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venerdì 10 agosto 2012

Il caso Schwazer, un dopato onesto ?

16 Comments
 
Ha fatto molto parlare il caso di Alex Schwazer di cui, presumo, tutti avranno sentito parlare. Personalmente trovo la situazione piuttosto anomala rispetto ai precedenti casi di doping riscontrati nello sport.
Tanto per fare alcuni esempi riporto alcune frasi pronunciate dai presunti dopati una volta colti in fallo:

Nel 2006, il calciatore Marco Boriello, trovato positivo ad un controllo, diede la colpa alla pomata utilizzata dalla sua fidanzata per curare un'infezione vaginale.
Alle bistecche di cinghiale attribuirono la responsabilità della loro positività altri due calciatori, Christian Bucchi e Salvatore Monaco.
Fernando Couto e Manuele Blasi accusarono shampoo e lozione per capelli. Mentre Santos Mozart disse che il suo caso era stato causato da una pomata applicata alla figlia per una puntura d'insetto.
Non solo calcio comunque, nel tennis il francese Gasquet disse di aver baciato una ragazza che aveva appena assunto della cocaina e per questa ragione fu trovato positivo ad un conseguente test che rilevava l'assunzione di questa sostanza.
Il mezzofondista Bauman diede la colpa al dentifricio, manipolato da qualcuno, e contente steroidi. Mentre la nuotatrice Astrid Strauss e lo sprinter Linford Chriestie accusarono rispettivamente fragole e avocado per la loro positività al testosterone (fonte).

Di fronte a questi casi assume una luce particolare la vicenda di Schwazer che, appena colto in fallo, ha ammesso la colpa assumendosi completamente la responsabilità dell'errore. Un comportamento decisamente anomalo per un imbroglione.
Sentendo la conferenza stampa e leggendo le varie dichiarazioni mi sono fatto una personale idea.
Penso che Schwazer sia fondamentalmente una persona onesta, soltanto fragile in questo momento. E' un atleta che ha fatto un'enorma cazzata, una cosa per la quale è giusto punirlo con la squalifica ma per la quale io non mi sento di condannarlo definitivamente come persona.
Delle frasi da lui pronunciate un paio mi hanno colpito particolarmente. La prima è che Schwazer non amava quello che faceva. Marciava perchè gli riusciva bene, perchè era forte, ma gli allenamenti estenuanti e la costante pressione, che egli stesso si poneva, lo hanno portato a perdere lucidità e a fare quello che ha fatto in un momento di folle debolezza. In questo senso il pensiero mi è andato al tennista Andre Agassi, nella sua biografia anch'egli afferma più volte di quanto odiasse il tennis ed anch'egli è caduto nel doping (anche se con un caso molto diverso) salvandosi dalla squalifica soltanto mentendo. Non a caso.
La seconda frase che mi ha colpito è stata "ci vuole carattere per essere dei dopati ed io non ce l'ho". Ricordo che Schwazer poteva evitare il controllo a sorpresa che gli è stato fatto il 30 Luglio. Il regolamento prevede infatti che un atleta possa saltare due controlli a sorpresa nell'arco di 18 mesi (regola a mio avviso opinabile ma che comunque l'atleta conosceva). Eppure non l'ha fatto, si è sottoposto al controllo perchè, evidentemente, il peso di quanto stava facendo lo stava opprimendo e voleva liberarsene il prima possibile.
Mi viene da riflettere invece sulla posizione del suo allenatore, Michele Didoni, che si sente tradito dal comportamento del suo assistito. Ebbene, dov'era Didoni quando Schwazer si dopava ? Come ha fatto il suo allenatore a non accorgersi del periodo di confusione del suo atleta ?
Se Schwazer da questa vicenda esce disintegrato devo dire che neppure il suo allenatore ha fatto una gran bella figura. A maggior ragione successivamente alle sue pubbliche accuse di tradimento, per quanto effettuate a caldo.

Il caso, comunque lo si guardi, risulta essere piuttosto penoso. Non mi quadra per niente quando dice di aver fatto tutto da solo ed anzi, quelle dichiarazioni, aumentano la mia impressione di debolezza di una persona che non ha il coraggio di accusare altri soggetti coinvolti.
In definitiva, mi dispiace moltissimo vedere un ragazzo dall'enorme talento distrutto da una sua debolezza ma credo sia doveroso considerare il suo comportamento e stargli vicino. Egli stesso ha affermato che la sua carriera è finita, che ora vuole una vita normale lontano dalla marcia, non ha chiesto clemenza ne di essere riammesso. Se non cambia idea col passare del tempo, ritornando su questa sua decisione, per me rimane una persona onesta che ha commesso un'enorme debolezza. A che serve infierire ?
 
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