solo km mi separa dal traguardo, incontro anche un amico che era venuto a vedermi e questo mi da le ultime forze necessarie. In fondo ad un rettilineo si scorge prato della valle. Si sbuca nella piazza ed il calore della gente e lo spettacolo della più grande piazza d'Italia mi accolgono e mi ripagano di tanta fatica. Dopo una curva a sinistra compare il rettilineo finale, in altri momenti avrei sprintato ma oggi proprio non ne ho. Ho però il tempo di vedere il cronometro che scandisce 3h 3 e 55. Percorro gli ultimi metri che mi separano dal gonfiabile del traguardo e stoppo il Garmin: 3h 04' e 17. Nuovo PB.
Il seguito è un arrancare verso il ristoro. Le gambe sono a pezzi ma nel giro di qualche minuto sento che cominciano a riprendersi.
Di li a poco arriva il mio compagno di squadra Oberdan con il suo nuovo personale 3h 11' e 49. Con le energie che mi sono rimaste zompetto verso di lui e lo innaffio con la bottiglietta d'acqua emulando i piloti sul podio delle gare. Poco dopo arriva anche Alberto G. che, ancora una volta, migliora il suo personale (3h 12' e 05), con l'acqua rimasta innaffio pure lui.
Manca solo Giovanni che arriverà in 3h 15' confermando il suo precedente personale.
Una volta sbrigate le operazioni post gara ci sediamo ad un tavolo a mangiarci la nostra pasta e bevendo una meritatissima birra. Il tempo incerto del mattino ha lasciato spazio ad un caldo sole e noi ce lo godiamo appieno. Giornata meravigliosa.


In definitiva, il primo tentativo di abbattere il muro delle 3 ore è andato male. La colpa è sicuramente mia e degli allenamenti che ho mancato (i lunghi su tutti). Oggi il percorso era perfetto ed il clima era ideale per portare a casa il tempo. Dispiace aver fatto troppo affidamento su dei pacers che non hanno rispettato appieno il compito prefissato (hanno tagliato il traguardo finale in 2h 58' 30 e rallentando nel finale) ma non posso dare loro la colpa. Almeno, non tutta.
Il tentativo è solo rinviato anche se toccherà aspettare l'autunno per poterci riprovare. Ma fa niente, ho già in programma altre cosette particolarmente sfiziose per l'estate. Ve ne parlerò nel prossimo post. Ne vedremo delle belle.

domenica 22 aprile 2012

Alla fine non sono riuscito ad infrangere il muro delle 3 ore. Muro contro al quale sono finito intorno al 30° km arrendendomi definitivamente 3 km più avanti. In maniera insperata è arrivato comunque il personal best: 3h 04' e 17" il tempo finale alla Maratona di Sant'Antonio a Padova.
Ci ho provato, è andata male ma me ne dispiaccio fino ad un certo punto.
Intanto il post breve, prossimamente il resoconto completo. Vi anticipo soltanto che è stata una maratona veramente bellissima. Clima ideale ed ultimi 3 km da paura. Tutti in centro e con l'arrivo meraviglioso di Prato della Valle. Uno spettacolo.
Ora vado a riposare le mie stanche membra, sono uscite decisamente provate da questa maratona.

sabato 21 aprile 2012

Tutto pronto. Ho ritirato il pettorale. Una piccola impresa visto che l'expò della maratona doveva dividere lo spazio di Prato della Valle con il mercato settimanale. Trovare parcheggio è stato difficile quanto fare una ripetuta in salita. Con un asino sulle spalle. Ho fatto il pieno di carboidrati. Colazione più abbondante del solito e a pranzo una bella pastasciutta. Stasera si replica con altra pasta. Ho svolto l'ultima corsetta questa mattina. 6 km a ritmo molto blando (modalità "raccolta margherite"), con qualche piccolo allungo nel finale. Sensazioni buone e voglia di correre. Un piccolo segnale positivo dopo che durante l'ultima seduta di Giovedì i segnali erano stati disastrosi. Il programma prevedeva 12 km di corsa lenta durante i quali mi sono dovuto fermare più volte. La prima dopo 7 km per rifiatare e, soprattutto, per fare stretching poiché i muscoli delle cosce tiravano e mi dolevano veramente moltissimo. Successivamente ho ridotto l'allenamento a 10 km alternando 1 km di corsa a tratti al passo fino a giungere a casa. Sospetto si tratti di affaticamento dovuto all'alto kilometraggio della settimana scorsa e alle ripetute del giorno prima. Ad ogni modo il massaggio del fisioterapista, svolto la sera stessa, pare aver rimesso in sesto le cose. Speriamo! A questo punto il programma prevede riposo e gran magnate di pasta, in questo, modestamente, so essere un vero campione. Dopodichè, domani alle 8.45, lo starter darà il via e la gara, da Campodarsego, si dipanerà per 42 km fino all,arrivo di Prato della Valle. L'obiettivo è che tra lo sparo del via ed il passaggio sotto il traguardo passino meno di 180minuti. La tattica di gara è semplice, seguire i palloncini gialli delle 3ore e non pensare ad altro. Il pettorale è un gufo che mi dice che non ce la farò per 6 minuti, ma io non sono un tipo scaramantico. Anzi, per la prima volta mi capita un pettorale particolarmente basso. Mi sento quasi forte. Domani sarà tutta questione di gambe e testa e dei mesi passati lungo le strade ondulate di Thiene. Nulla più. Ho una gran voglia di correre e di vivere un'altra bellissima esperienza. E già anche solo questa cosa rappresenta un successo.

martedì 17 aprile 2012

Settimana dedicata allo scarico selvaggio dopo che, nei sette giorni appena passati, ho percorso un monte di km (per le mie abitudini). Onde evitare di arrivare a Padova cotto ho pianificato per la settimana in corso un programma volto al riposo.
Ieri ho corso 8 km a ritmi molto lenti, ho fatto pure molta fatica e non vedevo l'ora di tornare a casa. Oggi avevo in programma altri 10-11 km tranquilli ma a causa di problemi lavorativi sono stato costretto a saltare. Ma non me ne dolgo.
Domani ho in programma l'unico vero allenamento settimanale un 3X3 a Ritmo Maratona - 5 con 1 km di recupero tra una prova e l'altra. In totale dovrebbero uscire 15 km circa.
Giovedi altro allenamento tranquillo, 11 km in controllo più un ultimo km in cui alternerò 100 metri in allungo a 100 metri di recupero.
Venerdi riposo assoluto e Sabato 6 km molto lenti.
Questo il piano di attacco per Padova. L'ultima settimana credo sia poco rilevante, ormai i giochi sono fatti, l'unico pensiero è quello di evitare di fare cazzate.
Intanto leggo i resoconti dei vari blogger che Domenica hanno corso a Milano e un dettaglio mi preoccupa un po'. Vedo un po' ovunque una condotta di gara in regressione. Niente di nuovo, è una cosa abbastanza comune, però mi fa sorgere un dubbio. Ero abituato nelle ultime gare a correre la seconda parte più veloce della prima e temo per Domenica di non riuscire a rispettare questo trend.
Il perchè è subito spiegato. Per Domenica ho intenzione di attaccarmi ai pacer delle 3 ore. Questi sospetto partiranno tenendo un ritmo un filo più allegro del dovuto (per recuperare sul real time, per essere sicuri di rispettare il loro compito, per gestire un po' di margine sul finale della maratona e perchè solitamente fanno così) e quindi mi metterebbero di fronte ad un rischio che non avevo calcolato: trovarmi verso il 30° km a corto di benzina.
Bella forza, è la maratona! direte voi, io dico Ni. Nel senso che ultimamente riesco a gestirmi e a trovare un ritmo buono nella prima metà di gara aumentando poi nella parte finale. Rispettando la tattica del "Seguire i pacer", temo di mettere a rischio questo trend.
Alla fine, comunque, ciò che conta è il risultato finale e, cosa ancora più importante, è riuscire ad ascoltarmi Domenica e a capire come starò. Se il ritmo dei pacer mi sembrerà troppo veloce dovrò trovare la forza di lasciarli andare.
Lo so quel che state pensando, ossia: Tu pensi troppo! e vi devo pure dare ragione, resta il fatto che ponderare e rimuginare mi riesce abbastanza facile e più le cose si complicano più la tendenza è questa.
Vabbè va, attendo i vostri commenti che come sempre saranno di grande aiuto. Intanto pondero un altro poco ancora facendo stretching.

domenica 15 aprile 2012

Foto sotto la pioggia che fa molto "Atleta".
 Foto by SpinaNelFianco via Bress
Reduce da 21 km sotto l'acqua sono qui, in completo relax, a scrivere di quanto corso oggi. Il gran varietà podistico prevedeva per oggi 6 km di riscaldamento seguiti poi da 15 km a ritmo maratona (4'15/km) da corrersi lungo le strade della Maratonina Riviera dei Dogi.
A complicare le cose ci si è messo il meteo che, fin da ieri, aveva messo le cose in chiaro. Oggi sarebbe stata pioggia. Rassegnato ad un destino umido ho quindi pensato a come arginare il problema, la soluzione è stata vestirsi il meno possibile (per non portarsi appresso troppa acqua) facendo attenzione però a non patire il freddo durante la gara.
Dopo aver dedicato particolare cura alla vestizione mi sono quindi presentato alla partenza pronto a mettere in atto il programma di giornata.
Alle 9.20 lo sparo dello starter dava il via libera ai runners che si sparpagliavano lungo le vie di Dolo lungo il percorso che attraversa nel primo tratto la Maratona di Venezia (in direzione opposta però). Per una volta non ero assillato dal ritmo e non ho dovuto fare i soliti zig zag per dribblare i corridori lenti davanti a me. Ho impostato un ritmo lento ed ho badato a tenerlo il più possibile costante. Devo dire che correre piano comporta comunque una certa fatica. E' uno sforzo completamente diverso rispetto ad una corsa sostenuta perchè non si ha nessun affanno respiratorio ma è comunque difficoltoso per le gambe che devono sostenere l'azione di corsa. In altre parole, riposare correndo è impossibile, per quanto piano si vada si fa sempre e comunque fatica.
Passati i primi 6 km (ad un ritmo medio superiore ai 4'50/km) è cominciata la parte più impegnativa. Ho incrementato il ritmo cercando di impostare la velocità corretta passando però un filo troppo veloce (4'10), il successivo km è stato perfetto (4'15) mentre in quello dopo ancora mi sono ritrovato troppo lento (4'18).
In quel momento ho capito che impostare un ritmo fisso sarebbe stato molto difficile, meglio correre a sensazione cercando un'azione impegnata ma che non mi mettesse troppo in difficoltà.
La soluzione ha funzionato abbastanza bene anche se mi ha visto, in alcuni km, passare addirittura troppo veloce. Qui di seguito tutti i passaggi:
Le sensazioni sono state alterne, in alcuni tratti mi sentivo parecchio impegnato mentre in altri momenti ho cercato di correre rilassandomi e devo dire di esserci anche riuscito per alcuni istanti.
Alla fine, comunque, sono piuttosto soddisfatto perchè sono arrivato in buone condizioni ed avvertendo poco affaticamento.
Si tratta sicuramente di un ottimo allenamento e di un segnale incoraggiante in vista di Padova, anche perchè, con l'allenamento odierno ho chiuso la settimana a quota 89 km, la settimana più prolifica da quando ho ripreso a correre a Luglio!
Ora mi aspetta una settimana di scarico per arrivare a Padova bello fresco.
Con una maggiore freschezza nelle gambe e con i pacer a dettare il ritmo direi che ci posso provare con buona convinzione.
Chiudo salutando il grande Gigio che ho incontrato una volta tagliato il traguardo della corsa (in bocca al lupo per il ginocchio) e facendo i complimenti al mio compagno di squadra Alberto Gasparotto che ha segnato, ancora una volta, un PB: 1h 28' e 28. Una macchina da guerra.

sabato 14 aprile 2012

Un'altra settimana se n'è andata e ormai la maratona di Padova è alle porte. Tra me e la mia 7a maratona c'è di mezzo la Maratonina dei Dogi (domani) e un'ultima settimana di rifinitura.
La settimana appena trascorsa è stata decisamente prolifica. Risolto il problema al soleo mi sono allenato con ottima costanza (5 sedute per un totale di 67 km, con la mezza di domani andrò a sfiorare i 90 km) e gran qualità. Ho saltato l'ultimo lungo in programma il giorno di Pasqua ma mi sono rifatto con 4 belli allenamenti nei quali mi sono tirato abbastanza il collo:
- Lunedi 15 km a 4'13 di media (Ritmo Maratona...più o meno)
- Martedi 12 km a 4'23 di media (Corso facile ma non è stata esattamente Corsa Lenta)
- Mercoledi 17 km a 4'19 di media (Le Ripetute sotto la pioggia)
- Giovedi 12 km totali (1',2',3' forte alternati a 1',2',3' piano per 3 volte)
- Venerdi Riposo
- Sabato 11 km a 4'32 di media (Corsa Lenta)

Particolarmente interessante è stato l'allenamento di Giovedi. Dopo un massaggio dal fisioterapista, mi sono ritrovato con capitan Rigo, Zanze e Massive Attack e tutti assieme abbiamo corso un bell'allenamento vivace. 3 km di riscaldamento quindi 1 minuto forte, 1 minuto piano, 2 minuti forte, 2 minuti piano e 3 minuti forti seguiti da 3 minuti piano. Il tutto ripetuto 3 volte.
Correre allenamenti del genere in compagnia è di grande aiuto. Rende meno monotona la seduta anche perchè ci si da il turno a tirare la propria frazione.
Per quel che mi riguarda ho corso molto bene, anche perchè avvertivo una gran leggerezza dopo che il giorno prima avevo corso le ripetute caricato del peso della pioggia. Mi pareva di volare tanto mi sentivo leggero. Sono così andate via frazioni molto veloci, in vari km abbiamo tenuto una media ben al di sotto dei 4'/km nonostante comprendesse anche le frazioni di recupero.
In totale, i 9 km successivi al riscaldamento, si sono conclusi ad una media di 3'57/km.

Dopo l'allenamento ci siamo goduti delle ottime bruschette accompagnate da abbondanti birre. Dovevamo giustamente reintegrare, oltre a festeggiare il compleanno di Massive Attack.
Capitan Rigo mi ha detto che se a Padova non scendo abbondantemente sotto alle 3 ore mi costringe a fare una maratona sulle strade di Thiene la settimana successiva a Padova.
Devo dire che questa cosa mi ha messo molta fiducia...o chissà forse è paura !?!
Domani intanto sarò a Fiesso D'artico (VE) per la mezza dei Dogi. Partirò senza riscaldamento percorrendo con calma i primi 6-7 km. Successivamente incrementerò fino a tenere il ritmo maratona (4'15/km) per i restanti 15 km.
Dovrei avvertire una corsa abbastanza facile anche se, vista la settimana piuttosto intensa, ci potrebbe stare un po' di pesantezza sulle gambe.
La cosa importante è fare un test per capire anche come gestire l'ultima settimana prima di Padova.
Sono quasi pronto.

mercoledì 11 aprile 2012


L'allenamento odierno prevedeva ripetute. 5 x 2 km a 4'15 (Ritmo Maratona) con recupero affaticante a 4'05. E' un allenamento che a breve distanza dalla maratona faccio spesso. L'intento è quello di "ingannarsi" e considerare il Ritmo Maratona come un ritmo riposante.
Questa mattina sapevo che avrei trovato una bella pioggia ma sapevo anche che la prova di oggi era molto importante in vista di Padova.
Ieri sera, prima di andare a letto, mi sono preparato la roba da vestire e ho fatto opera di convincimento a me stesso in modo da evitare i soliti tentennamenti che di solito mi assalgono quando suona la sveglia. Il discorsetto fatto tra me e me ha funzionato ed infatti al suono della sveglia sono partito deciso.
Constatato che pioveva e che faceva freddo mi sono coperto un po' di più e ho indossato lo smanicato anti pioggia e anti vento.
Pronti via, 3 km di riscaldamento e già sono zuppo. Poco male, avanti con le ripetute. Alzo il ritmo ma il tempo sperato fatica ad arrivare, inizialmente è troppo lento, poi troppo veloce, poi troppo lento ancora. La prima ripetuta va così, così ma mi rifaccio con la seconda dove i tempi segnati sono molto più regolari anche se più veloci del previsto.
Correre sotto la pioggia generalmente è bello...ma perchè lo si fa d'estate e con il caldo, oggi, col freddo che c'era e con tutte le macchine che mi passavano a fianco spruzzandomi di continuo era tutt'altro che piacevole.
All'inizio della terza ripetuta il tratto di leggera discesa è finito, da qui in poi tutta salita fino a casa. Stringo i denti ed avanzo, i parziali si alzano ma continuo imperterrito e con leggera progressione. Annaspo nell'acqua e nella mia fatica ma anche la terza ripetuta è portata a casa. Alzo il ritmo per qualche metro e prendo un po' di respiro, la fatica è tanta. Ora, oltre alla pendenza sfavorevole, mi trovo anche ad affrontare un leggero vento contrario. Non mi faccio mancare niente insomma.
Al 14° km, metà della 4a ripetuta, arriva il cavalcavia che supera l'autostrada. E' un tratto di 200 metri di salita bastardissima. All'andata lo si fa anche di slancio, al ritorno, coi km sulle gambe è un mezzo incubo. In onore del mio cane ho ribattezzato questa erta Rowdy Hill. Qui letteralmente mi pianto, sento addosso tutto il peso dei km, il vento mi tira indietro e, soprattutto, sento il peso dell'acqua che mi inzuppa gli abiti. Con grande sforzo supero la salita e proseguo. Il ritmo della 4a ripetuta è andato a farsi benedire. Mi sento stanco e pesantissimo, mi fermo a respirare un poco. Dell'acqua che cade non mi curo ormai da un pezzo, devo rifiatare se voglio ritornare a casa in tempi brevi. Termino la 4a ripetuta e mi fermo nuovamente. Alterno un po' di corsa e cammino fino all'ultimo tratto di un km e mezzo che mi riconduce a casa. Manca una ripetuta ma in quel momento proprio non me ne frega niente, sono tutto concentrato sulla doccia calda e sul tè bollente che andrò a prepararmi.
Una volta a casa peso gli abiti che avevo addosso (scarpe e maglietta attillata escluse), la bilancia restituisce 1,3 kg di peso.
Non me ne intendo molto ma mi sa che oggi ho fatto un bel potenziamento.
In definitiva l'allenamento del giorno è stato: Riscaldamento 3km, 4 volte 2km a 4'16 con recupero di 1km a 4'11, defaticante 2 km a ritmo alterno.
Non esattamente quanto avevo programmato ma viste le condizioni atmosferiche direi che non c'è da lamentarsi.

lunedì 9 aprile 2012

E' passata anche la Pasqua e con essa tre giorni senza allenamento. Da venerdi sono infatti fermo per il problema riscontrato al Soleo e per il conseguente riposo che ha lo scopo di farmi recuperare il prima possibile.
Ho dunque saltato le sedute di Venerdi, Sabato e, soprattutto, Domenica quando avrei dovuto cimentarmi in uno degli allenamenti da me maggiormente temuti: il lunghissimo.
Oggi, dopo un attento esame della parte indolenzita, e una volta constatato che il dolore al tatto si era notevolmente alleviato, ho deciso di tornare a correre.
Prima lungo stretching e riscaldamento e poi via sulle strade Trevigiane (dove mi trovavo per passare la Pasqua in famiglia) sulle quali ho cominciato a correre 4 anni fa.
I tre giorni di riposo, il clima fresco e le strade pianeggianti sono stati elementi di sicuro aiuto nel farmi trovare un ritmo più veloce del previsto.
Ho concluso infatti la seduta portando a casa un allenamento di 15 km alla media di 4'13/km.
L'elemento di maggior soddisfazione è sicuramente il ritmo, senza tanto cercarlo mi è uscito il passo che sognerei di mantenere durante la maratona di Padova. Alla fine della seduta ero sicuramente stanco ma sentivo di avere ancora qualcosa da dare.
Per quel che riguarda l'infortunio devo constatare che non è sparito del tutto, si è sicuramente ridotto  e l'allenamento l'ha risvegliato solo parzialmente. A qualche ora di distanza lo avverto in maniera piuttosto leggera.
Rimane il dubbio sulla preparazione in vista della maratona del Santo. Questa settimana avrei dovuto correre 94 km e invece sono stato costretto a correrne solo 40 saltando l'ultimo lungo.
Sto considerando come affrontare la settimana appena iniziata. Dopo l'ottimo allenamento di oggi ho in programma della corsa lenta Martedi e Giovedi ed una seduta di ripetute lunghe Mercoledi per poi terminare con una 21km la domenica nella quale testerò il ritmo maratona. Mi verrebbe da inserire una seduta abbastanza lunga nella giornata di venerdi (25 km), ma a due giorni dalla mezza, ha senso ?
Boh, ci penso su aspettando i vari consigli che saprete darmi.
Già che ci siete, rispondete pure alla domanda che mi ha messo in testa il bianconiglio. A Padova, il 22 Aprile, volevo attaccare le 3 ore, secondo voi a questo punto, sono in ritardo ?

venerdì 6 aprile 2012

E così vi imparo anche che cos'è il muscolo soleo, minchia aò!
Semplificando, il muscolo soleo è quel muscolo che si trova a metà strada tra  polpaccio e caviglia. E, per essere precisi, è quello che mi fa male in questo momento. Già qualche mese fa questa fascia muscolare, che da bravo ignorante avevo genericamente catalogato come polpaccio, mi aveva dato problemi costringendomi a saltare la mezza di Verona.
Durante questa settimana di carico, in vista della maratona di Padova del 22 Aprile, il dolore si è riacutizzato.
In particolare ieri, mentre correvo con Bress un bell'allenamento di 17 km con tanto di Fartlek nel mezzo, ho avvertito un dolore più acuto. Mentre correvo il fastidio era tutto sommato sopportabile e non mi impediva di continuare. Una volta terminato l'allenamento ho dovuto constatare però che il dolore era aumentato, tanto che l'allenamento in programma per oggi sicuramente salta e temo anche per le altre due sedute previste nel weekend. Niente lungo pasquale quindi!
Ho preallertato il fisioterapista ed attendo un appuntamento quanto prima. Visto il precedente di Verona ho paura che una settimana di stop ci voglia tutta ed è un semi disastro dato che a Padova ne mancano solo 2.
Aspettiamo e vediamo, certo che nei prossimi giorni avevo in programma un bel lungo di più di 30 km, saltarlo non mi lascerebbe proprio tranquillo in vista della prossima maratona.
O soleo mio...vaffanculo!

domenica 1 aprile 2012


Oggi la mia personalissima tabella di avvicinamento alla Maratona di Padova prevedeva un bel lungone di 35 km. L'idea era di partire ad un ritmo piuttosto blando e di incrementare ad ogni 5 km o, comunque, di finire in crescendo.
Non amo particolarmente questo tipo di allenamento, trovo infatti molto difficile mantenere la concentrazione su un ritmo tendenzialmente lento per moltissimi km e, soprattutto ultimamente, finisce che mi stanco prima del previsto e sono costretto ad alzare bandiera bianca.
E' successo così nei lunghi di preparazione alla maratona di Treviso ed è successo così anche oggi.
E pensare che avevo organizzato tutto per bene. Avevo trovato un compagno di avventura perfetto (Alvin) ed avevo pianificato gli impegni di giornata in modo da affrontare l'allenamento con la massima serenità.
All'inizio è stato effettivamente così, verso le 14.30 (dopo un primo tratto di 3.5 km in solitaria) mi sono incontrato con Alvin e, tra una chiacchiera e l'altra, come due comari ci siamo inoltrati lungo il percorso studiato dal Rosso di Montecchio Precalcino.
Il buon Alvin ha avuto anche la gentilezza di posizionare un paio di bottigliette lungo il percorso mentre lui, da runner di un altro livello, si ciucciava la sua personale borraccia contenente la famigerata Bomba la cui ricetta è spiegata nell'apposito link.
Tutto bene per il primo tratto dunque, si corre a buon ritmo, si chiacchiera, ogni tanto ci si ferma a sorseggiare bevande ristoranti e poi si riparte.
Intorno al 14° km, in occasione della seconda sosta idrica, comincio a sentire le gambe affaticate e la voglia di correre venire meno. A benon - penso - e siamo neanche a metà. Ignoro i lamenti del mio corpo e proseguo con la corsa e con le chiacchiere. Veniamo subito zittiti da un bel tratto in cui la pendenza è sfavorevole. Si corre in un luogo d'incanto ma la fatica è tutt'altro che incantevole. Altri 5 km e si ritorna alla bottiglietta, altra sosta e poi via di nuovo a torturare le gambe.
Pochi km dopo comunico ad Alvin che non ne ho più, le gambe sono anche in condizioni decenti ma la voglia è sotto lo zero. Da buon motivatore, mi tira avanti per un altro tratto di 5 km, altra sosta e dai che siamo quasi arrivati. Stringo i denti ma so che non potrà durare ancora a lungo e decido di ridurre il kilometraggio. 35 oggi me li sogno, mi accontento anche di 30.
Al 27° km io ed Alvin ci separiamo, il suo Garmin, defunto al km 17, risorge improvvisamente e inaspettatamente al momento della separazione. Ci si compiace della media fino a li tenuta (4'29/km) e quindi, dopo una lunga sosta, si riparte, io da una parte ed Alvin dall'altra.
Sono un po' arrabbiato perchè mi rompe questa cosa che i Lunghissimi vadano sempre a mignotte pertanto, nell'ultimo tratto, accelero anche se mi aspettano 3 km di costante salita. Percorro i primi due a 4'20 e 4'15 quindi mi fermo a passeggiare un poco prima di affrontare l'ultimo km e chiuderlo senza troppe difficoltà ad una media di 4'10.
Per un nanosecondo penso anche a continuare ma poi nella mente mi compaiono l'uscio di casa, il mio cane che mi accoglie festante, tè, biscotti e una bella doccia calda.
Inutile raccontare come sia andata a finire.

In definitiva ne è uscito un lungo collinare di 30 km ad una media di 4'28. La media è sicuramente falsata dalle pause ma non ho citato il fastidioso vento che oggi soffiava perennemente. In altre occasioni forse avrei definito l'allenamento odierno deludente ma, vedendo come sono andate le cose prima di Treviso, non me ne preoccupo più di tanto. A maggior ragione se penso a come ho terminato la prova. Stanchissimo si, ma di testa, non certo di gambe.
Domenica prossima avrei in programma un altro lungo di 30 km...mi sa che è meglio se mi cerco una corsa podistica qui in zona, altrimenti rischio di rimanere direttamente a letto.
 
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