Il disastro cui faccio riferimento nel titolo del post non riguarda tanto la gara e non riguarda nemmeno la caduta che mi ha visto protagonista. Riguarda semmai i postumi della corsa. Ma andiamo con ordine che è meglio va.
Domenica 31 Luglio, avevo in programma una simpatica garetta, la Montefalcone Downhill, una gara di trail in discesa della lunghezza di 8 km e mezzo nella quale si partiva da Montefalcone 1620 m. di altitudine e si arrivava a Recoaro Terme 445 m. di altitudine. Circa 1200 metri di dislivello in poco più di 8 km di gara.
Avevo deciso di prendere parte a questa competizione per testare il mio effettivo livello in discesa. Generalmente, nei trail che ho corso, ho visto come in discesa riesca a rendere particolarmente bene. Non ho però mai avuto un confronto con gente forte in questa specialità. Ecco dunque l'occasione per un test.
Purtroppo l'iniziativa non ha avuto successo. Alla partenza eravamo in pochissimi tanto che la prova è stata annullata. Gli organizzatori hanno però pensato di fare una sorta di edizione 0 in modo da testare il percorso e la logistica.
Quindi pronti via, pettorali appuntati e si parte tutti assieme. Oltre a me e a qualche altro incosciente avrebbero corso anche due top runner del mondo trail. La grandissima
Federica Boifava, giunta 5^ alla Trans D'Havet del giorno prima, e il buon
Zigor Iturrieta, atleta spagnolo The North Face che alla Trans D'havet aveva chiuso in 11^ posizione.
Pronti via e lo spagnolo schizza in avanti precedendo il resto del gruppo. Lo osservo una decina di metri più indietro e decido che stargli appresso è cosa fattibile. Accelero e mi aggancio, assieme ad un altro ragazzo, al suo treno.
Nonostante il giorno prima si sia ciucciato 80 km e 5500 metri di dislivello sembra non accusare la fatica. Anzi, nei tratti più ripidi è quello che va meglio di tutti. Perde un poco quando la strada si fa più piatta o quando, in brevissimi strappi, addirittura sale.
Proseguiamo così, in tre, per un 4 km, dopodichè la strada si fa più corribile e decido di attaccare. Aumento il passo e mi porto avanti di 5/10 metri. Sento che dietro reagiscono ma mantengo comunque un po' di vantaggio.
Si corre nel sottobosco. La frescura che c'era alla partenza lascia il posto ad un caldo opprimente. A metà gara sono in testa quand'ecco che, ad un tornante a destra, mi parte il piede interno e spatatrack, sono per terra. I due mi riprendono subito, mi chiedono se è tutto a posto, dico di si e mi rialzo ma ho preso una bella botta. Riparto ma capisco subito che devo rallentare il passo. Vabbeh, poco male, al traguardo ci si arriverà comunque.
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I postumi della caduta |
Proseguo meglio che posso fino a che arrivo nell'abitato di Recoaro e finalmente taglio il traguardo.
All'arrivo posso constatare lo stato della mia gamba. Ho una bella escoriazione e qualche botta qua e la. Tutto sommato niente di così grave.
Archivio così quindi questa gara proseguendo nel post corsa a chiacchierare con gli altri atleti. Bella la compagnia e complimenti a Federica e a Zigor per la loro semplicità oltre che per la loro bravura. Confermo, tra l'altro, che pure questi due potrebbero tranquillamente entrare nelle rispettive nazionali di Berr Mile. Più per la qualità nel Beer che nel Mile ma si parla di veri campioni!
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Federica Boifava, si vede subito che è una campionessa |
Ma il disastro, quello vero, doveva ancora arrivare.
L'indomani, infatti, ecco che mi ritrovo a pagare i postumi della mia follia podistica. Gambe inchiodate e tutti i muscoli doloranti. Capisco subito che la discesa ha fatto i suoi danni. Metabolizzo la cosa e decido di dedicarmi al riposo.
Il problema, a 4 giorni di distanza, è che ancora non sono in grado di correre. Ieri un massaggio mi ha aiutato un poco ma il tentativo di corsa di questa mattina è fallito miseramente. Dopo 400 metri avverto una fitta ad entrambi i solei. Pare quasi un crampo. E' molto frustrante perchè quando parto a correre pare sia tutto ok ma nel giro di poco i solei si irrigidiscono e quindi mi impediscono di proseguire.
Non so dire cosa potrebbe essere, forse entrambi i muscoli infiammati ? Di solito i solei si affaticano in salita più che in discesa. Mistero.
Procederò con lo stretching e con qualche esercizio di allungamento, altro per il momento non posso fare.
Un bel disastro, ma da qui a Berlino il tempo per recuperare c'è tutto quindi niente panico. Keep calm e via con lo stretching.