Se non siamo capaci di vivere globalmente come persone, almeno facciamo di tutto per non vivere globalmente come animali.
Essere un fantasma dev'essere questo, avere la certezza che la vita
esiste, perché ce lo dicono quattro sensi, e non poterla vedere.
Più o meno una settimana fa discutevo con Tosto dell'ultimo libro letto, Cecità di Josè Saramago. La discussione avveniva mentre stavamo correndo per cui ho l'impressione non fosse esattamente lucida. Pongo rimedio scrivendone brevemente qui.
Il libro narra di un'epidemia di cecità che coglie i cittadini di una non meglio specificata città in un non meglio specificato paese in un non meglio specificato periodo di tempo. Tutto indeterminato come indeterminati saranno anche i protagonisti che vengono identificati mai per nome ma come "Il medico", "Il ladro", "la ragazza", etc.
La cecità si diffonde in maniera misteriosa, non è chiaro infatti come avvenga il contagio ne come mai alcuni non vengano toccati dalla malattia. Fatto sta che, nella confusione generale, il governo tenta di arginare l'epidemia scagliando i ciechi il più lontano possibile, isolandoli all'interno di un ex manicomio, sorvegliati dall'esercito ed emarginati dal mondo indifferente dei vedenti (forse non così vedenti, in fondo).
In una situazione di emarginazione, costretti a vivere in quello che ben presto si trasforma in un lager, i ciechi, dopo aver dimenticato come si fa a vedere, dimenticano quanto appreso nella vita e regrediscono ad uno stato animalesco dove la violenza e la legge del più forte (o del più prepotente) dominano su tutto.
Dopo un po' la cecità si espande anche all'esterno del manicomio e sarà tutto il mondo a ritrovarsi cieco.
Non vi svelo come va a finire, dico soltanto che Saramago racconta una storia dura e cruda nella quale la perdita della vista trasforma le persone facendole regredire ad uno stadio animalesco mentre i vedenti continuano la loro vita sostanzialmente indifferenti alla tragedia dei ciechi.
Dopo Il vangelo secondo Gesù Cristo (sicuramente uno dei migliori libri che abbia mai letto) questo è il secondo romanzo di Saramago che leggo. Il primo libro è stato fulminante, questo leggermente meno ma davvero di poco. Avercene!
Nottetempo
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Così stanotte sei tornato
all’improvviso, senza bisogno
di festeggiare anniversari,
senza preavviso.
Sono giorni di sogni continui,
da qualche parte ho...
1 giorno fa
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