Bravo, bravo, bravo!
La maggior parte dei messaggi che mi sono giunti una volta tagliato il traguardo della maratona di Firenze riportavano questa formula, la stessa utilizzata da
Bragagna nel commentare la vittoria olimpica di Baldini ad Atene nel 2004. Ed è la stessa frase che io stesso mi sono ripetuto nella testa all'arrivo. Curioso come anche nella mia mente la voce che pronunciava tali parole fosse sempre quella del commentatore Rai.
A furia di ripetermelo e di sentirmelo dire me ne sono convinto anch'io. Sono stato bravo, per davvero.
Detto cio', una maratona si merita un post formato maratona, com'è giusto che sia, e quindi via alle danze.
Domenica 27 Novembre, la sveglia suona alle 6, al contrario di altre volte al suono della sveglia sto ancora dormendo, segno che non mi sento particolarmente nervoso. Non so se sia per merito della buona notte di Alvin (
"e adesso dormi cazzo!" come recitava il suo sms di auguri la sera prima della gara) ma di sicuro è una buona cosa.
Una leggera colazione e alle 7.30 mi ritrovo davanti all'hotel con la blog-star
Pasteo. Blog-star sul serio, il giorno prima abbiamo fatto assieme il carico di carboidrati, pasta di primo e pasta di secondo sia a pranzo che a cena, e siamo stati all'expo a ritirare il pettorale, più di una volta Alberto è stato riconosciuto e fermato da persone di passaggio. Complimenti a lui per il movimento che ha saputo creare attorno al suo blog.
In compagnia di Pasteo andiamo al deposito sacche che dista qualche centinaio di metri dal nostro albergo. In poco tempo mi cambio, lascio la mia sacca all'organizzazione, quindi un breve riscaldamento e sono pronto ad entrare nella gabbia. Mentre attendiamo passa il sindaco di Firenze Matteo Renzi, lo salutiamo e gli facciamo un in bocca al lupo. Il sindaco ringrazia e prontamente ci stringe la mano e ricambia l'augurio con un sorriso. Un bel modo di porsi, cosi' si fa.
Dopo la benedizione del primo cittadino di Firenze le gabbie vengono aperte, ci fiondiamo dentro ed abbiamo un posto in prima fila, speriamo con questo di evitare i soliti furbi i quali invadono le gabbie che non competono loro rallentando chi ha un passo superiore.
Mentre stiamo in gabbia scambiamo quattro chiacchiere sulla gara che ci aspetta e sul ritmo da tenere. Con Pasteo concordiamo sul fatto di correre intorno ai 4'40/km, almeno per la prima metà del percorso, poi chi ne ha può andare anche se sarebbe bello arrivare assieme sotto al traguardo.
Il freddo della prima mattina lascia spazio ad un tiepido sole. Con l'approssimarsi del via la temperatura si fa sempre più mite tanto che le protezioni adottate per combattere il gelo diventano ben presto superficiali. Dieci minuti prima dello start Pasteo comincia ad entrare in tensione pre-gara, io, invece, mi sento tranquillo e continuo a cazzeggiare in attesa dello sparo.
Dopo la partenza degli atleti diversamente abili finalmente, e in maniera anche un poco improvvisa, arriva anche il nostro turno.
La pistola esplode il colpo, la massa si muove lentamente e dopo una quindicina di secondi passo sotto al via e faccio partire il cronometro.
Sono le 9.20 e comincia la mia quinta maratona.
Nonostante le precauzioni prese incontriamo un sacco di gente che corricchia in mezzo alla strada a ritmi troppo lenti. Pasteo (che nel frattempo s'è preso pure l'incoraggiamento di
Salvatore Bettiol) impreca e dribbla schiumante di rabbia i corridori lumaca. Io lo seguo perplesso, forse siamo partiti troppo svelti ma fa uguale, tanto i primi km so che correremo ad un ritmo più veloce del previsto. Il Garmin lappa il primo giro: 4'32.
Dopo un km e mezzo percorso a zig-zag la strada si fa più scorrevole e possiamo pensare di imbastire il ritmo prestabilito. L'entusiasmo però ci prende le gambe ed anche il secondo km se ne va pari al primo: 4'32.
Pasteoooo, dobbiamo rallentare, urlo al mio compare. Il blogger più famoso della Marca concorda, alziamo il piede dall'accelaratore ma, inaspettatamente, tlin: 4'29.
Ci scambiamo uno sguardo perplesso, finchè va così si possono assecondare le gambe, attenzione però a non strafare, tlin: 4'19.
L'ultimo split mi preoccupa, 4'19 è un ritmo fuori da ogni grazia di dio, sullo sfondo vediamo il cartello dei 5 km, riusciamo ad uscire dalla sbornia di entusiasmo riportandoci su ritmi umani: 4'24.
Passato il cartello del 5° km si entra nel parco delle Cascine, la giornata splendida contribuisce a rendere questo passaggio davvero molto bello. A detta di tutti un grande passo avanti rispetto alle scorse edizioni quando il parco arrivava verso la fine contribuendo a stroncare chi vi capitava in condizione di crisi.
Mentre ci addentriamo nel parco cominciamo ad inanellare km ad un passo prossimo a quello che ci eravamo prefissati, anche se manca un po' la continuità: 4'33 - 4'32 - 4'40.
Sarà che a questo punto ci siamo scaldati per bene, sarà l'atmosfera piacevole del parco, sta di fatto che dall'8° km riusciamo a centrare una serie di km a ritmo costante: 4'36 - 4'38 - 4'36 - 4'35 - 4'36.
All'inizio del km 14 veniamo ripresi dai pacer delle 3h e 15, mi si affianca
Frate Tack che aveva preso parte anche alla mezza dei 6 comuni di domenica scorsa. Scambiamo quattro chiacchiere e poi gli dico
"Vai pure, tanto poi vi riprendiamo" e così faccio, decido che non è il caso di seguire il passo dei pacer, per me stanno viaggiando troppo veloci, se le gambe tengono li andrò a riprendere più avanti.
Purtroppo in questo tratto la strada è particolarmente stretta ed i pacer sono seguiti da un folto gruppo di persone. Corriamo un brutto km stretti tra corridori e transenne. Inevitabilmente ci tocca rallentare: 4'46 poco male, un po' di riposo.
Il km seguente dico a Pasteo che abbiamo tutto il tempo per recuperare il km più lento, ma non c'è niente da fare, anche senza volerlo oggi andiamo forte: tlin 4'32.
Siamo usciti dal parco delle Cascine, faccio il punto della situazione col mio compagno di avventura. Per ora stiamo andando bene ma la strada è ancora lunga, cerchiamo di non strafare e di tenere le energie pronte per le emergenze. Ma non strafare, per noi in quel momento, significa correre poco sopra ai 4' 30. I tre km successivi sono infatti corsi quasi tutti in fotocopia: 4'33 - 4'32 - 4'33.
Al 19° km preparo il secondo gel di giornata, non so se sia per questo ma il ritmo cala lievemente: Tlin 4'38.
Eh no, troppo piano, senza neanche star li a pensarci il km successivo vendica il ritmo un po' più alto della frazione precedente: tlin 4'29.
Durante il 21° km arriva la tegola che non ci voleva, Pasteo mi comunica che il suo ginocchio comincia a dargli fastidio, per il momento è solo un dolore lieve ma ha brutte sensazioni, conosce quella magagna e sa che non è una cosa su cui scherzare.
Intanto si passa alla mezza maratona in 1h 37 e 20, la proiezione dice 3h 14 e 40, sarebbe obiettivo massimo centrato alla grande, tutto ampiamente secondo i piani.
Tranquillizzati dal passaggio rallentiamo un po' l'andatura 4'36 - 4'36 - 4'38.
Scherzo con Pasteo e con il pubblico, saluto le vecchiette sui balconi e i bambini per strada. Mi sento bene e spero che, così facendo, anche Alberto riesca a trarne un po' di vantaggio distraendosi. Pasteo invece è piuttosto preoccupato e prosegue concentrato e in silenzio. Al km 24 pare risorgere, mi comunica che forse tutto è passato, l'euforia ci fa accelerare: tlin 4'29.
Al km 25 arriva un altro ristoro, decido di consumare qui l'ultimo gel di cui dispongo, tanto al 28° km l'organizzazione ha previsto di distribuire dei gel ai maratoneti, se ne avrò bisogno ne prenderò un altro li. Mentre mi avvicino al ristoro controllo Pasteo per vedere se tutto va bene ma non lo vedo più, mi giro e lo scorgo qualche metro dietro di me. Rallento un poco ma non si riavvicina. Prendo l'acqua dal ristoro ed assumo il mio gel, fatto il rifornimento mi volto ancora cercando Alberto ma a questo punto è sparito alla mia vista, in poco tempo mi rendo conto che da questo momento in avanti proseguirò da solo. Tlin 4'38.
Ora che non ho più Pasteo con il quale condividere le sensazioni di gara mi concentro maggiormente sulla corsa e sul pubblico. Come sempre mi capita, scherzo con la gente e cerco di coinvolgere i più passivi tra gli spettatori. Davanti a me, a una cinquantina di metri, vedo i palloncini verdi delle 3h e 15. Avevo detto che li avrei ripresi, cerchiamo di essere di parola: tlin 4'37.
Sono al km 27, pianifico di raggiungere i pacer entro il km 33 e di superarli intorno al km 35 sperando di riuscire ad accelerare nel finale. Lo stadio di atletica si profila, ormai siamo quasi a campo di Marte: tlin 4'31
L'ultimo km mi avvicina non poco ai pacer davanti a me. Comincio a riprendere gli elementi che si stanno staccando dal gruppo. Senza volerlo risalgo tra la gente e al km 28 sono di nuovo a fianco di Frate Tack. Tlin: 4'32.
Corro col frate per qualche km, da dietro un tizio mi riconosce (o meglio, riconosce la mia canotta gialla), mi chiede se ho un gel in più da dargli, gli dico che non ce l'ho ma che al km 28 c'è il ristoro con i gel. Mi guarda sbigottito,
"cazzo dici" - mi fa -
"siamo al km 29!". Ed in effetti, più avanti sulla destra c'è il cartello col numero 29. Tlin 4'37.
Rifletto sul fatto che i km continuano a passare velocemente e sul fatto che un gel me lo ciuccerei volentieri, mi sono perso la distribuzione dei gel al km 28 oppure proprio non l'abbiamo incontrata ? I pensieri mi rallentano un poco, all'orizzonte un nuovo punto di ristoro e con esso il km numero 30. Tlin 4'40.
La distribuzione dei gel si trova a questo ristoro. Davanti a me si presentano scene apocalittiche. I runner impazziti si fiondano tutti sulle prime postazioni con gli integratori travolgendo i volontari e i prodotti disposti sui tavoli. E' una scena piuttosto grottesca. Dribblo i runner famelici ed impazziti e con molta calma mi dirigo sui volontari a fondo ristoro che, ignorati dai più, agitano i loro prodotti nell'aria in attesa che qualcuno li colga. Agguanto il mio gel e mi ritrovo da solo nuovamente davanti ai palloncini.
Grande, penso,
sorpasso ai box! Tlin 4'33.
Assaggio il gel recuperato poco prima, sa di napalm, sento forze fresche diffondersi nelle gambe ma cerco di tenerle a bada. Tlin 4'32.
Al km 33 si entra in pieno centro storico, il percorso sotto ai piedi comincia a cambiare, dall'asfalto si passa ad una superficie meno regolare fatta di porfido o di lastre di pietra. Anche la gente aumenta così come il tifo ed il calore che trasmettono ai maratoneti. I miei piedi qui volano, 4'24.
Il pubblico mi da una grande carica, ogni tanto qualcuno riconosce la canotta gialla e mi incita con un
"Vai fulmineo!". Sto andando forte, meglio delle aspettative, sono al 34° km ed ho ancora energie da spendere, si profila il tempone. Per fortuna mantengo un briciolo di lucidità e non mi lascio trasportare troppo dall'euforia, dopo il passaggio in centro il percorso si addentra in vicoli meno affollati di pubblico, proseguo con la mia marcia mantenendo alto il ritmo: 4'33 - 4'32.
Ad un certo punto comincio a sentire un gran baccano da qualche parte davanti a me. E' il preavviso che si sta per correre all'interno della zona più bella
della città. Dopo una curva, inaspettatamente, ci si ritrova a passare
dietro al battistero e quindi all'interno di una piazza gremitissima di
gente urlante. Spalanco gli occhi e
un gran sorriso si allarga sulla mia faccia. Mi godo il passaggio tra la folla. E' per scene come queste che vale la pena correre una maratona. L'entusiasmo si trasmette alle gambe nonostante i km percorsi siano parecchi. Tlin, il garmin scandisce il km 36 (4'26) e il km 37 (4'25) ad intervalli quasi identici.
Dopo la folla ci si dirige verso l'esterno per poi rientrare passando su Ponte Vecchio, qui, in maniera non prevista, l'entusiasmo di poco prima lascia spazio ad un momento di appannamento. Il dolore alle gambe aumenta rapidamente, la strada si fa in salita e tutta la fatica che fino a li parevo non sentire mi attanaglia gli arti inferiori. Immediatamente capisco che non c'è da scherzare, si rischia di compromettere tutto e a così poco dal traguardo. Rallento il ritmo e mi concentro sulla mia azione di corsa con l'obiettivo di recuperare, anzi no, di arrivare, ormai basta anche solo questo tanto è il fieno che ho già messo in cascina. Il km 38 è interminabile. Tlin 4'35.
Ancora 4 km, mi ripeto, e poi sarà gloria. Anzi, basta meno, ancora 2 km, poi gli ultimi 2 vengono da soli, non puoi mollare adesso cazzo! Soffro come un cane ma non mollo, rallento ma riesco comunque a mantenere un'andatura decisamente veloce. Il km 39 culmina proprio al centro di Ponte Vecchio. Tlin 4'39. Ponte Vecchio mi perdonerà ma in quel momento l'ho odiato profondamente.
I due km percorsi a ritmo controllato, e l'approssimarsi del traguardo, mi danno nuove energie. Dopo Ponte Vecchio si rientra nel cuore di Firenze, il passaggio in Piazza della Signoria regala un altro brivido raddoppiato poco dopo quando si passa di fronte al duomo. Tlin coi brividi 4'29.
La crisi non è proprio alle spalle ma ora fa meno paura. Si entra negli ultimi 2 km, provo ad incrementare anche se i crampi sono in agguato. Altri duemila metri, una ripetuta lunga, stringo i denti e mi concentro sul ritmo tentando di mantenere quello del precedente km. L'operazione funziona, il Garmin fa tlin per la 41^ volta, 4'27.
E' fatta, è fatta. Ultimi mille metri. Grande, dai che ci siamo!
Comincio a prepararmi per l'arrivo mettendo a posto la canotta, un po' come fanno i ciclisti quando arrivano in solitaria e mettono in ordine la divisa. Già che ci sono non rinuncio a superare un po' di gente. Riconosco un paio di corridori che mi avevano sopravvanzato durante i miei due km di crisi nera, rendo loro l'affronto e li supero poco prima del cartello che reca il numero 42. Tlin 4'27.
Dopo l'ultimo cartello kilometrico si svolta a sinistra e si presenta il tappeto blu del rettilineo finale, siamo in piazza santa croce, davanti a me il traguardo e sulla destra una tribuna gremitissima. L'entusiasmo per la vista della folla e del traguardo mi strappa le ultime energie di dosso. Scatto sul tappeto blu finendo in volata, porto le mani all'altezza della canotta e mostro a tutti la scritta
La fulminea Running Team finendo rabbioso come piace al Bress e come è nelle corde della mia squadra. Una volta tagliato il traguardo stoppo il Garmin e sferro un pugno in aria di grande soddisfazione. Non controllo subito il tempo, so già che è ottimo ben al di sopra dell'aspettativa più rosea. Quando finalmente guardo verso il garmin leggo il crono finale:
3h 13' e 38".
Bravo, bravo, bravo!
Analizzandolo con calma mi compiaccio per la regolarità mantenuta e soprattutto per il fatto che la seconda metà è più veloce di un minuto e 3 secondi rispetto alla prima.
Solo a corsa finita mi rendo conto che i piedi mi fanno un male cane. Proseguo verso i ristori dopo aver ritirato la medaglia. E quindi vado a recuperare la sacca. Qui intravedo Linus che, dopo aver terminato la sua fatica, sta rientrando verso l'albergo (immagino), anche per lui oggi è stata una giornata positiva, nuovo PB in maratona.
Spero di incrociare Pasteo ma non lo vedo, saprò solo dopo del suo grandissimo risultato, 3h 18' e 42 nonostante il problema avuto. Stratosferico.
E spendo due parole anche per la compagna di Pasteo, la Manu che è stata, secondo me, ancora più brava di tutti noi. Con coraggio ha preso il via della maratona nonostante un problema ad un piede. Ha portato a termine tutti i 42 km cogliendo alla fine la sua meritatissima medaglia. Davvero complimenti.
Recuperata la sacca accendo il cellulare, ho promesso ad Alvin che l'avrei informato puntualmente appena terminata la gara. Non faccio a tempo a scrivere che subito gli sms arrivano a fiumi.
Dario che mi seguiva su TDS, oltre ai complimenti per il tempo finale, mi aveva mandato già un messaggio al mio passaggio del 40° km. Pur sapendo che non avrei potuto leggerlo in corsa me lo ha mandato lo stesso, è stato bello leggerlo a posteriori. E poi il Bress che, giustamente, sottolinea il fatto di aver vinto la scommessa. Pago molto volentieri. E poi uno alla volta i miei compagni di squadra, Gianluca, Andrea Rigo, Giovanni (Massive Attack), Tosto, Alvin e Zanze.
Un sacco di complimenti che mi rendono ancora più felice per il risultato ottenuto.
Anche questo secondo posto è portato a casa, sono passati due giorni ma ancora non mi stanco di ripetermelo: Bravo, bravo, bravo!