Forse un calesse non è ma è comunque probabile sia qualcosa di poco previsto. Mi riferisco al malanno al piede che mi ha costretto a ritirarmi al recente Morenic Trail e che, ad oggi, ancora non si è risolto.
Sono trascorsi 10 giorni dalla gara di Ivrea, da quel giorno ho solo riposato per riprendermi dal dolore al piede sinistro. Il riposo mi ha fatto bene, il malanno s'è ridimensionato ma non è ancora sparito. La seduta dal fisioterapista non ha sortito gli esiti sperati e un consulto con un amico radiologo prima e col medico poi mi ha portato sulla strada di una risonanza magnetica.
Le possibilità sono sostanzialmente tre.
La prima, non è niente di che, un'infiammazione bastarda che sta impiegando più tempo del previsto a riassorbirsi ma che passerà.
La seconda, fascite plantare. La risonanza magnetica darà qualche risposta in più, fosse così i tempi di recupero si allungherebbero di un po'.
La terza, frattura da stress. Anche in questo caso sarà compito della risonanza magnetica dare il responso con tempi di recupero che si dilateebbero ancora di più.
Venerdi farò l'esame e settimana prossima capirò di che cosa si tratta. Fino ad allora, salvo sparizione dei sintomi, osserverò il riposo.
Nessuna tragedia, per carità, un infortunio dopo tutto quello che ho corso quest'anno ci può stare.
A questo punto rimane però da decidere cosa fare del pettorale per Venezia. Nei meandri del mio cervello covo ancora qualche speranza di riuscire a correrla, si sa, la speranza è l'ultima a morire. Devo riuscire a dissipare i dubbi il prima possibile in modo da avere la possibilità di cedere il pettorale nel caso in cui non riesca proprio ad essere a Villa Pisani la mattina di Domenica 28 Ottobre.
10.04.2025 - monte Orfano
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