Ieri, 25 Aprile, che è un po' la mia festa per una serie di motivi si è corsa come da tradizione la Due Rocche.
Questa gara è una sorta di trail sulla lunghezza di una mezza maratona che prevede varie salite anche piuttosto dure. Si corre quasi totalmente su sterrato per cui era un'occasione per rimettere le gambe in assetto competitivo, dopo Boston, e cominciare la stagione montana che avrà, per quel che mi riguarda, il suo culmine alla LUT del 28 giugno.
Come sempre la Due Rocche è stata una gran festa con oltre 4000 partecipanti. C'era chi faceva la mezza, chi il percorso da 12 km e chi il giro da 6 km.
Per quel che riguarda me è stata una prova interessante. Sono partito bene, ho affrontato la prima salita con cautela e poi mi sono buttato a tutta nella successiva discesa. Il ritmo elevato e le sollecitazioni in discesa mi hanno però portato ad incorrere nel mio solito problema, la fitta al fegato.
Il dolore si è manifestato in maniera piuttosto forte tanto che mi sono fermato a camminare per riprendermi. Da li in poi ho pensato a che cosa fare e mi è venuto in mente Scott Jurek, del quale sto leggendo il libro Eat and Run (grazie ad Enrico Vivian per il prestito). Jurek, è stato un ultramaratoneta tra i più forti della storia ed ha vinto, tra le altre, la Badwater, una gara che si corre con temperature tra i 40° e i 50°.
Ebbene, pensare a Jurek, mi ha fatto concentrare di più sulla corsa e sulla respirazione. Mi sono isolato e mi sono concentrato su di un ritmo facile riuscendo a riprendermi piuttosto bene.
Ho così concluso, molto stanco, la prova in 2h e 06' alla media di 6/km che era il mio obiettivo alla partenza.
Una buona prova dunque, ottima atmosfera, gara come sempre bellissima ed un miglioramento nella gestione delle difficoltà che si possono incontrare in gara.
Detto ciò, nei prossimi giorni scrivo due righe su quanto vissuto a Boston. Più sulla gara che su quanto occorso all'arrivo.
Come dicono quelli fighi, stay tuned.