Da quando ho iniziato a correre le maratone ho sempre avuto un obiettivo in testa: il muro delle 3 ore. Sapevo di potercela fare, sapevo anche che sarebbe stato difficile ma, con il giusto impegno, ce l'avrei fatta.
Il muro è caduto Domenica scorsa (il 9 Dicembre), dopo 7 maratone ed al secondo concreto tentativo di scendere sotto la fatidica soglia.
Devo dire che mi hanno fatto molto bene i lunghi trail che ho svolto in estate, così come mi ha fatto bene un anno nel quale ho corso con costanza senza subire pesanti stop per infortuni o altri cazzi.
Nonostante una buona preparazione, ho provato a mettermi i bastoni tra le ruote da solo con delle scelte logistiche non proprio felici.
Su tutte, la scelta della maratona: Lisbona.
Il pre maratona è stato quasi una campagna su quello che non si dovrebbe fare. La cena dovrebbe essere a base di carboidrati ? Benissimo, noi siamo andati in un ristorante portoghese a mangiare il Churrasco che, in sostanza, è una sorta di grigliata mista.
L'idratazione è importante ? Lo sappiamo bene, peccato che idratarsi con la birra non sia esattamente il metodo più indicato. Certo che, con la bionda bevanda a 4 euro al litro....come si fa a resistere ?
Il percorso di gara va studiato e i dettagli pianificati ? Per la prima volta mi presentavo al via senza alcun gel, dimenticati a casa, e del percorso avevo un'idea che definire sommaria è un eufemismo.
Già, il percorso. Chi conosce Lisbona sa bene che è una città collinare. Il centro è un continuo saliscendi e l'unico tratto piatto è quello che costeggia la baia. Peccato solo si trovi un centinaio di metri più in basso rispetto al centro della città. Il percorso, ovviamente, partiva dal centro, faceva un giro di 16 km circa tra i saliscendi poc'anzi descritti, quindi scendeva con decisione verso la baia.
Il tempo perso nei saliscendi, con i pacer delle 3 ore volati a 200 metri di distanza, mi ha costretto a forzare nel tratto di discesa facendo una cosa che mi piace molto poco e cioè tirare nella prima parte. Già qui avevo capito che sarebbe stata dura, e le gambe, dopo la discesa, lo testimoniavano.
Giunti alla baia ci aspettavano 8 km in una direzione, con strada finalmente piana, quindi giro di boa e nuovi 8 km nella direzione opposta. All'andata tutto bene, a parte un po' di caldo e a parte il fatto di trovarsi sul percorso della Mezza maratona partita 2 minuti dopo il mio passaggio. Farsi superare dai mezzi-maratoneti e perdere i punti di riferimento non è stato d'aiuto, ma, comunque, niente di terrificante.
Al ritorno, sorpresa, si presentava il vento contro. Stavamo sul mare dove l'aria si sente. Soffia a intermittenza ma è piuttosto fastidiosa. Provo a schermarmi con qualche runner zigzagando pure parecchio ma non c'è verso, il vento cambia costantemente angolazione ma finisce sempre per remare contro.
Terminati anche gli ultimi 8 km tocca risalire. I km sulle gambe sono 36 e quando la strada gira, lasciando la baia sulla destra per puntare il centro città, ecco che si presenta la salita. Inizialmente sale dolce ma, dopo un incrocio, diventa una piccola rampa. Un rettilineo di un paio di km che sale, sale e sale ancora. Poi con tutto quello che già è alle spalle diventa un bel calvario.
Qui vado in difficoltà. La fatica è tanta, so di avere un po' di vantaggio sul passo gara delle 3 ore ma so anche che è ancora lunga. Mi sembra di andare pianissimo e ho pure la tentazione di porre fine alla sofferenza e di fermarmi, una voce interna dice che non ce la farò.
Per fortuna c'è quell'altra voce, quella determinata che mi scrolla e mi ricorda di quanto sarebbe una sconfitta il fatto di rinunciare, di quanto mi pentirei poi e di quanto abbia lavorato sodo per raggiungere il traguardo che, se ci penso un attimo, è li a pochi km. E allora decido di non fermarmi, magari andrò piano ma non devo cedere alla tentazione.
E' la scelta giusta, mi sembra di andar piano ma, controllando il Garmin successivamente alla gara, scopro che stavo procedendo a 4'26/km. Mi fossi fermato sarebbe stato proprio un delitto.
I km passano sempre più lentamente ma, raggiunto il 40°, capisco che ormai è fatta.
Si presenta un'ultima salita e, con essa, quella fottutissima fitta al fegato che tante tribolazioni mi ha dato. Ho un momento di sconforto ma poi reagisco, mi premo il fianco, espiro con forza l'aria dai polmoni, mi piego pure un po' in avanti. Faccio di tutto pur di evitare che il dolore diventi insopportabile.
Un km e mezzo dopo anche il dolore se ne va. Mi vien da pensare fosse di natura psicologica, una sorta di paura di vincere.
Si ripresenta lo stadio I de Mayo, questa volta veniamo dirottati verso la pista di atletica. L'arrivo è bellissimo, con il mezzo giro di pista e con una giornata baciata dal sole. Quando imbocco il rettilineo vedo che il crono non ha ancora raggiunto le 2 ore e 59. Ho un runner di fronte a me ed ancora qualche energia da parte, sprinto andandolo a riprendere e tagliando il traguardo in 2 ore 59' e 02".
E' stata durissima ma ne è valsa la pena. Ritiro la medaglia e penso che è la prima che ricevo dopo aver terminato una maratona in meno di 3 ore. Me la guardo per bene, la osservo, voglio cercare di imprimere nella memoria le sensazioni di quel momento.
E' una gran soddisfazione. Potrà sembrare stupido ma è un piccolo successo e ne vado orgoglioso.
Il seguito è una dolce attesa dei miei compagni di avventura. Arrivano in sequenza, quasi equidistanti. Alberto G. sfonda il muro delle 3h e 10 chiudendo in 3h 09' e 52", Zanze migliora nettamente il suo personale sulla distanza con un ottimo 3h 18' e 36" e infine Simone, chiude la sua fatica nella mezza maratona in 1 h 41' e 46".
Il resto della permanenza a Lisbona è una continua festa. All'indomani della gara, controllando la classifica, scopro che mi sono stati regalati 4 secondi. Il mio tempo ufficiale diviene pertanto di 2h 58' e 58". Sono sicuro si siano sbagliati ma direi che non ho lamentele da fare a riguardo.
Per i restanti due giorni ci siamo goduti una città che a tutti è piaciuta tantissimo. La maratona è stata una bella parentesi ma il bello è venuto dopo.
Il fatto è che mi piace vedere posti nuovi ma conto di tornare a Lisbona perchè, appena ci penso, sento già un po' di saudade.
15.10.2024 - Monte Orfano
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Stamattina sono andato con Nina sul Monte Orfano. Sono partito facendo
il.giro dal Geniusí ad un' andatura buona ma non al massimo, anche perché
avevo u...
19 ore fa
Grande!! nient'altro da aggiungere
RispondiEliminaGrazie Mauro :)
EliminaHo capito! una gran botta di culo!! ma va ben così :) eh he he
RispondiEliminaEsatto, mi sono allenato molto però, avere culo è una scienza caro mio!
Eliminabravo Drughino, non bisogna mai mollare altrimenti è finita:-), ora sei nell'invidiabile gotha dell'under 3h! che figata dev'essere stata Lisbona e che buona la sua birra a 4€/litro, sei riuscito a festeggiare a buon mercato!!
RispondiEliminaEhehem il gotha mi mancava. La birra a quel prezzo avrebbe reso molto felice anche te!
Eliminase ci tieni tanto ai tempi, in questa condizione da Vittorio Veneto a Treviso sono 2h50'!
RispondiEliminaCi tengo. Non so se tanto o poco ma migliorarsi è bello, è lo stimolo più grande per continuare ad allenarsi.
EliminaLa tua previsione, comunque, mi pare decisamente esagerata. Forse, forse posso ambire, un giorno, ad un 2h55. Per il 2h50 ci vorrà ancora del tempo, se mai ci arriverò.
Drugo sei stato un Drago:-)
RispondiEliminaEheh, grazie caro :)
Eliminaottimo...ora però non bisogna fermarsi :)
RispondiEliminaEh già, se si migliora, le soddisfazioni che verranno saranno sempre più grandi.
Eliminaveramente esemplare, come dire quando ci si sente dentro di potercela fare, alla faccia di ogni ostacolo e pianificazione
RispondiEliminaquesta si chiama maturazione e forse consapevolezza
concordo con Vivian, 2:50 a treviso ci stanno tutte!!!!
basta ritrovare il nirvana....
Come ho detto anche ad Enrico, 2h50 mi sembra fantascienza. Il 2h55 per il momento sarebbe un grandissimo regalo.
EliminaGrande grande grandeeeeeee
RispondiEliminaGuzzoooo, ci sei il 26 Dicembre ?
EliminaMinkia che storia... ;) inoltre il nuovo tracciato è di gran lunga più bello di quello che ricordavo! Ps. Il mio primo commento da mini ipad.
RispondiEliminaTi ho pensato, e dicevo "Cavolo d'un yogi, poteva avvisarmi che il percorso era tanto duro!". Ora si spiega ;)
EliminaGrazie per avermi onorato col primo commento!
Tostissimo! Grandi gambe e grande testa.. mi son proprio immedesimato nel racconto. Bravo! Su un percorso piatto sei da 2h55'/56' senza dubbio!
RispondiEliminaGrazie Andrea. A 2h55' credo di poterci arrivare. Vediamo se già a Treviso :)
EliminaTreviso 2:54... è tutta discesa!!!!
RispondiEliminaGrandissimissimo, traguardo strameritato!