Per il secondo anno consecutivo ho preso parte alla Marcialonga running, una corsa di 25 km che collega Moena, in val di Fassa, a Cavalese, in val di Fiemme.
L’anno scorso, assieme agli amici fulminei che vi presero parte, mi innamorai di questa competizione, tanto da ripromettermi di tornarci l’anno venturo. Quest’anno le premesse sono state confermate in pieno e, parlando con uno degli amici che mi hanno accompagnato nella trasferta, abbiamo pensato di far diventare questa una tappa fissa da correre ogni anno.
Della corsa posso dire che e’ organizzata in maniera eccellente. I 1400 partenti sono consoni alle capacita’ di questa gara e spero gli organizzatori rimarranno sempre umili bloccando il numero degli iscritti a questa cifra senza farsi prendere la mano come avvenuto per la Cortina – Dobbiaco.
Posso dire poi che il percorso e’ spettacolare. Si corre in luoghi incantati, lungo una ciclabile bellissima che attraversa le valli con boschi e monti a fare da testimoni. Il tracciato poi e’ geniale nella sua concezione, 22 km in leggera e costante discesa, comunque meno semplice di quel che potrebbe sembrare, e gli ultimi 3 km in salita per raggiungere l’abitato di Cavalese. Dopo 22 km con la spinta della discesa percorrere il tratto in salita risulta particolarmente ostico. E sta proprio qui il bello, se uno riesce a dosare le forze recupera un sacco di posizioni nel tratto in salita, se invece si e’ speso troppo nella prima parte allora sono guai.
Per quel che riguarda la mia prestazione, partivo gia’ da un ottimo tempo ottenuto lo scorso anno, 1h 41’ e 45. L’obiettivo di quest’anno era quello di provare a migliorarlo, nonostante il carico dovuto alla preparazione per Berlino. Sono cosi’ partito convinto evitando di risparmiarmi nel primo tratto. Ho impostato una velocita’ compresa tra I 3’45 e I 3’50 al km con l’intenzione di passare alla mezza al di sotto dell’ora e 20. Dopo qualche km sono anche stato raggiunto dall’amico Andrea che mi ha inseguito, essendo partito lui un po’ piu’ nelle ritrovie, fino a raggiungermi. Abbiamo quindi proseguito appaiati scambiando qualche chiacchiera lungo il percorso. Operazione, quella della chiacchiera, che onestamente mi e’ costata qualche sforzo.
Il clima della giornata era soleggiato e ho dovuto quindi approfittare di tutti I ristori e di tutti I punti di spugnaggio in modo da rimanere fresco ed idratato il piu’ possibile. Ho proseguito assieme ad Andrea fino al km 15 circa, dopo di che lui ha rallentato e ho proseguito da solo. Come previsto il passaggio alla mezza e’ stato sotto all’ora e 20 (1h 19’ e 36 per la precisione) ma la stanchezza dei km a buon ritmo ha cominciato a farsi sentire e ho affrontato I tre km di salita con un po’ di timore. Il timore si e’ concretizzato dopo un km e mezzo di ascesa quando il fegato ha cominciato a dolermi. All’inizio un piccolo dolore e poi una fitta sempre piu’ forte che mi ha costretto ad una piccola sosta per respirare. Sono quindi ripartito stringendo I denti per l’ultimo tratto fino a raggiungere il rettilineo finale dove sono riuscito a sprintare recuperando una posizione persa.
Alla fine, chiudo migliorando il tempo dello scorso anno di un minuto (1h 40’ e 51 il crono finale) e cogliendo la 50^ posizione assoluta. Una bella soddisfazione.
Il prossimo anno potro’ tornare consapevole che migliorare il tempo di quest’anno sara’ molto dura ma, viste le disavventure con la fitta al fegato, comunque possibile.
La cosa piu’ bella e’ comunque aver avuto la conferma di quanto bella sia questa gara che anche il prossimo anno sara' nel calendario di quelle da fare assolutamente.