Prendete un runner con delle velleità cronometriche in maratona. Niente di che, per carità, però, nel suo piccolo, è uno che ci prova.
Prendete poi una condizione climatica decisamente umida. E' l'autunno, non una gran sorpresa, piove sempre.Amalgamate per bene questi due ingredienti, preparate una base di asfalto e cucinate a fuoco lento per 13-15 km.
Ultimata la cottura spegnete il fuoco e servite il vostro runner in umido accompagnato con della polenta abbrustolita.
Polenta a parte, quella del runner in umido è una ricetta che ho sperimentato varie volte in queste ultime settimane.
Lisbona è dietro l'angolo e alla partenza di ogni allenamento mi ritrovo a pensare "speriamo tutto questo mi serva per abbattere il muro delle 3 ore!". Con questo pensiero, attivo il Garmin e parto lungo la via.
Mercoledi ho raggiunto il record di imbarcamento acqua. Un allenamento serale di 17 km accompagnato, nei 9 centrali, dagli eroici superstiti del progetto Corri A Thiene (organizzato dal binomio Comune di Thiene - Bress). In certi punti si correva sulle acque, mancava un Mosè che aprisse la via e quindi ci siamo tutti inzuppati fino alle orecchie.
La doccia conseguente all'allenamento è stata una cosa meravigliosa. Quando si rientra completamente zuppi e infreddoliti la sensazione successiva alla doccia calda è qualcosa di impagabile. Il massimo livello di "compiti per casa svolti".
Dopo la corsa sotto l'acqua di Mercoledi, ieri ero idirizzato verso un'altra corsa serale. Quando ho messo il naso fuori per valutare la temperatura mi sono ritrovato a rimirare un bello scroscio d'acqua. Ben sazio per la ricetta del giorno precedente ho richiuso l'uscio e me ne sono rimasto a casa. Va bene tutto ma un po' di bene bisogna anche volerselo.
Questa mattina, il senso di colpa per l'allenamento saltato, mi ha buttato giù dal letto ed in compagnia del fido (di nome e di fatto) Rowdy mi sono sciroppato un bell'allenamento sostenuto. 5 km di corsa facile: 4'29/km di media, seguiti da 5 km in cui c'ho dato dentro: 4'01/km di media. Nei 3 km successivi avrei dovuto recuperare, ed in effetti quella era la sensazione. Una volta scaricati i dati mi sono però accorto che nei 3 km di recupero ho corso a 4'00/km di media. Più veloce che nel tratto tirato.
La cosa ha una spiegazione, due sono i motivi che hanno consentito tutto ciò. Il primo è che il tratto finale è in leggera discesa mentre i 5 km precedenti alternavano saliscendi continui ed anche una rampetta per nulla semplice. Il secondo motivo è la sosta fisiologica del Rowdy a 1 km e mezzo dalla fine. Sosta che mi ha permesso di rifiatare e di ripartire più fresco.
Ad ogni modo, se i risultati sono questi, evviva il runner in umido. Ancora qualche porzione e poi speriamo che, a Lisbona, la ricetta cambi...magari non nel "Runner Saltato" però!