Non so a voi, ma a me non era mai capitato di vedere una manifestazione podistica, per quanto non competitiva, dove tutti i partecipanti partivano imboccando il percorso in senso contrario. Questo quanto successo questa mattina a Dolo, in provincia di Venezia. Era infatti in programma la Marcia per la salute con percorsi vari (6-15-28 km). C'era pure lo speaker che incitava i partecipanti annunciando che, alle 8.30, al suono della campana sarebbe partita la corsa. Già, peccato che non sapeva nemmeno lui la direzione corretta del percorso. Alle 8.30 una fiumana di persone s'è incamminata (vista la ressa all'inizio difficile correre) contromano fino a che qualcuno non ha ben pensato di bloccare il tutto. Stop improvviso, la gente che si guarda senza capire, dietrofront e via di nuovo, questa volta nel senso corretto. Si noti che i partecipanti erano quasi 1000, mica pizza e fichi.
Passato l'intoppo della partenza si comincia sul serio. Il primo tratto è come al solito intasatissimo, dovrei decidermi una buona volta a portarmi un po' più avanti al momento della partenza. Supero, zigzaggo e sfrutto ogni centimetro di strada pur di avanzare di qualche posizione e trovare lo spazio per impostare un ritmo decente. Impiego circa un km prima di trovarmi in una situazione accettabile quand'ecco che davanti a me la corsa è ferma. Che succede ora ? Niente di che questa volta, una semplice strettoia dovuta ad una curva a gomito. Mi fermo come tutti gli altri, faccio la curva passando sopra alla passerella di legno che valicava un fosso e...mi ritrovo nell'erba bagnata. Il percorso passa dall'asfalto al bordo di un campo. Oggi c'era il sole ma in questi giorni aveva piovuto per bene, erba, pozzanghere e fango...e di nuovo intasamento dato che la strada ora s'è notevolmente ristretta.
Inizialmente corro un po' "sulle uova", cercando di non bagnarmi i piedini. Zompetto nell'erba scavalcando le pozzanghere ed evitando il fango. Dopo un poco mi stanco, penso che per fortuna non ho battezzato oggi le scarpe nuove, e quindi via ogni remora, si va all'arrembaggio. In trenta secondi ho i girini nelle scarpe e le caviglie belle infangate ma ho superato un sacco di gente e, cosa non trascurabile, mi sono divertito un mondo. Anche perchè ho corso ad un ritmo molto sostenuto (4' 23 dice il Garmin).
Il tratto di sterrato termina e ci si ritrova nuovamente sull'asfalto. Sto procedendo un po' alla cazzo ma, comunque, troppo veloce e comincio a sentire la fatica. All'ottavo km mi fermo per una bella sosta al ristoro. Riparto dopo una pausa di una trentina di secondi e provo ad impostare un ritmo un pelo più regolare. Mi sistemo sui 4' 45/km con tendenza ad aumentare. Sento che il motore è su di giri e non vorrei scoppiare tutto d'un tratto, cerco perciò di mantenere un po' di margine.
A 3 km dalla fine si presenta un altro tratto su erba e fango e allora via, altra sgasata. Un bel km, più asciutto del precedente tratto, ma comunque divertente. Mi sa che quest'inverno devo provare qualche cross. Si ritorna poi su asfalto e porto a termine gli ultimi 2 km aumentando ancora il ritmo.
Finisco stanco ma soddisfatto terminando i 15 km ad una media di 4' 43.
Mi è spiaciuto non essere riuscito a trovare Gigio nonostante l'abbia a lungo cercato in partenza. Sarà per la prossima.
Capitolo Scarpe: Ieri ho acquistato le nuove Adidas Supernova Glide 2, venendo dalla versione precedente dello stesso modello, ed avendo letto un paio di recensioni entusiastiche
qui e
qui. Sono andato a botta sicura. Ancora le devo provare, aspettavo di poter dare un degno saluto alle vecchie Glide e credo che con il fango di oggi si siano meritate la pensione. Dai prossimi allenamenti sotto con le gomme nuove.