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lunedì 28 maggio 2012

Trail dell'orsa 2012 - Mi sa che è amore

14 commenti:
 
Domenica, pochi secondi alle 9:00, lo speaker lancia il countdown. Parte il conto alla rovescia, ancora pochi istanti e poi via. Il nastro si alza ed i coraggiosi trailrunners si lanciano lungo le vie di Brentino Belluno, in provincia di Verona. Ha così inizio il trail dell'orsa, percorso Orsa maggiore. 25 km tra i monti della zona con un dislivello positivo di 1900 metri. Tra quei trailrunners, manco a dirlo, c'ero anche io.
L'inizio è di quelli che rimangono impressi nella memoria. I primi 500 metri sono su asfalto, che quasi quasi, viene pure da provare a correre con buon ritmo. Subito dopo però comincia la salita. 2 km e mezzo di scalini. All'inizio sono scalini lunghi, di ciottoli. Poi più si va avanti più si accorciano e diventano ripidi. Alla fine ci si trova a salire una ripidissima scalinata. Il cuore va all'impazzata, anche se si procede al passo.
Terminata la scalinata c'è un beffardo tratto di falsopiano, quindi si sale ancora. Altri 4 km, questa volta tra sottobosco e tratti erbosi, quindi, finalmente, si scollina. La prima discesa è spettacolare, subito un tratto di single track nel sottobosco. Poi si arriva al torrente e alla cascata. Non si fa a tempo a godere di cotanto spettacolo che arriva la galleria. 20 metri di buio pesto ma con la strada segnata da lumini. Uno spettacolo.
Terminata la discesa torniamo a salire. Sulle gambe già 12 km e 900 metri di dislivello percorsi. Si sale dopo un passaggio in paese. Il primo tratto è all'aperto, con il sole che bacia i concorrenti in maniera molto calorosa, poi entriamo nel sottobosco. La salita non molla un attimo e sembra non finire mai. Ad un certo punto termina anche il sottobosco e si comincia ad intravedere nuovamente il sole, segno che la vetta è vicina. In questo tratto la pendenza si fa ancora più ripida. Non ci sono scalini ma rocce che compongono una scalinata naturale. E' talmente ripido che si possono usare tranquillamente le mani per aiutarsi negli appoggi.
Mentre siamo al colmo dello sforzo, un volontario appollaiato su una roccia ci informa che la salita è finita. Gli credo ma so che ci sarà ancora da soffrire. Ed infatti, dopo la salita segue un tratto di saliscendi. Sarebbe anche bello da correre se non fosse che le energie sono rimaste in paese. Si prosegue come si può.
Ad intervalli regolari arrivano dei ristori dove troviamo ogni ben di dio. Viene naturale fermarsi anche perchè i volontari sono disponibili e simpatici. Ripartire diventa sempre più dura man mano che si prosegue. Ma ormai il peggio è passato. I km che ci separano dal traguardo si assottigliano e la gran parte del tracciato da percorrere è in discesa.
Mi armo di coraggio e via a proseguire. In un tratto corribile, dopo un ristoro, mi lancio con buon ritmo. Poco dopo comincia la discesa. E' ripida e abbastanza tecnica. All'inizio me la godo un mondo. Zompo tra i sassi e le curve e vado giù a grande velocità. Dopo un po' i quadricipiti cominciano a lanciare l'allarme. "Vecchio, rallenta va' sennò noi qua ci mettiamo in sciopero!" 
Non do loro retta...e la pagherò cara. Terminata la discesa arriva l'ultimo ristoro. Rinuncio a malincuore ad una birra offerta dai volontari e riparto. Almeno, ci provo. Le gambe si rifiutano. Ci sarebbe anche un tratto piuttosto piano, dove si potrebbe provare ad impostare una certa azione di corsa, ma i muscoli sono frullati dalla discesa. Ci metto un poco a riavviare il motore quindi, lentissimamente, corro. Si transita in un tratto erboso, tra filari di uva. Quindi, proseguendo oltre, si passa sotto ad una serie di piante di kiwi, talmente basse che occorre chinare il capo per non urtarle.
Terminata la piantagione di kiwi si ritorna nel bosco. Il motore per fortuna s'è riacceso, ogni tanto perde colpi ma quando lo fa sgaso per evitare che mi muoia definitivamente. Dopo un breve tratto di asfalto compare un cartello bellissimo: Ultimo km.
Tento di accelerare per finire in gloria ma capisco subito che non ce n'è. Al primo tratto di leggera salita mi fermo a camminare, anche se sono solo 20 metri. Proseguo alternando corsa a camminata fino a che si esce dal bosco. Si attraversa nuovamente il fiume, questa volta su di un ponte, quindi si rientra in paese.
Un'ultima salita, una curva e mi ritrovo nel tratto iniziale della gara da percorrere in senso inverso.
Faccio due curve sull'acciotolato e imbocco il rettilineo che porta al traguardo. La stanchezza scompare di colpo e lascia spazio a pura gioia.
Lo speaker legge il numero del mio pettorale e si complimenta con me pronunciando il mio nome. Taglio il traguardo esultando come mai avevo fatto in maratona.
Il tempo impiegato è di 3h e 20'. Conta pochissimo, serve solo a capire la durata dello sforzo e a poco altro.
Qui il dettaglio su Garmin Connect.
Una volta tagliato il traguardo mi fiondo sul ristoro e divoro di tutto. Quindi doccia gelata, all'aperto (ha richiesto una buona dose di coraggio), e poi a godere di una strepitosa pasta e di un altrettanto fantastica birra.
A 24 ore di distanza rimane la magia di una gara diversa. Sensazioni di libertà e di pura gioia che la corsa su strada forse non riesce a regalare.
E' tutto il giorno che cerco altre gare di trail da correre. Son qui con le gambe doloranti e graffiate e con un senso di stanchezza che ancora non mi ha abbandonato del tutto, eppure non riesco a smettere di pensare a quanto mi sono divertito.

14 commenti:

  1. bellissima! a questo punto devi fare anche l'eco maratona dei Cimbri, se non altro per onorare le tue origini trevigiane :)

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  2. Davvero bellissima Tosto. Adesso vediamo, intanto c'è in programma la Cortina-Dobbiaco. Poi Alpago Eco Marathon e quindi sarò pronto, spero, per il Trail di Cortina.
    Fatto quello vediamo. Farò il transcivetta, mi piacerebbe fare la Dolomiti Sky race e la Camignada e poi avrei un'altra idea che mi frulla per la testa. Vediamo se qualcuno indovina : )

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  3. che c'era un feeling s'era capito.... :D 100 di questi trail!

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  4. solo al vedere l'altimetria mi vengono i brividi... riconfermo... correre in salita per me è la cosa più difficile che ci sia!!!

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    1. Correre in salita effettivamente è difficilissimo. Io per la maggior parte ci cammino. Più veloce che posso ma ci cammino.

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  5. Bravo, bella scelta quella di uscir un po' di strada, dopo le soddisfazioni della primavera.
    Con le dolomiti vicino, divertiti.
    Io più che i trail da bosco sono affascinato da sta roba qua.
    Prima o poi ci casco dentro.

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    1. E che io no ? Prima delle vette però, generalmente si passa dal bosco : )
      Comunque per il prossimo futuro sto valutando questa cosa qui.
      Ci sto pensando un po' troppo per non farla, devo capire però quale distanza. L'alpago eco marathon dovrebbe darmi la risposta.

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  6. Bella bella bella!!!Vedo che i trail hanno preso bene anche a te!!! Speriamo di trovare una gara che ci conceda l' opportunità di correre qualche km insieme (perche poi mi stacchi di sicuro!!!)

    Ciao

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  7. Risposte
    1. Decisamente Andrea. Ce ne sono anche in provincia di Treviso di corse del genere. Magari puoi farci un pensiero : )

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Scrivete un po' quel che vi pare, per il momento non modero perchè non c'ho voglia.
Solo una cosa, una firma è sempre gradita.

 
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