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lunedì 31 ottobre 2011

Concorso a premi: Trova il cane ! (Sotto la soluzione)

Ieri, Domenica 30 Ottobre, s'è svolta la Bress Race Day. Lascio al Presidente l'onore del resoconto, io volevo riportare alla luce della cronaca l'esordio del mio cane in una competizione.
Il quadrupede s'è sciroppato i 15 km totali (5 di riscaldamento e 10 di gara) senza colpo ferire. A dirla tutta ho faticato io a controllarlo perchè è contraddistinto da un forte spirito combattivo. In pratica, se vede qualcuno correre davanti a lui non ci sta e vuole a tutti i costi andarlo a prendere.
La mia tattica di gara era invece diversa, partire piano e finire forte. Non ci siamo capiti troppo bene.
Ad ogni modo, essendo io padrone e lui cane alla fine la corsa è stata condotta come da mia tattica. Primi 5 km corsi alla media di 4'26/km e secondi 5 km chiusi con una media di 4'08/km.
Alla fine io ero piuttosto spompato mentre Rowdy, dopo due sorsate d'acqua era pronto a ripartire. Non essendoci altra corsa in programma s'è dedicato al passatempo preferito del giorno: giocare alla lotta con Zanze.
Crono finale, e suo nuovo PB, 42' e 56. Che volete, so' soddisfazioni !

Rowdy conduce con splendido trotto, segue Drugo ad un'incollatura e il Tosto linguacciuto (Foto by Alvin)

lunedì 24 ottobre 2011

Come sempre, terminata una maratona, al mio rientro a casa mio nonno mi fa la stessa domanda: "Eora, cossa sito rivà ?" (Allora, come ti sei classificato ?). La mia risposta e' sempre la stessa: "Secondo!".
Al che mio nonno fa una faccia compiaciuta e commenta soddisfatto "Bravo, bravo ciò".
In realtà rispondo che sono arrivato secondo a chiunque mi chieda come abbia terminato la maratona perchè penso che in una maratona ce n'è uno che vince, tutti gli altri arrivano secondi.
Anche questa volta non ho vinto la gara pertanto la posizione di classifica viene abbastanza scontata.

Classifica a parte posso parlare dell'esperienza vissuta. Delle emozioni che una maratona sa sempre regalare e, già che ci sono, anche un po' della mia prestazione. Mettetevi comodi, sarà un racconto lungo.

Tutto comincia un po' di tempo fa con l'inizio della preparazione, ma non intendo prendere una rincorsa tanto lunga, parto invece dal mattino della gara. Riguardo alla preparazione specifico solo che il percorso di arrivo a questa maratona è stato particolarmente travagliato passando attraverso infortuni di vario tipo e vicissitudini con l'iscrizione che mi han fatto temere di non riuscire a ritirare il pettorale. Sono perciò particolarmente fiero della maratona corsa perchè ci sono arrivato superando tutte le difficoltà incontrate lungo il cammino. Una bella soddisfazione e un calcione alla mala sorte.

La mattina della gara, dicevo, avevo appuntamento con alcuni amici (Dario, che spesso mi accompagna nelle corse in provincia di Treviso, suo fratello che ha fatto da autista e Riccardo, altro runner della zona). Sono le 7, fa ancora buio e siamo già in macchina verso Strà. Le preoccupazioni sono più legate al clima, pare farà freddo ma andrà migliorando, pare anche ci sarà vento, sul ponte della libertà in particolare. Sarà esattamente così.
I rituali pre maratona si ripetono identici alle altre volte, ci si ripara all'interno di un bar in attesa della consegna sacche poi si esce e si cerca ogni varco disponibile per vuotare la vescica che, irrimediabilmente, si ricarica sempre troppo in fretta. Si incontra qualche volto noto e si cerca di far passare il tempo il più velocemente possibile. Una volta consegnata la sacca è già tempo di infilarsi nella gabbia di riferimento, non prima di aver cercato gli amici blogger per il blog point. Lo fallisco miseramente. Incontro Simone e Anita, mini blog point con loro, ma di Pasteo, Alvin e gli altri blogger nessuna traccia. Peccato.
All'interno della gabbia la temperatura comincia ad alzarsi, il freddo del mattino lascia spazio ad un incoraggiante tepore. In poco tempo mi spoglio e sono pronto a partire, tempo di un'ultima pipì e parte l'inno di Mameli, riesco a sentirlo piuttosto bene e la cosa mi da la carica (nonostante sia un inno che mi fa cagarissimo!), va ancora meglio dopo lo sparo quando la massa di runners si muove lentamente col sottofondo della cavalcata delle valchirie. Pam pam papapampam, pam pam papapampam e sono sotto il traguardo, faccio partire il Garmin con un minuto e mezzo di ritardo sullo start ufficiale e via, comincia la mia Venice Marathon.
Identifico immediatamente i pacers delle 3h 30 coi loro palloncini viola, sarà il mio riferimento iniziale. Partiti anche loro con ritardo sul via ufficiale accelerano il ritmo tentando di recuperare il gap, il loro obiettivo, ovviamente è quello di terminare la gara in 3h 30 sul tempo ufficiale. Lamentele salgono da alcuni runners convinti che dietro quei palloncini si procedesse a 5'/km. La solita storia.
Io me ne sto buono buono, al riparo dall'arietta che soffia in modo intermittente. Ogni tanto i palloncini mi sbattono in testa ma per il resto tutto procede sotto controllo. Corro tranquillo e senza sforzo anche se il ritmo è un filo più veloce di quanto avessi previsto alla partenza.
Al ristoro del km 5 incontro un po' di imbottigliamento, per evitare la ressa passo dietro ai tavoli dei ristori facendo un giro più lungo, ritornato in strada non vedo più i palloncini viola. Mi giro e sono dietro a me di un buon 20 metri. Rallento l'andatura con l'intento di farmi ripescare dai pacer e procedere poi con loro. Nonostante abbia diminuito il ritmo i palloncini non mi raggiungono, mi volto e sono ancora la, forse la distanza tra me e loro è addirittura aumentata. Poco male, a questo punto vado col mio ritmo.
Proseguo quindi la corsa da solo, mi guardo attorno e mi godo il passaggio lungo la riviera del Brenta. Ritrovo Cristian, un amico di Dario che ci aveva fotografato alla partenza. Dopo la partenza è corso avanti per ribeccarci sul percorso. Lo ritrover
ò in altri due punti ancora a fotografare e fare il tifo, un grande!
Verso il km 15 incontro il gruppo dei veneziani sboccati. È un quartetto capitanato da un certo D'artagnan che due anni fa aveva fatto il pacer delle 3h 30. D'artagnan guida alcuni suoi amici tra battute, commenti sui posteriori di alcune runner e ruggiti da leone (e con ruggiti...intendo dei sonori rutti). La compagnia forse non brilla per bon-ton ma di sicuro mi aiuta a non pensare alla fatica. Oltretutto D'artagnan sa il fatto suo e tiene a bada gli amici troppo inclini a strafare. L'ideale per quella che pu
ò essere la mia condotta di gara.
Per i successivi km corro assieme a loro. Il Garmin lappa km tra i 4'50 e 4'59. Continuo a correre tranquillo anche se i muscoli cominciano ad appesantirsi ed
è un po' troppo presto. Cerco di non pensare alla fatica e alla distanza che mi separa dall'arrivo. Gioco con i gruppi che suonano dal vivo (danno sempre la carica) e con il pubblico. Ad un certo punto c'è un tizio che con un microfono in mano pronuncia il nome del paese di provenienza dei runners che glielo nominano. Mi avvicino e gli urlo SCAN-DO-LA-RA! E lui, da bravo, ripete alla perfezione (all'arrivo Alvin mi dice che potevo dirgli Thiene con l'H ma lì per lì non m'è venuto in mente).
Passo alla mezza in 1h 43 e rotti, in proiezione ne esce un 3h e 27, va benissimo!
Continuo dietro ai veneziani, assumo i gel che avevo portato con me ai km 15, 23 e 33 e mi distraggo il più possibile. Il passaggio a Mestre, in piazza Ferretto, è memorabile. Una folla festante accoglie i maratoneti, ad una curva c'è una vera e propria torcida che urla e fa un casino incredibile. Bellissimo. Correre coi veneziani sboccati è di grande aiuto, l'unico inconveniente è che giocano in casa, conoscono un sacco di gente che li acclama e li saluta, a me invece non mi caga nessuno.
Al km 29, all'ingresso nel parco San Giuliano, comincio ad avvertire maggiormente la fatica e decido che è il caso di concentrarmi maggiormente sulla corsa. Come si dice spesso, la maratona comincia dopo il 30
º km. Così è stato per me.
Il parco San Giuliano, come sempre è un punto di svolta. Arrivi che sembri prossimo al ponte della libertà e invece, una volta entrato, pare impossibile uscirne. Una serie di curve e saliscendi, con molta meno gente rispetto ai km precedenti, si sussegue per 3 lunghi km al termine dei quali, separato da un curvone e da un cavalcavia, si presenta il (voce narrante di Fantozzi) temutissimo ponte della libertà: 5 km di strada piatta come un asse da stiro spazzata da gelidi venti contrari e costellata di corridori in avanzato stato di putrefazione.
Conscio di tutto ci
ò arrivo all'ingresso del ponte in condizioni molto buone. Sono stanco, certo, ma le gambe stanno bene e sento che posso spingere. D'artagnan, constatato che i suoi amici riusciranno tranquillamente a finire la gara sotto le 3h e 30, saluta e se ne va procedendo intorno ai 4'/km. Inizialmente lo seguo ma desisto subito, il suo ritmo è decisamente troppo vivace, proseguo ad un più tranquillo 4'40-4'45. Poco dopo incontro Pasteo che cammina a bordo ponte. Lo chiamo pronto a prenderlo a calci per farlo ripartire ma mi dice che il suo allenamento è finito (glielo sentirò ripetere anche ad altri che lo incitano a riprendere) ma fa in tempo ad urlarmi: "A Firenze facciamo faville!". Confermo a gran voce e proseguo lungo il ponte.
Il vento qui è davvero fastidioso, assumo l'ultimo gel e penso a ripararmi dietro a qualche runner. Il problema è che il mio ritmo è ben più veloce di tutti quelli che incontro e non riesco a mettermi alle spalle di nessuno, dovrei rallentare e non mi va. L'aumento di ritmo, unito al freddo vento contrario, costa una certa fatica, ma vedo che il mio fisico reagisce bene, ho ancora energie da spendere.
Alla fine del ponte scorgo un volto noto ma non mi riesce subito di riconoscerlo...la cosa è reciproca visto che nemmeno lui mi riconosce se non dopo aver letto "Drugo" sul retro della mia canotta. È Fatdaddy, lo saluto girandomi quando ormai è alle mie spalle, lui ed anche il temuto ponte.
Ormai manca davvero poco. Lo sforzo lungo il tratto appena trascorso si fa sentire. I muscoli delle gambe cominciano a irrigidirsi ed anche il fegato, ogni tanto, mi da qualche noia. Vorrei spingere anche un po' di più ma non mi fido, proseguo col mio ritmo.
Finalmente si entra a Venezia, al km 39 controllo il Gamin e, incredibile, il personale non è così distante, con un accelerata negli ultimi 3 km la cosa si pu
ò fare. Ci provo ma non ci riesco, un po' per il traffico che trovo sui ponti e molto perchè le mie gambe e il mio stomaco mi dicono che non è il caso.
Dopo i primi 3 ponti i restanti 12 sono una lunga battaglia. Mancano ancora 2 km e adesso mi sento molto stanco. Stringo i denti e proseguo in attesa del ponte di barche e della conseguente discesa su San Marco. Svoltato l'angolo di punta della dogana ecco che si presenta il canal grande ed il bellissimo ponte di barche, non sono molto fresco per riuscire a godermelo ma è sempre uno spettacolo. Attraversato il canale c'è il passaggio in piazza San Marco. La maratona di quest'anno prevede un giro proprio all'interno della piazza. Sono stanco ma mi impongo di guardarmi attorno, alzo la testa e la meraviglia che mi accoglie è qualcosa di indescrivibile. Si passa tra due ali di folla festante correndo davanti al campanile, alla basilica di San Marco e a palazzo ducale. Spettacolare. Quando mi ricapita ?
Usciti dalla piazza manca ancora un km e mezzo e altri 7 ponti. Non sono esattamente un fiore, gambe e, più che altro, stomaco mi fanno male ma di mollare non se ne parla. Supero i ponti, quando ormai ne mancano 3 riesco anche ad accelerare un poco. Sul rettilineo finale penso di sprintare ma sono troppo esausto per farlo, poi vedo tre corridori davanti a me, con un ultimo sforzo li posso superare e allora via con la volata. Ultimi 30 metri a cannone, supero i 3 runners subito prima del traguardo e stoppo il Garmin, 3h 24 e 59. Fantastico, sono felicissimo, grande sforzo ma il risultato è decisamente soddisfacente. Ancora di più se controllo la condotta di gara, la seconda metà di gara corsa quasi due minuti più veloce della prima.
Recuperata la volata finale mi incammino verso gli spogliatoi, trovo Alvin al ristoro (più che altro mi trova lui), ci abbracciamo e subito gli chiedo se il muro è caduto. Purtroppo non ce l'ha fatta ma per molto poco, 3h 3minuti e spicci il suo crono. Non sarà caduto il muro delle tre ore ma il tempo è veramente notevole! Complimenti vecchio, sei andato alla grande.
Poco dopo arriva anche Nino, ancora alla ricerca di zollette di zucchero, ed ho il piacere di fare la sua conoscenza.
Mi vesto e assieme ad Alvin ho il tempo per una pasta, un bicchiere di prosecco gentilmente offerto dall'organizzazione solo per noi e di apprendere della morte del pilota Simoncelli. Una brutta notizia che proprio non ci voleva anche se mi fa sempre riflettere il fatto che ci rattristiamo per la perdita di personaggi noti mentre tutti i giorni ci sono famiglie che piangono la scomparsa di illustri sconosciuti. Ma questo è un altro discorso che non mi va di affrontare qui.
Ho ancora il tempo di scambiare due chiacchiere con una bella atleta britannica che, alla sua prima maratona, ha chiuso sotto le 4h. Complimenti e non solo per la prestazione.
Ritrovo quindi Dario che ha chiuso la maratona con un ottimo 3h 44' e53, migliorando clamorosamente il suo precedente che andava ben oltre le 4 ore e Riccardo che ha terminato intorno alle 3h e 37. Da qui parte il lungo cammino che ci riporta a casa.
Una volta rientrato la prima persona che incontro è mio nonno: "Eora, cossa sito rivà?"
Secondo nonno, anche stavolta sono arrivato secondo.

sabato 22 ottobre 2011

Non ho ancora internet nella casa nuova di Thiene per cui provo a scrivere un post direttamente dal cellulare. Vediamo se funziona.
Quello che volevo scrivere è che domani porterò la ma quarta maratona. La preparazione non è stata delle migliori per cui non ho grandi velleità riguardo al tempo . L'obiettivo minimo sarà quello di arrivare al traguardo tutto intero, poi dovrei imbastire un ritmo prossimo ai 5'/km per cui potrei concludere con un tempo vicino alle 3h e 30.
Ad ogni modo il tempo finale non è un fattore, l'importante sarà fare un buon allenamento in preparazione a Firenze.
Chiudo qui, buon weekend, buone corse e per chi la correrà, buona maratona a tutti.

giovedì 20 ottobre 2011

Da buon amante della tecnologia, e da possessore di un Garmin, ho da un po' di tempo cominciato ad utilizzare l'applicazione web Garmin Connect (http://connect.garmin.com/). Su questa applicazione si possono caricare i propri allenamenti e visualizzarne i dettagli. Una sorta di SportsTrack soltanto su web e quindi accessibile in ogni luogo purche' ci sia un terminale con connessione internet.
Ultima scoperta che ho fatto in Garmin Connect e' la presenza del feed, esiste cioe' la possibilita' di seguire, tramite un feed reader (es. Google reader), le corse di un utente.
La pagina per seguire le mie corse e' questa: http://connect.garmin.com/feed/rss/activities?feedname=Garmin%20Connect%20-%20viverestanca&owner=viverestanca
Invito gli altri utenti a postare la propria pagina in modo da poterne seguire le loro avventure su strada.
Nel frattempo ho aggiunto anche uno spazio nella barra destra del Blog dove vengono pubblicate le ultime 5 corse da me caricate su Garmin Connect.
Detto questo, da buon maratoneta a pochi giorni dalla maratona di Venezia, vado a cercarmi il video di Belen Rodriguez...la metto anche tra le etichetta, vediamo se le visite si impennano...

lunedì 17 ottobre 2011

Ho sempre guardato ai runner che includevano nelle loro preparazioni i doppi allenamenti con una certa ammirazione. Correre al mattino ed anche al pomeriggio m'e' sempre sembrato impresa piuttosto ardua anche se non nego di aver pensato che, un giorno, magari anche io mi sarei cimentato nell'esperimento.
Non pensavo di certo che tale prova sarebbe arrivata in questo momento di condizione un po' precaria e, soprattutto, ad una sola settimana dalla maratona di Venezia. E invece...
Il tutto e' cominciato sabato sera quando il Bress mi ha invitato ad una marcia da correre l'indomani mattina. Alla mia richiesta sull'altimetria il presidente mi rassicurava dicendomi che la salita sarebbe stata poca cosa e, soprattutto, che la corsa era molto bella. Convinto dalla sue parole ho cosi' dato l'assenso. L'indomani mi sono ritrovato a partire a Cogollo del Cengio, una localita' circondata dalle montagne, mi sono reso conto immediatamente che o si correva su di un circuito di 1 km oppure ci sarebbe stata ben poca pianura in quella corsa. Ovviamente la condizione era proprio la seconda...elevata al quadrato visto che non si trattava di un collinare ma di una specie di trail.
Maledicendo il Bress e memore della nefasta esperienza a Sernaglia della Battaglia di due anni fa, ho affrontato le salite e soprattutto le discese con gran calma. Ben presto, complice l'ottima compagnia fulminea, mi sono ritrovato a divertirmi nel correre i tratti dove le pendenze erano piu' dolci. E cosi', tra una chiacchiera e l'altra, tra un ristoro e il successivo, tra una fitta al fegato curata a cazzotti e l'ultima salita che non era mai l'ultima per davvero mi son ritrovato al traguardo con un buon 18 km di misto collinare/trail nel quale ho camminato per un 3 km e corso per i restanti 15.

Giunti all'arrivo il Bress, che evidentemente aveva qualcosa da farsi perdonare, mi consigliava di svolgere una seduta di lento rigenerante nel pomeriggio da correre molto lento per sciogliere, far girare le gambe e buttar su chilometri. Li per li l'idea mi sembrava anche buona ma la voglia di tornare a casa e rimettermi in strada era davvero poca. Ho buttato li un "ci provo" poco convinto e me ne sono tornato a casa.
Dopo un buon pranzo ed una dormita rifocillante mi sono ritrovato verso le 17 disteso nel letto a pensare "E adesso ? Vado o non vado ?". Dopo un acceso dibattito interiore il Vado ha avuto la meglio, ancora adesso non so come.
Mi sono quindi armato di buona volonta', scarpe da corsa e guinzaglio all'estremita' del quale trotterellava allegro il mio cane. Se corsa lenta rigenerante doveva essere almeno che fosse stata in buona compagnia. Cosi' attrezzato ho quindi impostato un ritmo tranquillo, attorno ai 5'20/km ignorando le proteste del cane che voleva procedere piu' speditamente. Dopo i primi 5 km ho cominciato a sentire gli effetti benefici della corsa e ad incrementare un poco il ritmo e, una volta tagliato il virtuale traguardo dei 10 km, l'entusiasmo ha preso il sopravvento ed ho deciso di alzare ulteriormente il ritmo per finire in progressione nonostante gli ultimi km fossero tutti in leggera ma inesorabile salita.
Giunto a casa ho stoppato il Garmin a 15 km con una media di 5'02 e gli ultimi 4 km abbondanti sotto ai 4'40/km. Stanco ma decisamente soddisfatto mi sono diretto in doccia mentre il cane, soltanto soddisfatto, mi guardava allegro correndo per il giardino richiamando la mia attenzione per giocare. Comincio a sospettare che le crocchette che gli do abbiano effetto dopante.

Ora si fa rotta verso Stra con una settimana tranquilla, la Domenica appena trascorsa ha dato finalmente segnali positivi (in particolare per il problema al fegato che pare, e sottolineo pare, essere sotto controllo).
E dopo Venezia la premiata ditta Drugo-Pasteo si appresta ad invadere Firenze.

lunedì 10 ottobre 2011

Scarpe nuove, un lungo lento, primi problemi al Garmin, dolore al fianco e un pensiero a Firenze. Il tutto riconducibile alla giornata di Domenica dove, in quel di Musano (TV) ho corso un bel lungone nell'ultima occasione buona prima della Venice Marathon.
Come si evince dall'incipit ho corso con le scarpe nuove, vale a dire le Asics Gel Cumulus 13. Ho cambiato scarpe due settimane fa anche se lo riporto qui sul blog solo ora. Come forse avrete letto ero alle prese con un fastidioso problema all'alluce sinistro, che mi ha tenuto per qualche giorno lontano dalla strada e, in un caso, e' stato complice di un abbandono nel finale di un tentativo di lungo. Ebbene, recatomi al negozio di fiducia ho provato una serie di calzature (escludendo le Adidas Supernova Glide che mi sono sembrate ottime scarpe per lungo tempo ma hanno avuto la sfiga di procurarmi alcuni malanni non di scarsa entita' negli ultimi periodi) finendo col scegliere le Asics che mi sono sembrate davvero confortevoli. Il confort s'e' dimostrato tale anche nelle prove su strada ed il fastidio all'alluce e' praticamente sparito. Miracolo.
Dopo le fallimentari esperienze delle ultime due domeniche ieri avevo a disposizione l'ultimo tentativo per portare a casa un buon lungo oltre i 30 km. Questa volta e' andata quasi bene anche se gli inconvenienti non sono mancati. Mica poteva essere altrimenti del resto.
Teatro del mio tentativo e' stata la corsa organizzata a Musano (provincia di Treviso) su di un percorso di 21 km. Il mio programma prevedeva di arrivare in zona per le 8 (la corsa partiva alle 9), fare un 12 km prima della partenza, quindi accodarmi al gruppo e correre i 21 km previsti dal percorso originale. Il programma e' riuscito in parte perche', mentre ero in auto, ad un certo punto ho trovato la strada chiusa e ho dovuto cercare una via alternativa per raggiungere Musano arrivando cosi' con 10 minuti di ritardo sul programma. Sono quindi partito verso le 10:10 riuscendo a correre 9 km prima di unirmi al serpentone che prendeva parte alla manifestazione podistica. Ho corso quindi i 21 km in compagnia del buon Dario e di un suo amico procedendo ad un ritmo prossimo ai 5'/km. Al sedicesimo km il Garmin si spegne, ecco - penso - e' giunto anche il suo momento, mi pareva strano durasse cosi' a lungo senza darmi nemmeno una noia. Invece l'apparecchio mi smentisce, qualche minuto dopo si riaccende rimanendo in funzione fino alla fine. Misteri tecnologici. Peccato pero' che mi sia ricordato di dare lo "Start" solo un paio di km dopo il riavvio dell'apparecchio, cosi' non sapro' mai con esattezza quanti km avro' corso. Pazienza, ormai mi sono abituato agli imprevisti, non vi faccio piu' di tanto caso e continuo a correre bello allegrotto assieme ai miei compagni di corsa.
Tra una chiacchiera e l'altra si arriva, non senza fatica, al traguardo dei 21 km per chi ha fatto il percorso regolare, 30 per me. Come inizialmente preventivato non mi fermo li, saluto Dario e company (vabbe' non ricordo il nome del suo amico, forse Luca ma volevo evitare di dire troppe fesserie in un solo post) e proseguo cercando di portare a casa qualche ulteriore km. Almeno 3 dico a me stesso sperando di riuscire a correrne 6. Dopo i 30 km fin li corsi le gambe stanno piuttosto bene, solo sono stanco a livello mentale ed ho ben poca voglia di allungare ed aumentare la sofferenza. Non a caso continuo ma aumento il ritmo di corsa. Imbecco un rettilineo lunghissimo (oltre 2 km stile ponte della liberta') e lo percorro tutto andata e ritorno, al ritorno ecco pero' che la fitta al fianco (che gia' s'era fatta viva un 5-6 km prima) si fa sempre piu' intensa fino a costringermi a fermarmi. Il Garmin segna 31 km ma col salto dovrebbero essere almeno 33 e mezzo. Respiro un poco e poi riparto riuscendo a percorrere un altro km e mezzo prima di arrendermi al dolore e alla fatica.
Alla fine, in un modo o nell'altro, riesco a portare a casa 35 sporchi km. Non sono brillanti o esaltanti ma sono pur sempre un bel lungone per il quale devo fare i complimenti a me stesso.


Ora mancano due settimane a Venezia. Arrivo alla maratona in condizioni tutt'altro che ottimali. Salvo un miracolo dell'ultima ora mi sa tanto che correro' la maratona in riserva impostandola piu' come un allenamento che come una gara vera e propria.
Del resto pare che il 27 di Novembre si corra una discreta maratona in quel di Firenze ed io ci sto pensando sempre piu' seriamente.

giovedì 6 ottobre 2011

Che sarebbe stata una domenica difficile m'era parso chiaro fin da subito, i segnali negativi si susseguivano dal sabato precedente ma non pensavo di dover tirar giu' tanti santi dal paradiso per la delusione e la frustrazione provate.
Parto dal sabato riassumendo con ordine quanto accaduto.
Sabato dunque. Al mattino non avevo in programma alcun allenamento specifico, dovevo solo alzarmi alle 7, fare 40 km in macchina, prendere il furgone in prestito da mio zio, andare a prendere un mio amico e tornare al luogo di partenza (altri 40 km) dove un terzo amico ci aspettava. Il motivo di tutto cio' ? Trasloco.
Terminato di caricare il furgone, verso mezzogiorno e mezzo, ripartiamo alla volta della mia nuova casa, 80 km circa. Per l'una e mezza cominciamo a scaricare ultimando il trasloco verso le 18 e 30.
Riprendo il furgone e accompagno a casa i miei preziosi collaboratori, Thiene - Scandolara, 110 km.
Mi fermo a dormire da mia Zia, cosi' sono anche piu' comodo per la gara che avrei dovuto correre il giorno successivo, la Maratona della Castellana. Ho intenzione di correre sul percorso da 30 km per poi allungarlo e fare un lunghissimo da 36 km.
Ed ecco che i segnali negativi cominciano a palesarsi. Nel marasma del trasloco cercavo infatti un completo adatto per correre la gara, e' un lungo impegnativo ed e' per me importante essere abbigliato ed attrezzato nel modo giusto. Visto il disordine non riesco a trovare quel che cerco e devo accontentarmi di quel che riesco a recuperare. Pazienza.
Al mattino mi alzo di buon'ora, mi vesto ma...la canotta che ho preso e' larghissima, non posso indossarla, smadonno un minimo e poi mi rassegno, correro' con una maglietta che avevo portato con me anche se so che la giornata sara' calda e probabilmente ne soffriro'.
Pazienza.
Scendo le scale, arrivo in cucina per prepararmi un minimo di colazione e mentre armeggio mi vola il cellulare che si apre in tre pezzi. Altro smadonnamento, ricompongo il tutto e per fortuna funziona ma le ammaccature subite sono evidenti.
Pazienza.
Dopo la colazione mi reco al luogo della gara con un mio amico e qui accede il fattaccio piu' grave. Vado a ritirare il pettorale ma questo mi viene negato. A quanto pare c'e' stato un errore nell'iscrizione, risulta che non ho rinnovato la tessera fidal per il 2011 (devo verificare la cosa), peccato che se me l'avessero detto avrei potuto portare per lo meno il certificato medico e correre con il giornaliero. Rimango senza parole, protesto ma mi viene risposto che non possono fare nulla e per quanto mi lamenti la situazione e' quella, non posso correre. Uscendo mi raccontano di gente che e' stata "rimbalzata" perche' il certificato medico riportava "Corsa" anziche' "atletica leggera". Non ho parole!

Me la prendo ma nemmeno piu' di tanto, penso subito che posso ancora tornare indietro e farmi il lungo sulle strade di casa. Il lungo di oggi e' la cosa piu' importante di tutte.
Giro la macchina, rischiando anche di rimanere incastrato visto che la gara stava partendo, e torno a casa. Mi preparo un attimo e poi via sul percorso da 15 km, due giri e poi si allunga.
Fa caldo e sono deconcentrato per la situazione appena subita ma cerco di correre calmo ed in controllo. Purtroppo non ci riesco, viaggio sempre sotto ai 4'50 che era il ritmo che dovevo mantenere. Fatico un poco fino al km 12 poi comincio a sentirmi bene, trovo il ritmo e non faccio fatica. Ho anche aumentato il passo. Al km 14 comincio ad avvertire una fitta al fianco destro. Non so se sia stomaco, fegato o l'addominale. Mi sembra un dolore superficiale per cui penso sia il muscolo addominale. Corro con questa spina per un km ma poi sono costretto a fermarmi e a piegarmi a libro perche' il dolore mi impedisce di respirare bene. Rimango cosi' per 15 secondi poi riparto. Non avverto piu' dolore. Corro cosi' piuttosto sciolto fino al km 18 poi il dolore si manifesta di nuovo. Tengo duro un altro poco ma poi sono costretto a fermarmi se non voglio morire per asfissia. Altro stop e riparto di nuovo, questa volta la mia corsa dura un solo km e poi sono ancora costretto a fermarmi. Capisco che e' inutile andare avanti cosi', il Garmin mi segna 20 miseri km. Smetto di correre e torno mestamente a casa.
Mentre cammino mille dubbi si insinuano in testa. Cosa c'e' che non va ? Venezia e' tra tre settimane, ho speranze di correrla ? Forse dovrei tenerla come lungo e vaffanculo ?
Non so, ora sono piu' deluso che altro, credo tentero' l'ultimo lungo della disperazione domenica questa. Se non ne faccio almeno 36 e' evidente che a Venezia correro' in processione e poi chissa', magari ci sara' spazio per una qualche maratona altrove. Certo e' che questi dolori che si manifestano mentre faccio i lunghi un po' mi preoccupano. Magari e' solo mancanza di fondo, oppure sono dovuti ad un ritmo troppo sostenuto per quanto posso affrontare al momento.
Domenica vedro' di rispondere anche a questi dubbi.
Per come va in questo periodo mi sa tanto che domenica ci sara' il diluvio. Mi torna in mente Woody Allen che diceva:"Smettero' di fumare e vivro' una settimana piu' a  lungo e in quella settimana, piovera' a dirotto!"
 
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